Omelia del ritiro
26-1-2003
1) La chiamata
2) Seguire Gesù
3) La direzione spirituale
4) Siamo tutti chiamati a diventare pescatori di uomini
5) La sequela
6) L'attesa
Le letture di questa terza domenica del tempo ordinario, anno "B" ( Gv 3-1,5.10; 1 Cor 7,29-31; Mc 1,14-20 ) ci presentano un tema molto importante: diventare pescatori.
La parola di Dio per ciascuno di noi oggi, è: "seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini".
Forse sarà stato semplice o anche ripetitivo in alcuni momenti della nostra esistenza chiederci: ma chi me lo ha fatto fare?
Questo può accadere quando tu devi preparare la tua lezione per comunicare un valore molto importante e ti accorgi spesso che quello che stai cercando di comunicare è svilito, non è riconosciuto, non è valorizzato, e allora può sorgere dentro di te la tentazione dell'abbandono, cioè quella forma di rinuncia che ti fa dire: ecco non serve a niente, o peggio ancora: non sono capace di fare niente!
In cosa consiste la riflessione che devi fare oggi?
Consiste nella presa di coscienza che Gesù, non ti ha detto che devi fare delle cose grandi ma solo che lo devi seguire.
Che cosa fa il pescatore? Il pescatore, tutto sommato, si lascia portare dal vento.
Ai tempi di Gesù (ovviamente non adesso) le barche a vela si lasciavano trasportare dal vento, dunque era il vento che portava la barca nel punto stabilito, nel punto opportuno; la barca seguiva le correnti così come facevano anche i pesci.
Questo vuole dire che il pescatore che si lasciava trasportare dalle leggi della natura, tutto sommato dalle leggi di Dio, veniva a trovarsi nella situazione migliore.
Qual era allora l'unico compito del pescatore?
Era quello di gettare la rete, perché venisse colmata.
Il brano di Marco è come sempre molto conciso nelle cose che dice, egli pur non raccontando tutti i fatti che precedettero questa chiamata di Gesù a seguirlo è molto ricco.
Negli altri vangeli, scritti da Luca, Marco e Matteo, chiamati i tre vangeli sinottici, si narra questo stesso evento con più particolari , si dice per esempio che Pietro era tornato al mattino stanco perché pur avendo fatto tutto quello che di solito faceva non aveva pescato nulla e Gesù visto il suo disagio per non aver pescato nulla gli dice: "Adesso getta le reti come ti dico io, gettale dalla parte destra".
E non si sa bene perché Pietro ha creduto a Gesù e gli ha ubbidito anche se avrebbe potuto esimersi dal farlo perché in fondo era stanco e la prima cosa che avrebbe voluto fare era andarsene a casa perché era stufo.
Pietro vide questo giovane rabbì che dalla riva gli diceva fai così … e non vide solo lui vide anche una grande folla dietro lui che lo stava a sentire e soprattutto che era interessata a vedere quello che sarebbe successo.
A me piace pensare che Pietro fosse rimasto un pochino intimidito non tanto da Gesù quanto dalla folla che lo stava osservando.
Pietro si era accorto che Gesù per la folla era un personaggio fondamentale importantissimo e che se lui si fosse rifiutato di fare quello che gli aveva detto quel giovane rabbì avrebbe fatto sicuramente una figuraccia.
Quindi non sappiamo bene per quale motivo Pietro avesse seguito il suggerimento di Gesù, sta di fatto che l'ha fatto.
Questo ci fa pensare anche ad un'altra cosa e che cioè la nostra efficacia non dipende tanto dalla nostra competenza ma solo dalla nostra docilità.
Il Signore non ci dice devi essere perfetto per essere un mio discepolo, ma ci dice tu devi solo fare quello che ti dico io: Seguimi.
Certo seguire Gesù implica la necessità che tu sia una persona che veda dove va Gesù, quindi una persona che lo sta cercando, una persona che tiene Gesù nella sua mente, nel suo cuore, e che si domanda, Signore ma dove sei in questa situazione?
Dove vai? Io ti voglio seguire, voglio essere dove sei tu.
Tutto ciò non sempre sarà facile, non sempre sarà comodo, anzi sarà facilmente sempre molto scomodo però Gesù ci dice anche il vostro unico compito è di venire dietro di me.
Mettete i vostri piedi sulle orme che io ho lasciato.
Seguitemi; dove sono io sarete anche voi.
È importante allora chiederci: dov'è il maestro?.
Il maestro è assiso alla destra del Padre nella gloria dei cieli, ma prima di essere lì, dov'era?
Prima di essere lì Gesù ha camminato sulla terra in una vita del tutto simile alla nostra, essendo assolutamente, indefettibilmente fedele al Padre: in pratica Gesù diceva al Padre: "Io ti amo e ti amo così tanto che non farei mai niente che ti possa dispiacere".
Vuoi seguire Gesù? Fai la medesima cosa.
Quella è la strada che Gesù uomo perfetto ha percorso su questa terra.
Fai come ha fatto lui.
Gesù prima di ogni altra cosa dice al Padre: "Ti amo talmente tanto Padre mio che non posso neanche immaginare di fare qualche cosa che ti possa dispiacere"; e allora applica anche tu questo nella vita di tutti i giorni.
Se tu non perdoni una persona questo non fa piacere al Padre.
Se tu non ami una persona questo non fa piacere al Padre.
Se tu rispondi in una maniera secca, a qualcuno, questo non fa piacere al Padre.
Se tu crei divisione, mantieni divisione e non crei coesione e unità, questo non fa piacere al Padre perché al Padre fa piacere tutto ciò che contribuisce a creare gioia e pace nella sua presenza: mai senza di lui, mai mettendolo da parte.
Guardate in tutta la Bibbia, tutto quello che si può capire di quello che c'è scritto nella Bibbia è semplicemente questa frase: io voglio stare con voi, Egli ci dice in modi diversi, voglio stare con voi tutto il tempo della vostra vita affinché voi possiate stare con me tutto il tempo della mia vita.
In pratica Dio vuole fare parte della nostra vita sulla terra e cioè non vuole essere messo da parte oppure essere ricordato solo alla domenica;
Gesù, Dio è presente al lunedì al martedì la mercoledì al giovedì al venerdì al sabato oltre che alla domenica ed è presente non solo all'interno della Chiesa ma è presente soprattutto fuori dalla Chiesa;
perché è lì che lui cammina per le strade del mondo è lì che tu lo incontrerai è lì che i grandi Santi lo hanno visto, negli occhi di un ammalato, di un povero di un solo, di uno che ha bisogno di conoscere Gesù, è lì che voi vedrete Gesù negli occhi dei vostri allievi che devono imparare a conoscerlo è lì il Gesù che deve crescere in sapienza, età e grazia e voi siete lì impersonando, indegnamente finche si vuole, la Madonna e San Giuseppe che stanno facendo crescere Gesù in sapienza età e grazia.
Che compito sublime il compito del catechista che si basa tutto sommato su una chiamata di Gesù.
Egli non ci ha chiamati perché eravamo i più bravi più belli, più simpatici, più sapienti, lui ha semplicemente chiamato quelli che ha voluto e hanno risposto quelli che hanno voluto.
Dio ci lascia liberi nella nostra risposta ma è essenziale seguirlo Egli infatti ci dice seguimi, non ci dice precedetemi, non ci dice andate dove pare a voi ma venite dietro di me e se venite dietro di me il risultato qual è? È essere pescatori di uomini.
Il pescare dipende da colui che guida la flotta, è vero?
Adesso i pescherecci moderni hanno un radar speciale che riesce a vedere sotto il mare dove sono i banchi di pesce, in altre occasioni, in passato, su certi pescherecci c'erano degli alberi molto molto alti e in cima all'albero c'era una vedetta che scrutava dall'alto per vedere il sopraggiungere dei branchi di tonni e, una volta avvistati, faceva girare la barca affinché potessero fare una ricca pesca, una ricca caccia; analogamente accade quando Gesù dice ai suoi discepoli :seguitemi vi farò pescatori.
Ciò significa che è Gesù che studia la rotta ed è Gesù che ci dice di qua invece che di là.
Per essere pescatori bisogna seguire le sue indicazioni, non le nostre velleità, non le nostre idee.
Quindi, altro aspetto che apro ma che ognuno deve valorizzare e valutare seriamente è l'assoluta necessità di una guida spirituale, di un direttore spirituale.
Non è una comodità, è una cosa necessaria.
Il tuo direttore spirituale è il tuo confessore è colui che ti aiuta a dirigere il tuo spirito perché sia sempre pronto a seguire Gesù.
E con quel tuo confessore abituale che ti conosce bene potrai aprire l'animo tuo e dirgli: ma senti mi succede questo " non capisco questa cosa, come mi devo comportare in questa situazione?
Ed è lui che ti dice bene vediamo un po' come va la tua preghiera, come va il tuo perdono, come va la tua accoglienza, come va la tua perseveranza, ecc. ecc.
Ed è lui guidato dalla luce dello Spirito che ti aiuta a seguire bene Gesù.
Non puoi fare tutto da solo perché non sei Dio, hai bisogno anche tu dell'aiuto di quelle persone che Dio ha posto nella Chiesa al servizio della tua anima, ci sono i sacerdoti.
Allora tu sappi valutare e chiedere al Signore che ti indichi quel sacerdote che deve aiutarti nel tuo cammino.
Se tu sarai fedele nel seguire Gesù, che dice seguitemi, Egli farà di te un pescatore d'uomini.
Qualcuno mi potrebbe dire, ma allora questo brano di Vangelo è per i catechisti, per i missionari, per i sacerdoti e le suore, non è per tutti.
No, no miei cari, il guaio è proprio questo avere considerato la missione esclusiva solo di alcune persone.
Sbagliato, grandemente sbagliato.
Ogni cristiano dovrebbe essere pescatore di uomini.
Penserete forse che ci sarebbe tutta questa violenza, queste contese, questa cattiveria, questo egoismo, se tutti i cristiani fossero stati quello che dovevano essere?
Ditemi un po'? Se noi fossimo stati veramente ciò che dovevamo essere, forse che il mondo non sarebbe stato migliore?
Ma noi abbiamo detto: ma no, non è il mio compito, è il compito di un altro, lasciamo che lo faccia l'altro.
Attenzione, stamattina parlavo ai genitori su questo aspetto e dicevo questo: il compito di genitore non lo dovete delegare a nessuno, perché è a voi genitori che Dio ha dato delle creaturine in braccio e ha detto: "le affido a te".
E quella sua anima è nelle tue mani.
Quindi il tuo compito di genitore è di essere sicuro che ciò che quella persona impara nella vita sia quello che Io insegno.
Per questo un genitore deve essere molto attento e non può delegare l'educazione del figlio ad altre persone senza sapere chi sono, che cosa insegnano, se hanno i medesimi valori e con gli stessi obiettivi.
Un genitore non può essere tranquillo quando il figlio ha delle amicizie, e qualsiasi amicizia, senza chiedersi di che tipo di amicizia si tratta?
Che tipo di famiglia frequenta?
E se i valori di quella famiglia, sono quelli cristiani o quelli mondani?
Non può semplicemente dire ma sì bisogna che faccia quello che fanno tutti senza occuparti di che cosa fa, con chi lo fa, perché lo fa e quando lo fa.
Si fanno anche delle scelte difficili, quando occorre, perché l'anima di queste persone è nelle tue mani e se tu non dai l'educazione giusta, i piedi te li vai a scaldare tu perché non hai fatto il tuo dovere, e il tuo dovere di genitore è quello di essere sicuro della dottrina che viene data alle persone che ti sono state affidate.
Carissimi, non è mica una cosa che non si sa, che certi professori e certi presidi in scuole qui di Torino si facciano un vanto alla televisione regionale e ai giornali di distribuire liberamente e abbondantemente ogni tipo di contraccettivo.
Quindi il messaggio di educazione sott'inteso qual è?
È questo: fate tutto quello che volete, con chi volete, tutte le volte che volete, perché tanto si può fare tutto, mentre magari i genitori a casa tentano invano di insegnare i valori cristiani della continenza, della castità che significano valori importantissimi perché lì passa Dio.
Allora ci rendiamo conto che ci sono veramente dei risvolti e delle conseguenze fondamentali su questa frase "vi farò pescatore di uomini, se mi seguite".
Se facciamo di testa nostra allora tutto diventa possibile, e si giustifica con l'ottica del rispetto, del rispetto di tutte le convinzioni e questo vuol dire che non c'è più nessuna convinzione, perché il mio parere equivale al tuo, equivale al suo, non c'è la verità di Gesù ci sono tante verità ognuno ha la sua ragione e chi grida più forte impone la sua volontà.
Ma allora Gesù è morto inutilmente?
Seguitemi Egli ci dice, vi farò pescatori, metterò dentro le vostre reti i pesci grossi però se fate come vi dico io.
Per questo tu non ti devi preoccupare se pensi che il tuo discorso non sia convincente, e se pensi di non avere un italiano perfetto che affascina le persone e le avvince, perché non è questo quello che importa, quello che convince le persone e le affascina non è la tua efficienza umana, ma è solo la tua risposta al suo invito a seguirlo, " seguilo " dunque con generosità, tutto il resto è tecnica.
Si tratta di una tecnica che dovrai certamente imparare perché ad esempio non potresti diventare un concertista senza volerne imparare la tecnica, puoi infatti amare la musica dal mattino alla sera e dalla sera alla mattina, ma se ti vietassi di studiare la tecnica, la musica resterebbe per te solo un grande ideale, ma mai una concretizzazione.
Allora la tecnica è importante ma se sei stonato come una campana incrinata non puoi metterti a cantare.
Se tu non segui Gesù, puoi parlare per un anno intero di Gesù, ma chi evangelizzi?
Bene, questo è semplicemente quello che viene da questa frase del Vangelo di Marco: immaginate se avessimo il tempo di leggere la lettera ai Corinzi nella quale ci viene ricordato che il tempo si è fatto breve e che quindi occorre svegliarsi; mettete il punto fermo della vostra vita non sulle cose che passano, perché tanto passano, ma mettetelo in Dio, dice Paolo ai Corinzi.
Sembra ad un certo momento che noi abbiamo fatto della terra il nostro paradiso dimenticando che qui siamo solo di passaggio, e che il rischio di perdere la gloria è reale.
Ricordiamoci bene che la dottrina cattolica, che è dottrina biblica, ci dice che la libertà dell'uomo è tale sino al punto che, Dio rispetta la scelta, che l'uomo fa, e se l'uomo decide di non essere in comunione con Dio, Dio lo lascia lontano da sé in quella situazione si chiama inferno.
Questa è dottrina biblica e quindi assolutamente fondata.
Facciamo dunque attenzione a non respingere il patrimonio della fede.
Dopo il Concilio non sono sparite le verità di fede, ci sono ancora anche se non se ne parla o se ne parla in modo squilibrato e a volte eretico ma queste purtroppo sono le verità di fede rimaste per molti.
Pensate il salmo 24 che dice: insegnami i tuoi sentieri guidami nella tua verità e istruiscimi, che significa Signore io ti voglio seguire e quindi voglio davvero sapere tutto quello che ti riguarda voglio riempirmi di te, voglio sapere tutto di te; oppure pensate alla prima lettura tratta dal libro del profeta Giona nella quale c'è un sunto, un "suntissimo" di tutta la vicenda di Giona.
Giona, ci dice questa lettura che non aveva alcuna voglia di andare dietro al Signore perché andare dietro al Signore fa sudare.
E chi ha voglia di impegnarsi, siamo in un epoca del surgelato tutto e subito senza nessun impegno e il valore della rinuncia?
E il valore della attesa? Non sono più valori?
Se tu non sai rinunciare, se tu non sai attendere non sei neanche capace di vivere alla sequela di Gesù, perché Gesù ha detto io ritornerò; fra poco proseguendo nella S. Messa diremo: " nella attesa della beata speranza che torni il Signore nostro Gesù Cristo".
Questo vuol dire che noi siamo tra quelli che aspettano la sua venuta, tra quelli che vivono bene il valore dell'attesa e quindi della rinuncia, il non tutto subito.
Ci sono alcune cose che devono attendere lo sviluppo degli eventi e che per essere significative occorre che passino attraverso l'attesa, e l'attesa costituisce rinuncia … non subito, aspetto.
E in questa attesa c'è la crescita. Il contadino quando va a seminare mica va il giorno dopo a raccogliere, deve attendere.
È una legge naturale, dunque, una legge divina quello di saper attendere.
Però prima bisogna seminare.
Bene ho solo sfiorato le altre letture solamente per illustrare dinanzi ai nostri occhi che ci sono molti motivi di riflessione tutti su questo tema: la chiamata, la sequela, l'attesa.
Questo se seguito nella nostra vita secondo i suggerimenti dello Spirito, farà autenticamente di ciascuno di noi un pescatore di uomini.
Sia lodato Gesù Cristo.