Itinerario della vita nello Spirito

8-2-2009

Don Mauro Agreste

Indice

1) "Noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio" Siamo raggiunti da situazioni che producono in noi una nostalgia del Cielo
2) In questo capitolo 8 della lettera ai Romani, noi abbiamo ricevuto proprio l'itinerario della vita nello Spirito.
3) Questo Spirito di Dio ha uno scopo nella nostra vita, e lo scopo è quello di renderci veramente figli.
4) Istituto Secolare è una particolarità, una grazia che è stata offerta alla Chiesa perché la santità possa diventare un'esperienza comune a tutti i fedeli.
5) Ascoltando la chiamata di Dio che vi ha introdotti a questo itinerario, avete accettato di riconsacrare lo spazio e il tempo che Dio ha messo nella vostra vita
6) Non è possibile per un catechista far risuonare l'amore di Cristo, se lui stesso non è ripieno di amore di Cristo.

Dalla lettera ai Romani ( Rm 8,28-39 ) « Noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio … »

1) "Noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio" Siamo raggiunti da situazioni che producono in noi una nostalgia del Cielo

Dunque questa parola è sicuramente una risposta alla nostra preghiera amareggiata e dolorante, per le notizie che ci raggiungono da ogni parte, gli attentati alle chiese e poi come non essere amareggiati sapendo che in questo momento c'è una persona che per legge viene fatta morire, e con il beneplacito di tutte le organizzazioni, che qualche mese fa si sono scatenate perché fosse tolta la pena di morte dal mondo, e questa non è una condanna a morte?

Quindi siamo raggiunti e oppressi da ogni parte da situazioni che producono in noi una sorta di malinconia, direi quasi, una nostalgia del Cielo - non ci siamo mai stati prima - ma lo Spirito di Dio immette dentro di noi questa nostalgia di pienezza, questa nostalgia di realizzazione: l'uomo non è fatto per stare sulla terra, è fatto per passare sulla terra, non per starci, come una barca non è fatta per stare sulla riva, si può appoggiare sulla riva, ma una barca è fatta per stare nel mare.

E così noi sentiamo, percepiamo, ad un livello che non è solo intellettuale, emozionale, ma a livello spirituale percepiamo questa nostalgia di Dio, della quale non sto dicendo nulla di nuovo e sono invece felice di poter riproporre il pensiero e la conclusione a cui era arrivato Sant'Agostino, a suo tempo, quando nel libro delle Confessioni dice: « Tardi ti amai o Sapienza tanto antica e tanto vera » e dove continua, dopo tutte le sue considerazioni, dicendo: « Tu ci hai fatti per te o Signore, il nostro cuore non trova riposo finché non riposa su di te ».

Allora tutto quello che verifichiamo nel nostro vivere quotidiano, non è nient'altro che un ribadire, un confermare, un rinforzare questo atteggiamento, questo cammino nel mondo senza disprezzare il mondo, ma sentendo profondamente la nostalgia di Dio, quel Dio che ama ogni uomo che è sulla terra e ama ogni cosa che gli uomini fanno sulla terra, a patto che sia secondo il Suo progetto, che è un progetto di amore, e quindi di edificazione, non un progetto di distruzione e di sopraffazione l'uno nei confronti dell'altro.

Allora tutto questo confluisce, ovviamente, nella breve preghiera che abbiamo fatto, e nella quale abbiamo avuto questo incoraggiamento da parte del Signore, proprio nella lettura di questa parte del capitolo 8, la parte finale, che abbiamo sentito.

Noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio.

Certo, Paolo diceva questo, però non possiamo dimenticare che in questa parte del capitolo 8, che è l'ultima parte, c'è stata una parte precedente.

In tutta quella parte precedente la suddivisione che abbiamo, per esempio, nella Bibbia di Gerusalemme intitolata: « La vita dello Spirito », che vuole anche dire: la vita nello Spirito.

Perché lo spirito Santo ha certamente una sua vita personale, un suo modo di esprimersi all'interno della economia della Trinità, vi piace questa espressione?

Vuol dire il modo di esprimersi che ha lo Spirito Santo.

Vedete, per troppi secoli mentre i teologi sapevano molto bene chi era lo Spirito Santo, i fedeli comuni allo Spirito Santo hanno semplicemente dedicato o la « Sequenza » o il « Veni Creator », ma dello Spirito Santo sapevano quasi niente; parlavano di quello che fa lo Spirito Santo, la grazia santificante, la grazia ecc … però Lui, in quanto Dio, in quanto terza persona della SS. Trinità, lo si è dato più per scontato che per conosciuto.

In alcune occasioni le prerogative dello Spirito Santo sono state assunte da altre persone della Trinità o, addirittura, dall'intercessione di Maria Santissima.

Ma dobbiamo stare attenti perché lo Spirito Santo è Dio, e a Lui va dovuto tutto l'onore e la gloria che noi attribuiamo al Padre e anche al Figlio: Egli è eterno, coeterno, con la stessa gloria, con la stessa maestà, con la stessa potenza, con lo stesso splendore, perché eterno e infinito: « Simul adoratur et conglorificatur », questo è il testo della liturgia, alla quale fa riferimento ogni lingua: italiano, francese, tedesco ecc…

Il testo ufficiale è questo, simul adoratur cioè allo stesso modo lo Spirito Santo viene adorato e glorificato da tutto il Corpo di Cristo che è la Chiesa, ma il cui capo è Cristo.

Quindi Cristo glorifica lo Spirito Santo? Sì.

Il Padre glorifica lo Spirito Santo? Non possiamo dimenticare che se il Padre e il Figlio glorificano lo Spirito Santo, non si capisce perché i fedeli non lo debbano fare.

Non è possibile immaginare un autentico cammino cristiano a prescindere dall'azione della Grazia, non possiamo distinguere l'azione da chi la compie, siete d'accordo?

Se tu fai una torta non posso dire la torta si è fatta da sola, perché quella non si fa da sola; è l'espressione della tua accoglienza, del voler fare qualche cosa di piacevole per gli altri, non posso disgiungere il risultato da chi l'ha prodotto, allo stesso modo se viene proposta una cosa mal fatta questo testimonia non che la cosa è mal riuscita, ma che chi l'ha fatta non l'ha voluta fare col cuore, mi sono spiegato?

E questo se vale per le cose banali figuriamoci se non vale, a maggior ragione, per le cose sante.

2) In questo capitolo 8 della lettera ai Romani, noi abbiamo ricevuto proprio l'itinerario della vita nello Spirito.
Monsignor Dino Foglio, diceva: "Senza la buona volontà non si fa niente, con la buona volontà si fa qualche cosa, con la buona volontà e la grazia di Dio si fa tutto".

Allora in questo capitolo 8 della lettera ai Romani, noi abbiamo ricevuto proprio l'itinerario della vita nello Spirito e, guarda caso, il tema della riflessione di oggi è proprio legato all'azione dello Spirito Santo, inserita in una situazione particolare che è quella della vita di un Istituto Secolare, ma l'Istituto Secolare non è un'identità fatta di oggetti, non è un computer, l'Istituto Secolare è - come dire - un corpo, una porzione di Chiesa, una parte del corpo di Cristo, ed è composto da persone, non da funzionari.

Questo vuol dire che ogni membro di questo Istituto Secolare, ma anche di qualunque altro Istituto Secolare, per essere veramente fedele al proprio carisma non gli è possibile, e non è sufficiente, basarsi sulla buona volontà, siete d'accordo?

Ricordo con tanto affetto quel grande sacerdote, che è mancato pochi anni fa, che era anche mio carissimo amico, che era Monsignor Dino Foglio, il quale aveva questo itinerario, un po' come motto, e diceva: « Senza la buona volontà non si fa niente, con la buona volontà si fa qualche cosa, con la buona volontà e la grazia di Dio si fa tutto ».

Questo la dice lunga, perché per prima cosa bisogna avere la volontà di fare qualche cosa e avere la volontà vuol dire avere una volontà buona di fare qualche cosa di buono, vuol dire che è già soffiata da Dio questa idea di fare qualche cosa di buono, ci vuole l'impegno personale.

Non è che io mi metto sulla poltrona e sogno: « Ah, bisognerebbe che ci fosse una bella funzione ….» e me ne sto in poltrona.

Posso sognare finché voglio ma le cose non succedono da sole.

Bisogna che io mi attivi.

Ma se io mi limito solo ad esempio ad organizzare la una funzione e non chiedo l'aiuto dello Spirito Santo, può darsi che quella funzione riesca ordinata, anche solenne, convincente, commovente, tutto quello che vuoi, ma non parlerà allo spirito di quelli che interverranno, perché Dio vuole parlare allo spirito delle persone, non solo alla loro mente, perché la persona umana è un tutto unico, come un qualunque oggetto a tre dimensioni, se ne tolgo una non è più un oggetto è solo più una fotografia, un disegno.

Se io parlo solo all'intelligenza di una persona o alle cose che deve fare, vuol dire che non sto parlando alla persona sto parlando ad una marionetta; ma Dio non ci ha fatti marionette, ci ha dato il libero arbitrio e uno spirito immortale, è proprio per il libero arbitrio che nel nostro spirito immortale, noi decidiamo di dare seguito alle spiegazioni che lo Spirito di Dio immette nei nostri cuori.

3) Questo Spirito di Dio ha uno scopo nella nostra vita, e lo scopo è quello di renderci veramente figli. Quando tu sei Suo figlio tutte le tue condizioni, tutte le tue sofferenze, tutte le tue ferite, tutte le difficoltà nella tua vita, ti rendono partecipe alla vita di Gesù Cristo

Ora questo Spirito di Dio ha uno scopo nella nostra vita, e lo scopo è quello di renderci veramente figli.

Quando si parla di essere trasfigurati in Cristo o come, qualcuno dice, la trasformazione in Cristo, certamente non ha nulla a che vedere con i tratti somatici, invece ha a che vedere con i tratti spirituali, perché la trasfigurazione in Cristo, la trasformazione in Cristo significa avere un cambiamento interiore, cioè che il nostro spirito respira, si muove, agisce, pensa, sogna, immagina, nel cuore di Dio, non nel cuore del mondo.

Infatti dice sempre qui nella lettera ai Romani: « Tutti coloro che hanno ricevuto lo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio, i quali gridano, per la potenza dello Spirito Santo a Dio gridano Abbà ».

Gridare a Dio, Abbà, guardate che è grossa.

Uno si è abituati ai luoghi comuni: Abbà, Abbà, ci sono tanti canti che parlano di Abbà, allora uno dice Abbà senza neanche più pensare: ma se uno avesse la grazia - e questo tipo di grazia si chiede - di percepire la paternità di Dio, allora quando pronunci Abbà è tutta un'altra cosa forse, in taluni casi, non riesci neanche a pronunciarlo senza commuoverti, perché?

Perché percepire la paternità di Dio vuol dire percepire un senso nuovo della tua esistenza, perché se tu dici a Dio: « Papà » vuol dire che tu sei Suo figlio, e allora quando tu sei Suo figlio tutte le tue condizioni, tutte le tue sofferenze, tutte le tue ferite ecc… ecc… assumono un'altra connotazione; se tu sei Suo figlio allora tutte le difficoltà nella tua vita, ti rendono partecipe alla vita di Gesù Cristo.

È la tua via crucis, meglio è la Sua via crucis, quella di Gesù Cristo alla quale noi associamo la nostra situazione di viatori.

Cosa vuol dire viatori? Quelli che sono per via, vuol dire che stanno camminando.

Allora, voi capite che, la Sua via crucis assorbe, riceve tutte le nostre vie, e magari non sono vie crucis, ma sono vie costellate e punteggiate di tutte le nostre esperienze.

Ora le nostre esperienze sono diventate esperienze di figli di Dio oppure sono esperienze di figli dell'uomo?

Per il Battesimo è evidente che siamo figli di Dio, però abbiamo, drammaticamente, la possibilità di sprecare la nostra esperienza di viatori, quando non ci ricordiamo di dedicare al Signore quello che noi siamo e quello che noi facciamo.

Vedete, non esiste un tipo di fede tanto ampio e tanto libero come la fede cristiana, perché non ti impone uno stato di vita, fa molto di più Dio, non ti dice devi fare questo, non fare quell'altro, ti dice solo: « Ricevi il mio cuore », che sarebbe lo Spirito di Dio.

Quando una creatura riceve il cuore di Dio, il Suo Spirito, può trovarsi dove vuole che qualunque cosa farà, sarà l'estensione del Regno di Dio.

4) Istituto Secolare è una particolarità, una grazia che è stata offerta alla Chiesa perché la santità possa diventare un'esperienza comune a tutti i fedeli.
"É questo il vostro campo di azione. Fate quello che vi pare, tanto lo Spirito di Dio, in voi, vi condurrà fino agli estremi confini della terra, perché il nome di Cristo sia conosciuto"

Ora come non vedere estremamente moderno e assolutamente inserito nel cammino che stiamo facendo in questi mesi, come non vedere l'evidenza di un cammino proposto in questo modo, che è biblico, come si inserisce a perfezione nel cammino dell'Istituto Secolare.

Dicevamo il mese scorso: l'Istituto Secolare è una particolarità, una grazia che è stata offerta alla Chiesa perché la santità possa diventare un'esperienza comune a tutti i fedeli, perché non ti impone un genere di vita, è come se la provocatorietà dell'Istituto Secolare fosse una profezia per gli uomini del nostro tempo, in quanto nell'Istituto Secolare non ti è imposta la convivenza, non ti è imposta un genere di vita, ti è proposto il mondo.

Vi ricordate l'Ascensione? Cercate d'immaginare la scena dell'Ascensione.

Tutti gli apostoli che sono lì, che stanno guardando Gesù che viene nascosto dalle nubi, improvvisamente cosa accade?

Appaiono gli angeli; e li scuotono: « Sveglia, cosa fatte qui? State guardando il passato? »

Era appena salito al Cielo, ma già: « State guardate al passato? No, dovete guardare al futuro, così come l'avete visto andare via, così ritornerà. Ora giratevi indietro ».

Cosa vedono se guardano indietro? Vedono Gerusalemme, vedono tutto il resto del mondo, sono sul monte che è di fronte a Gerusalemme.

« Giratevi, guardate, andate. Adesso è questo il vostro campo di azione.

Fate quello che vi pare, tanto lo Spirito di Dio, in voi, vi condurrà fino agli estremi confini della terra, perché il nome di Cristo sia conosciuto ».

Carissimi, l'Istituto Secolare di Gesù Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, non è che ti dica semplicemente: tu devi concludere la tua appartenenza all'Istituto dicendo una preghierina, ma questo lo posso dire ai bambini che ci credono, ma voi non ci credete, perché se l'Istituto è l'Istituto Secolare di catechisti vuol dire che il vostro campo d'azione di catechisti, è il globo terrestre, e che voi siete come una cassa di risonanza entro cui ognuno deve percepire la voce di Gesù Cristo, dove? Dove siete voi.

Siete una Cattedrale ambulante.

Riuscite ad immaginare una Cattedrale?

Grande, con le volte e le vetrate, maestosa, mistica ecc… ci si sta bene dentro una Cattedrale?

Uno non uscirebbe più.

Dovete essere questo una Cattedrale ambulante.

Nella cattedrale si sente una voce di preghiera, che non sai da dove arriva, la senti da tutte le parti, ti raggiunge da tutte le parti; chiunque entra in quella Cattedrale viene avvolto dalla misticità del luogo, da tutto ciò che esprime e dalla coralità della preghiera che conserva in sé.

Tu sei questo, dovunque tu sei, essendo catechista, sei come un'immensa Cattedrale che fa risuonare la parola, l'amore, la misericordia, la salvezza, tutto ciò che Gesù Cristo ha operato per il Suo infinito amore, prendendo su di sé la situazione, la condizione di tutti gli uomini di tutti i tempi, distruggendo il male per mezzo della Sua croce, portandola agli inferi, liberando le anime che erano in attesa, spalancando le porte del Paradiso, squarciando il Suo cuore dicendo: « Ecco, ora vi ho dato tutto; ricevete ancora il mio modo di pensare, e sarete come me. Il mio modo di pensare è lo Spirito Santo »

Non può essere una Cattedrale vuota.

Durante il periodo del terrore, a Parigi, la Cattedrale di Parigi è stata - come dire - profanata, perché una ballerina più svestita che vestita, era stata messa sopra l'altar maggiore della Cattedrale, e veniva chiamata la dea ragione.

Era il periodo della rivoluzione francese, dopo il 1789, un periodo estremamente buio per la Francia di quel periodo.

Le cui propaggini giungono ai nostri giorni.

La Cattedrale continuava ad avere le sue caratteristiche ma era stata profanata, non faceva più riecheggiare tra le sue volte la solennità della preghiera, l'elevazione dell'animo a Dio, ma l'arroganza dell'uomo che vuole prendere il posto di Dio.

Se noi viviamo in un tempo che ha qualche similitudine con questo atteggiamento.

5) Ascoltando la chiamata di Dio che vi ha introdotti a questo itinerario, avete accettato di riconsacrare lo spazio e il tempo che Dio ha messo nella vostra vita

Voi ascoltando la chiamata di Dio che vi ha introdotti a questo itinerario, avete accettato di riconsacrare lo spazio e il tempo che Dio ha messo nella vostra vita, perché fosse una cattedrale lì dove voi siate, cosa vuol dire?

È tipico dell'Istituto Secolare di essere nel secolo, nel mondo; questo vuol dire che è tipico di colui che fa parte dell'Istituto Secolare di avere dentro di sé un chiodo fisso, se non hai questo chiodo fisso fai una vera revisione, perché c'è qualche cosa che non va nel tuo modo di rispondere a Dio, non nella chiamata di Dio, nel tuo modo di rispondere; il chiodo fisso è questo: io porto Gesù Cristo crocifisso e risorto ai miei fratelli.

Io sono catechista cioè sono una Cattedrale dentro la quale risuona l'amore misericordioso di Gesù Cristo, come?

Come ti pare, non te lo devo dire io, è lo Spirito che ti dice: « Tu sei una Cattedrale ».

E se tu sei un organista, in una Cattedrale sai molto bene che puoi produrre suoni gravi, lievi, sommessi, sontuosi, maestosi, perché lo strumento che hai a tua disposizione ti permette di riempire le volte della Cattedrale con un suono affascinante, che lascia tutti a bocca aperta. Tu sei questo.

Il catechista è questo, ciò che compone nella sua vita: la tua intelligenza, il tuo lavoro, la tua professione, il tuo svago, l'ambito in cui tu fai il volontariato, può essere un ambito parrocchiale, può essere un ambito sociale, se ti occupi della politica, ecco la parola che non si usa mai dire, però vi ricordo che il Papa Benedetto XVI ha detto chiaramente che la politica, vissuta nell'ottica di Gesù Cristo, è una delle espressioni più alte della Carità, ve lo aspettavate?

Perché tutti associano la politica alla corruzione degli uomini politici, ma se l'uomo politico fosse « corrotto » da Gesù Cristo, cioè riempito da Gesù Cristo, ma veramente non solo a parole, allora l'opera che lui facesse, non sarebbe sicuramente un'espressione della Carità di Cristo?

Se si occupano di questo lavoro che è appariscente e che contiene, dentro di sé, delle insidie, la tentazione del potere può aggredire chiunque, ma se vi partecipano e percorrono questa via solamente gli ambiziosi, che cosa ci possiamo aspettare noi? La carità?

Allora era comodo, per i massoni del XVIII secolo, mettere nella testa dei cristiani che se loro vogliono vivere la loro cristianità, la vivano dentro le chiese, perché la fede è un fatto privato; e sono stati molto efficaci per convincere le persone di questo aspetto, tant'è vero che il continuare a ribadire la laicità dello Stato è una menzogna dall'inizio alla fine, perché la laicità non vuol dire che io se mi occupo delle cose dello Stato non devo parlare assolutamente della fede che compone la vita della maggior parte delle persone, che vivono in quello Stato, perché io non ho a che fare con dei burattini che vivono solo nella Società ma non hanno la fede.

Se tu sei ebrea e hai una tua fede, allora sei cittadino di questo Stato.

Io penso al tuo benessere fisico, al tuo benessere psicologico, ma penso anche a difendere il diritto che hai di avere la tua fede, però se sei cattolico no, perché il cattolico deve vivere rinchiuso nella sacrestia, questo qui non è la laicità dello Stato, questo è il laicismo dello Stato; quindi attenzione, sappiate leggere gli eventi della Storia.

6) Non è possibile per un catechista far risuonare l'amore di Cristo, se lui stesso non è ripieno di amore di Cristo. Tutto quello che voi siete, dovunque voi siate, lì c'è una cattedrale con le gambe che cammina, e che sta portando a tutti quelli che incontra, l'amore del Signore, che ci ha amati

Dunque dicevo: non è possibile per un catechista far risuonare l'amore di Cristo, se lui stesso non è ripieno di amore di Cristo.

È lo Spirito di Dio che dilata il tuo cuore affinché l'amore di Dio possa risuonare, e tutti coloro che tu tocchi, attraverso il tuo esistere, dovrebbero sentirsi catechizzati.

Vi ricordo una cosa che dovreste già sapere, credo di avervelo detto decine di volte, la parola catechismo che abbiamo noi, potrebbe indurre qualcuno in equivoco, e cioè pensare che chi fa parte di un Istituto Secolare il suo compito sia quello di fare catechismo; anche, come ogni altro battezzato, ma catechismo viene da un verbo greco che è catecheo, che contiene la parola echeo, la risonanza.

Allora catechista non è solo quello che fa il catechismo - è chiaro che chi fa il catechista deve far risuonare l'amore di Dio in chi ascolta - ma tu che fai l'itinerario per essere catechista, vuol dire che ti rendi questa cassa di risonanza, questo luogo in cui tutte le persone che incontri nella tua vita quotidiana, nella tua professione, nel tuo svago ecc… ecc… possono percepire la risonanza della voce di Gesù Cristo attraverso, dentro di te.

Allora è importante che uno possa verificare che questo itinerario non sia approvato, ma diventi una cosa mia.

Ecco perché abbiamo ricevuto questo capitolo 8, non l'ho cercato, avete visto anche voi, abbiamo invocato il dono dello Spirito e la parola che ci è stata rivolta è proprio questa: il piano della salvezza ( Rm 8,28ss ).

Per far riecheggiare dentro di noi, a proposito di quello che noi vogliamo essere sempre di più, qual è il pensiero di Dio.

È come se dicesse: non preoccupatevi, tanto Dio sa che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio; quindi se voi amate il Signore, sappiate di essere amati da Lui, e qualunque cosa accada nella vostra vita, diventa la possibilità di far risuonare, attraverso di voi, il vostro sorriso, i vostri occhi, le vostre parole, la vostra attenzione, la vostra vicinanza, la vostra preghiera, la vostra professionalità, le vostre capacità, la vostra intelligenza, i vostri gusti artistici, ecc… ecc…

Tutto quello che voi siete, dovunque voi siate, lì c'è una cattedrale con le gambe che cammina, e che sta portando a tutti quelli che incontra, l'amore del Signore, che ci ha amati di un amore straordinariamente grande la cui prima indubitabile dimostrazione è i buchi dei chiodi nelle mani e nei piedi e il Suo cuore trafitto, perché potesse entrarci chiunque attraverso quel cuore.

Allora tenendo conto queste considerazioni, abbiamo modo, oggi, nella riflessione personale di verificare in che modo stiamo rispondendo al sogno che Dio ha su ciascuno di noi, per averci chiamati a essere parte di un luogo di risonanza.

Catechista, Dio vuole dimorare dentro di te perché chiunque ti incontri, possa sentire riecheggiare nel tuo cuore, e nelle tue azioni, e nelle tue parole, la Sua presenza.

Sia lodato Gesù Cristo.