Settimana Santa
4-4-2009
1) « Non capite è meglio che muoia uno solo per il popolo e non perisca la nazione intera ».
2) Allora possiamo vivere serenamente ma anche intensamente questa Settimana Santa
3) Pronti per vedere la risurrezione di Cristo, che è la nostra resurrezione
Dal Vangelo di S. Giovanni
Omelia
Come fa rilevare, giustamente, l'evangelista S. Giovanni in questo brano del capitolo 11, che Egli disse: « Non capite è meglio che muoia uno solo per il popolo e non perisca la nazione intera ».
Caifa, e tutto il Sinedrio, non si sono resi conto della verità e della portata di questa frase.
Perché è vero che Gesù fu ucciso su istigazione del Sinedrio, ma il Sinedrio stesso in quel momento, come dice qui, profetizzò che doveva morire per la nazione, e non per la nazione soltanto, quindi la decisione, che hanno preso è stata una decisione che tutto sommato è stata in linea con le profezie e con la Scrittura: « Ha preso su di sé le colpe di tutti gli uomini di tutti i tempi, e si è trasformato Lui in morte, perché la vera morte non è quella del corpo ma è quella dell'anima.
E ciò che causa la morte dell'anima è la ribellione, il rifiuto di Dio, il considerare Dio al di fuori della nostra esperienza.
Dunque Lui si è fatto morte, si è fatto peccato, per uccidere la morte, prendendo su di sé tutto il peccato, la ribellione di tutti gli uomini, imprigionandola e inchiodandola sul legno della croce.
Il mondo ha creduto di uccidere Gesù Cristo.
Ma Gesù, il Cristo, ha ucciso l'origine e la causa della morte di tutti gli uomini.
Quindi la morte di quest'uomo ha fatto sì che ci fosse vita per tutti gli uomini.
Allora in questa ottica e secondo questa riflessione breve - come vedete nel Vangelo è contenuta in una frase - possiamo vivere serenamente ma anche intensamente questa prossima settimana, Settimana Santa, che inizia con domani, l'ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, di cui porteremo un ricordo a casa con un ramoscello di ulivo, e tutte le situazioni della Settimana Santa che ci vedranno riuniti in preghiera attorno alla presenza del Signore
Quindi il primo incontro solenne sarà questo; il secondo momento viene celebrato nelle cattedrali di ogni diocesi del mondo, quando si celebra la Messa Crismale, la messa durante la quale il Vescovo, attorniato da tutti i suoi sacerdoti, consacra gli oli santi che serviranno per l'amministrazione dei sacramenti in tutta la Diocesi.
Prosegue poi nella sera di quello stesso giorno con la Missa detta in Cena Domini, perché ricorda l'Ultima Cena.
Dopo questa celebrazione si lascia, per qualche tempo, il Santissimo all'adorazione dei fedeli, ma non nell'Ostensorio, non nell'Ostensorio visibile, ma nella Pisside, per qualche minuto.
Dopo la processione silenziosa accompagna il SS Sacramento nell'altare della riposizione per lasciarlo all'adorazione dei fedeli.
Il giorno dopo è il venerdì, c'è la tradizionale Via Crucis e con l'adorazione della Croce. Venerdì e sabato non si celebrano le Eucaristie, per sottolineare che il Signore è morto, e quindi la Chiesa sosta in attesa presso il sepolcro.
L'altare della deposizione è detto anche Sepolcro presso il quale i fedeli sono invitati a sostare in silenzio, in preghiera, in adorazione, quasi a vegliare il corpo del Signore in attesa della Sua risurrezione.
Il tutto confluisce, poi, nella notte santissima, quella che va dal sabato alla domenica, dove la veglia pasquale da inizio alla gioia per la risurrezione del Signore Gesù Cristo.
Dunque su quest'ottica, ricordando questa frase, viviamo con intensità le funzioni della Settimana Santa, per essere pronti ai piedi della Croce, presso il Sepolcro, pronti per vedere la risurrezione di Cristo, che è la nostra resurrezione e che ci invita a vivere nel mondo di oggi tutti giorni con il cuore e la mente del Risorto, cioè di Colui per cui le cose di questo mondo hanno funzione solo in vista delle cose dell'altro mondo.
Sia dunque per noi la vera risurrezione il passaggio dalla vita vecchia, dalla vita oppressa dall'egoismo, alla vita nuova, la risurrezione in Cristo, per mezzo del quale noi ora siamo qui a celebrare il Suo mistero, ma a vivere nella quotidianità una vita nuova.
Sia lodato Gesù Cristo.