Non comportatevi più come i gentili
4-4-2009
1) Perché siamo venuti a questo corso? É un itinerario di spiritualità intensa e profonda
2) « Vi dico e vi scongiuro, non comportatevi più come si comportano i gentili … »
3) La forma mentis è l'itinerario che il nostro cervello usa per raggiungere una conclusione.
4) Il sacramento opera quello che significa
5) Questa è la mentalità del mondo: l'ostacolo va aggirato, se si può anche eliminare ancora meglio.
6) Ecco questo dono dello Spirito ottenebrato, cioè rimane nelle tenebre.
7) É solo una piccolissima parte dello spettro delle vibrazioni che ci danno la luce bianca
8) La funzione della legge è quella di mettere in evidenza le trasgressioni alla legge, non di portare alla santità
9) Questo dono dell'intelletto è un dono dello Spirito
10) Concedere e donare gratuitamente quello che anche noi abbiamo ricevuto gratuitamente
11) Allora il nostro intelletto illuminato dalla grazia dello Spirito Santo nel dono dell'intelletto
12) Allora l'intelletto viene a illuminare l'intelligenza, facoltà umana
13) Una persona che non fa un cammino spirituale la vedrete sempre critica
14) Ognuno si sceglie il proprio capo
15) Credete che il diavolo dica sempre le menzogne?
16) Non hanno una vita spirituale autentica, a causa della loro ignoranza perché il loro cuore è indurito
17) Quindi come potremmo paragonare ciascuno di voi anche se non andrete mai in una classe a fare il catechismo?
18) Ci fu Riccardo Muti che andò a fare un meraviglioso concerto di musica sinfonica
19) Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza perché la Sua voce potesse soffermarsi ed espandersi dentro di noi
20) Allora il cristiano senza la testimonianza, senza la luce dell'intelletto, è come una chitarra elettrica
21) Lo Spirito di Dio ti fa suonare, ma se tu non collabori è come se tu non avessi la cassa di risonanza
22) Terzo punto: la tua cassa di risonanza è libera e aperta o è ingombra di cose?
23) Se non ho la carità sono come un bronzo tintinnanante.
24) Non siete qui per caso, è perché il Signore vi ha chiamati, ha un progetto meraviglioso per ciascuno di noi
25) Essere stati scelti per essere prima di tutto discepoli
26) Ma non tutti i battezzati si mettono alla scuola di Gesù per diventare discepoli di Gesù
27) Dovunque andrete, dovunque sarete si possa percepire il suono della voce di Gesù Cristo
28) Sono uno che invece che radunare disprezzo? Divido?
29) Avete risposto « Eccomi » pensando di fare una scuola e invece questa è una scuola di vita
Dalla lettera di S. Paolo apostolo agli Efesini ( Ef 4.17-19 )
« Vi dico e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come si comportano i gentili con i loro folli pensieri, ottenebrati come sono nell'intelletto, estranei alla vita di Dio a causa della loro ignoranza e dell'indurimento del loro cuore ».
Perché siamo venuti a questo corso? Perché frequentiamo insieme questo cammino?
Forse siamo stati incuriositi, forse abbiamo sentito la necessità di approfondire alcuni temi, e io spero caldamente che l'essere approdati in questi incontri non si sia risolto in un semplice cammino d'istruzione.
In realtà abbiamo visto in più di un'occasione che il nostro essere insieme in questo cammino è un itinerario di spiritualità intensa e profonda basata sulle verità che ci sono state insegnate.
Allora questo è un cammino spirituale oltre che un cammino di formazione e di crescita in quella che è la dottrina cristiana, ed è per questo motivo che di tanto in tanto ci ritroviamo per fare un momento di riflessione, questo mini-mini-mini-mini-mini ritiro che facciamo due volte all'anno è l'occasione per concentrare la nostra attenzione nei momenti forti dell'anno liturgico e approfittare del cammino che abbiamo vissuto fino adesso approfondendo dei temi spirituali.
Oggi vorrei che ci lasciassimo toccare da questa parte del capitolo 4 della lettera agli Efesini in cui l'apostolo, con il cuore in mano, parla agli abitanti di Efeso, ma quello che dice va bene per tutti quelli che sono in grado di accogliere e di ascoltare l'insegnamento.
« Vi dico e vi scongiuro nel Signore, non comportatevi più come si comportano i gentili con i loro folli pensieri ».
Questo vuol dire che il comportamento dipende anche da una forma di ragionamento.
Quella che noi possiamo chiamare la « forma mentis ».
Secondo voi che cosa intendiamo per « forma mentis »?
Formazione? Conformazione? É giusto ma non tutti intendono questo termine nel senso pieno, allora lo dico semplicemente: la struttura del pensare.
La forma mentis è l'itinerario che il nostro cervello usa per raggiungere una conclusione.
Una persona che non ha una intensa formazione cristiana ha dei problemi e vuole trovare delle soluzioni.
Ma anche una persona che ha una cultura e una formazione intensamente cristiana ha dei problemi e vuole cercare delle soluzioni.
La differenza sta in questo fatto: l'itinerario del pensiero per raggiungere la soluzione.
Non è detto che la soluzione sia uguale per tutti: c'è un problema, diciamo un problema grave: c'è un bambino a cui viene diagnosticata una malformazione fisica e questo bambino è ancora in gestazione.
Allora la struttura di pensiero, il ragionamento, il modo di pensare che si ha, nella fede cristiana oppure nella mentalità di questo mondo, perché dobbiamo anche dire questo, che la gran parte delle persone che ci circondano dicono di essere battezzate, lo sono realmente, però non hanno acquisito la mentalità di Gesù Cristo, ve ne siete accorti?
Perché il sacramento opera quello che significa, se Dio dice « Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato mediante il Battesimo, » quella creatura è diventata figlio di Dio?
Di fatto sì ma poi manca tutto il resto, « uomo diventa ciò che sei » ciò è a dire: Dio ha fatto la sua parte però ognuno deve fare il resto, il completamento, significa acquisire lo stile di vita del Figlio di Dio, ora se non si è formato spiritualmente e anche dottrinalmente quale dottrina assorbirà una persona?
Quella che trova intorno a sé, cioè quella del mondo, e così capita che si dica: « Ah, il bambino è malformato? Eh beh, lo facciamo fuori perché ( le scuse del mondo!) non avrebbe una vita facile o dignitosa ».
La realtà: « Non mi sento di sacrificarmi per sostenere una situazione dolorosa di questo genere ».
Sono drammi non dico e non voglio sminuire la portata emozionale che una notizia di questo genere, un impatto tremendo che tocca le persone che ne sono colpite.
Però questa è la mentalità del mondo: l'ostacolo va aggirato, se si può anche eliminare ancora meglio.
La mentalità di Gesù Cristo è totalmente diversa, vedete qui ciò che dice: « I gentili si comportano con i loro folli pensieri, ottenebrati come sono nell'intelletto » e l'intelletto è anche un dono dello Spirito Santo, è una facoltà della mente, si chiama intelligenza, ma è anche un dono dello Spirito Santo.
Ora se il dono dello Spirito Santo viene misconosciuto, non viene considerato, è come avere un bellissimo lampadario in una stanza tutta buia che non viene acceso.
Ecco questo dono dello Spirito ottenebrato, cioè rimane nelle tenebre.
Quindi il dono dell'intelletto, il dono dello Spirito dell'intelletto viene ad illuminare l'intelligenza umana però se nessuno insegna come si fa ad attivare la grazia perché il dono dell'intelletto diventi efficace per ciascuno, l'intelletto rimane ottenebrato e quale luce assorbe? Quella del mondo.
Allora la luce del mondo non è la luce vera, è solo una piccola parte della luce, potremmo fare questo piccolo esempio: la luce del mondo è come la lampada di Wood, qualcuno ha sentito parlare della lampada di Wood?
La lampada di Wood è quella che viene chiamata comunemente la lampada a luce nera perché ha delle radiazioni particolari dello spettro della luce per cui effonde intorno a sé un tenue chiarore di colore viola scuro e quando uno entra in una stanza illuminata di questo genere piano piano vede che alcuni particolari vengono messi in evidenza, altri spariscono del tutto.
Viene usata da certi periti per vedere se un incidente ha prodotto dei gravi danni alla macchina oppure se la macchina che tu vuoi vendere è stata riverniciata, è stata aggiustata ecc. ecc., perché mette in evidenza la differenza di pigmento che con la luce solare appare quasi identico.
Chi si è addentrato in una situazione di questo genere si rende conto che, per esempio, il colore bianco diventa fluorescente, quindi se avete una camicetta bianca questa diventa fluorescente, sembra quasi che espanda, anche i denti diventano bianchi, avete mai visto i denti così bianchi!
Gli occhi, la parte bianca degli occhi diventa molto bianca, però mette in evidenza anche la polvere, quindi più vi esponete a questa luce e più si mettono in evidenza le magagne.
Allora la luce del mondo è un po' in questa situazione qui, è come una luce nera che non è che non sia una luce ma è solo una piccolissima parte dello spettro delle vibrazioni che ci danno la luce bianca, perché nella luce bianca sono presenti un'infinità di radiazioni diverse, alcune le vediamo altre non le vediamo, dall'infrarosso, quello che porta il calore della luce, all'ultravioletto, quello che porta lo splendore della luce.
C'è questo spettro che è nella luce solare che contiene tutte queste vibrazioni ma se uno ne isola solo una ha certe caratteristiche.
Il mondo è come se fosse illuminato semplicemente da una piccola parte di queste vibrazioni della luce per cui interpreta tutto secondo solo quello che riesce a vedere e questa luce di Wood ci viene proprio, come dire, opportuna per sottolineare per esempio la funzione della legge di cui parla S. Paolo nella lettera ai Romani cap.7 per esempio, 6 e 7 perché la lampada di Wood mette in rilievo tutto ciò che non va, non è secondo la norma, fa vedere le differenze, così come.
Bene: il mondo funziona su questa lunghezza d'onda, perché intorno a sé non ha altri parametri, non ha altre capacità di potersi approfondire, di poter raggiungere pienamente quello che è la pienezza della luce: la luce piena, la luce vera è Gesù Cristo, la luce che illumina tutta la vita dell'essere umano.
Quindi i gentili, cioè i pagani sono ottenebrati nel loro intelletto perché il loro intelletto non è illuminato dalla luce piena di Dio, dal dono pieno dello Spirito Santo che dona luce all'intelletto, ma semplicemente dalla luce del mondo che mette in rilievo solo alcuni dati, alcune esperienze.
Questi dati e queste esperienze sono come ho fatto l'esempio, una piccolissima parte di quella che è la pienezza.
Ora quando l'intelligenza di una persona non è sostenuta dal dono dell'intelletto ma semplicemente da quello che è intorno a noi, la capacità di ragionare e di intus legere, intelletto viene da intus legere, vuol dire percepire dall'interno, cogliere il senso delle cose.
Allora questo dono dell'intelletto è un dono dello Spirito Santo, chi lo desidera e chi lo accoglie arriva a percepire la profondità delle cose.
Non immediatamente, perché la grazia dello Spirito Santo che agisce attraverso il dono dell'intelletto nel nostro intelletto, non è un meccanismo che automaticamente ti rende capace di distinguere e di percepire le profondità di tutto ciò che esiste, però ti rende attiva questa capacità.
Questo vuol dire che se tu la desideri, la chiedi e stai in attenzione, cioè apri il cuore, allora, sempre crescendo, riesci a considerare le cose del mondo, le cose che ti riguardano, le cose che devi fare, percepire il tuo stesso modo di essere, di pensare, di agire sempre più profondamente. Volete che facciamo la prova del nove?
Provate a pensare se dopo questi mesi che percorriamo insieme, nel percepire le cose che riguardano voi stessi e il vostro cammino spirituale vi trovate nello stesso modo di prima oppure se riuscite a percepire delle cose più profonde.
Ma tutto questo dipende solo dalle cose che avete ascoltato o è qualcosa in più?
Perché le cose che sono ascoltate è come un cameriere che viene al ristorante e ti offre il vassoio con tante prelibatezze.
Tu puoi prenderle e le puoi mangiare ma tutto quello che tu mangi non ti fa di colpo crescere, viene prima assimilato, poi suddiviso e serve per il sostentamento, la riparazione, la crescita e il buon funzionamento di tutto l'organismo; così, quello che ti viene offerto qui, è quello che il Signore ha dato a ciascuno di noi, viene offerto, tu lo prendi, lo assumi, ma solo nell'arco del tempo tutto quello diventa vita vissuta.
C'è qualcuno che lo può confermare? Molto bene.
Allora questo è un po' quello che umanamente noi possiamo fare: concedere e donare gratuitamente quello che anche noi abbiamo ricevuto gratuitamente.
Però tutto quello che vi viene offerto, può essere più impegnativo, meno impegnativo, più difficile, meno difficile eccetera, tutto quello che vi viene offerto, viene assunto nella nostra natura umana, quindi viene assunto nella memoria, nel ragionamento, nelle emozioni eccetera, quindi tutta la natura umana.
Rimane lì finché noi non chiediamo il dono della luce dell'intelletto, uno dei sette doni dello Spirito Santo, che viene a portare luce al nostro intelletto.
Allora il nostro intelletto illuminato dalla grazia dello Spirito Santo nel dono dell'intelletto, non è più ottuso ma diventa acuto, sottile, come fa lo Spirito Santo che come una spada a doppio taglio entra fino al punto di congiunzione tra lo spirito e il corpo, così dice l'autore della "Lettera agli Ebrei".
Lo Spirito di Dio entra sottilissimamente fino al punto più profondo del nostro esser per fare entrare la sua luce.
Allora l'intelletto, dono dello Spirito Santo viene a illuminare l'intelligenza, facoltà umana, perché cominci a non essere più ottusa.
Secondo il mondo l'intelligenza è ottusa perché meno si ragiona e più si può essere tranquilli, si fanno le cose non con il ragionamento ma con le emozioni.
Perché? Perché con il ragionamento tu sei invitato a scoprire il motivo, la causa e lo scopo, con le emozioni no!
Non sei costretto a fare questo chiamiamolo ragionamento perché con l'emozione tu fai immediatamente quello che senti di fare, è una reazione immediata senza un ragionamento senza scoprire una finalità, uno scopo, un motivo, quindi è molto più comodo agire semplicemente per emozioni o per sensazioni perché queste ti fanno faticare di meno, tanto è vero che c'è persino un principio della fisica che dice: « Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria », ti dò un calcio, mi dai un calcio, non succede così?
Ma con il ragionamento uno dice: « Mi ha dato un calcio? Perché mi ha dato un calcio? Come gli rispondo? »
Ecco: emozionalmente fatto e reso, razionalmente ragionato, poi magari reso con gli interessi però prima ragionato.
Con lo spirito? É un'altra cosa ancora, ecco perché qui, agli Efesini, Paolo in questo capitolo 4 dal versetto 17 in poi dice proprio qui: « Non comportatevi più come si comportano i pagani perché loro hanno dei pensieri folli » pensiero folle non vuol dire necessariamente matto, noi che guidiamo la macchina sappiamo anche cosa vuol dire folle, vuol dire sganciato, senza controllo, libero, ma non nel senso buono della libertà, vuol dire senza briglie, sbrigliato, allora pensieri folli, pensieri che vagano così, come le foglie nel vento.
I pagani hanno i pensieri folli perché sono ottenebrati nel loro intelletto, cioè il loro intelletto purtroppo è illuminato dalla luce nera, quella luce che mette in evidenza tante cose, soprattutto le magagne.
Guardate, una persona che non fa un cammino spirituale la vedrete sempre critica.
L'avete notato? Ce l'ha con tutti, ce l'ha con tutto, tutti sbagliano, tutti sono colpevoli, sono tutti arrabbiati gli uni contro gli altri, ma poi anche senza arrivare contro il papa ce l'hanno con tutti: col marito, con i figli, con la suocera, con l'insegnante, con i colleghi, non ce n'è uno che vada bene.
Allora questi che hanno l'intelletto ottenebrato è come se si portassero dietro sempre la borsa con le ruote, sapete cos'è? Le massaie ….
E cosa c'è dentro la borsa con le ruote? La frutta! No! Un insieme di pietre pronte da essere scagliate.
Beh, l'intelletto è sempre accusatore, illuminato dalla luce nera si vedono solo le magagne e quindi vuol dire che tu degli altri vedi sempre solo i difetti.
Questo non vi dà un discernimento? Che discernimento vi dà?
Romani 6.16: « Non sapete voi che se vi sottomettete qualcuno per essergli come uno schiavo diventate schiavi di quel qualcuno? Sia del peccato che porta alla morte che della grazia che porta alla salvezza ».
Cosa vuol dire Romani 6.16? Ognuno si sceglie il proprio capo.
Questo vuol dire che se nel tuo modo di parlare e di agire c'è sempre un'accusa, c'è sempre una divisione, non c'è mai comunione, non c'è mai concordia, non c'è mai cercare ciò che unisce piuttosto che ciò che divide, chi è il tuo capo?
L'accusatore! Sei un accusatore?
Stai bene attento, non essere così pronto a dire: « Eh, ma perché io ho uno spirito critico, perché io voglio raggiungere la verità ».
Non è mica detto, perché la verità senza la carità non è verità, è accusa.
Siete d'accordo con me? Quindi portare particolare attenzione: la vera verità porta sempre comunione, edificazione, concordia, pace, invece uno che dice « Ah ma io dico la verità » e crei la divisione vuol dire che il tuo capo è il divisore e quella che tu stai dicendo non è la verità è solo una piccola parte della verità.
Cosa. Lo sapevate? La menzogna che funziona meglio è quella più verosimile, quindi vuol dire che deve avere una grande quantità di verità ma non totale, in questo modo la persona è prigioniera, chi ti ascolta è prigioniera, tu l'hai imprigionata perché non stai presentando la verità integrale ma solo quella che fa comodo a te, quel 20% che non ti fa comodo lo nascondi, lo taci; in questo modo tu crei un'umiliazione, tu crei un'accusa, tu crei una divisione e tutto questo è frutto dello Spirito?
No, perché il frutto dello Spirito ha un profumo ben diverso composto da otto essenze: amore, gioia, pace, pazienza, bontà, mitezza, benevolenza, dominio di sé. Giusto?
Quindi attenzione, la verità vera è frutto di un ragionamento ma illuminato dalla piena luce.
I pagani sono ottenebrati per due motivi:
1: non conoscono la verità tutta intera,
2: sono condizionati dall'ignoranza, ottenebrati come sono nell'intelletto, estranei alla vita di Dio,
Quindi questo è un primo motivo per cui il loro intelletto è ottenebrato; a causa della loro ignoranza e dell'indurimento del loro cuore.
Quindi sono estranei alla vita di Dio, non hanno una vita spirituale autentica, a causa della loro ignoranza, quindi da un certo aspetto perché non lo sanno, ma anche perché il loro cuore è indurito, è diventato impermeabile.
Io spero che in questo tempo, in questi mesi che abbiamo trascorso insieme, ormai con alcuni di voi sono anche anni, noi abbiamo capito una cosa importante: che l'essere qui a frequentare insieme questi corsi di formazione a vario titolo, formazione cristiana, formazione catechetica, debba averci fatto capire la prima cosa essenziale: che non è possibile fare nessun approfondimento se il nostro cuore è diventato impermeabile.
Non si tratta di nutrire la nostra mente, sarà possibile farlo, e anche in un modo utile e fruttuoso, nella misura in cui il nostro cuore sarà diventato permeabile, quindi in questa giornata di ritiro uno dei primi motivi per riflettere potrebbe essere appunto questo: verifichiamo se siamo qui semplicemente per ampliare la nostra conoscenza delle cose di Dio, per rispolverare le conoscenze del Catechismo o chissà quali altre cose o se siamo qui per diventare catechisti.
E quando parlo di diventare catechisti, secondo tutto quello che abbiamo visto in questi anni, voi lo sapete, non parlo semplicemente di coloro che assumeranno ufficialmente nell'ambito della gerarchia della Chiesa un compito di istruzione religiosa ecc. ecc., avendo sotto di sé delle persone a cui donare gli insegnamenti, perché il catechista è colui, che dice lo stesso termine, che fa echeggiare la presenza, il profumo, la voce di Dio.
Quindi come potremmo paragonare ciascuno di voi anche se non andrete mai in una classe di bambini o di ragazzi a fare il catechismo, a che cosa possiamo essere paragonati?
Potremmo essere paragonati a una cassa armonica, lo sapete che cos'è una cassa armonica?
É una cassa di risonanza.
Facciamo l'esempio: se invece di trovarci in questa classe noi ci trovassimo in mezzo a un prato, secondo voi io potrei parlare con questa intensità di voce? No.
Perché? Si disperde.
Invece qui rimbalza perché ci sono le pareti, quello che io dico, le onde sonore vibrano, sbattono, ritornano indietro, raggiungono le vostre orecchie.
Quando ero ancora molto giovane, non mi ricordo, sarà stato negli anni '70, ci fu Riccardo Muti che andò a fare un meraviglioso concerto di musica sinfonica in un posto molto bello, quelli del coro sono venuti con me vicino al trono di Dio, vi ricordate dove siamo andati?
Però più in alto, dove il Papa era andato a passeggiare quando l'avevano portato in montagna, su una montagna che sta di fronte al monte Bianco, quindi c'è un immenso prato e lo spettacolo che si gode è fantastico perché è il più bel panorama di tutta l'Europa, hai di fronte a te tutta la piramide del monte Bianco con il ghiacciaio, c'era tutta l'orchestra sinfonica, c'era lui che suonava e lì ci si trova a 1912 m. sul livello del mare, musiche meravigliose, una folla infinita …e non si sentiva quasi niente se non quando il vento portava qualcosa verso di noi, perché il panorama così ampio, così bello eccetera, faceva spandere le note, come possiamo dire, nel creato ma non essendoci una cassa di risonanza, solo quando il vento portava verso di noi il suono noi potevamo sentire meglio quello che veniva suonato.
Era suggestivo, curioso, interessante, è la stessa esperienza che fanno tutti quelli che ogni estate si recano in questi luoghi di alta montagna dove ogni anno fanno dei concerti di musica sinfonica, a Limone Piemonte, lo fanno sempre vedere al TG3 l'avete notato?
Pieno, 10.000 persone che vanno, è un'esperienza bella, e non è che nessuno senta niente, però si sente molto di meno.
Infatti nella costruzione dei teatri tengono conto di questo aspetto, cercano dei materiali che favoriscano la riflessione del suono ma non il riecheggiare, per cui i teatri devono essere costruiti secondo certe misure, mai con dei multipli del numero 8, perché 8,16,24,32: 8 metri sono quelli che permettono l'eco, per cui se ci sono delle stanza che hanno quelle dimensioni voi sentite il suono due volte, o tre volte perché se è più lungo… ecc.
Se andate nel palazzo dei Papi ad Avignone, la sala delle udienze del palazzo dei Papi è famosa per essere una sala di eco, infatti batti le mani una volta e le senti dopo, lo senti mentre lo fai e lo senti di nuovo dopo perché era nel 1200 e questo principio della fisica non l'avevano ancora capito.
Dunque attenzione, senza la cassa di risonanza quello che viene detto viene perso.
« Lo Spirito di Dio aleggiava sopra le acque informi » si dice all'inizio della Creazione.
Ma Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza perché la Sua voce potesse soffermarsi ed espandersi dentro di noi.
Il compito che Dio si aspetta, diciamo la missione che Dio si aspetta da ciascuno di noi è proprio questo, di essere delle casse di risonanza; immaginatevi un violino senza la sua classica cassa di risonanza, solo con il ponticello dove sono attaccate le corde: se tu lo suoni senti qualche cosa?
Senti qualche cosa.
Facciamo un altro esempio: avete mai visto una chitarra elettrica? Non l'avete mai presa in mano?
Allora ve lo dico: se prendete in mano una chitarra elettrica e non l'attaccate all'amplificatore, se percuotete le corde si sente un suono?
Ma sì, si sente ma flebile, inesistente, è necessario che ci sia un apparato elettronico che percepisca quella vibrazione, la elabori e la amplifichi.
Allora il cristiano senza la testimonianza, senza la luce dell'intelletto, è come una chitarra elettrica che non è collegata con l'impianto elettrico e con l'impianto di amplificazione, produce un suono talmente flebile che non è percepito da nessuno.
Il nostro essere qui è un dono che il Signore ha fatto a tutti noi, a noi e anche a voi: a noi che cerchiamo di donare meglio che possiamo, più semplicemente che possiamo quello che abbiamo ricevuto gratuitamente, questo ci permette in primo luogo di essere delle casse di risonanza in funzione, in secondo luogo di approfondire sempre di più quello che abbiamo ricevuto.
Ma anche un dono per voi perché è la possibilità di verificare sul campo se l'insegnamento che avete ricevuto a suo tempo era valido, non valido, se siete cresciuti nel modo giusto ecc., e la luce dell'intelletto illuminata dalla grazia dello Spirito Santo vi permette di fare discernimento e non ve ne accorgete, e cambiate, se ne accorgono più facilmente quelli che sono intorno a voi che non voi stessi lo potete confermare?
Solo a distanza di tempo vi potete rendere conto se siete diventati più pazienti, più attenti al prossimo, se siete capaci di mettervi da parte, di mettervi a servizio, di essere sorridenti, di dedicare del tempo ecc.
Dovreste vedere che ci sono dei cambiamenti.
Non ci sono dei cambiamenti? Allora vuol dire che gli insegnamenti si sono fermati qui nella testa.
Però il cuore è ancora rimasto impermeabile.
Allora non ci saranno dei progressi in campo spirituale.
Risultato: non siamo dei catechisti.
Il catechista è colui che facendo risuonare l'insegnamento ricevuto, lo fa sentire agli altri, la corda che viene percossa, lei vibra, non ha mica bisogno di altro la corda, quello che deve fare è questo; il suono che produce però se non c'è la cassa di risonanza, la camera di risonanza, viene disperso flebilmente intorno.
Allora lo Spirito di Dio ti fa suonare, ma se tu non collabori è come se tu non avessi la cassa di risonanza: si sente poco, si vede poco.
Ma potrebbe esserci un altro problema: che il Signore ti ha dotato di una grande cassa di risonanza che cosa vuol dire: sono tutte le persone che tu conosci.
La cassa di risonanza sono le persone che incontri e che conosci.
Che cosa sentono risuonare in loro queste persone?
É la luce dello Spirito che fa percepire il profumo di Cristo?
Oppure è solo la tua intelligenza, la tua sagacia, la tua furbizia, cioè quello che risuona nella tua vita è come per i pagani una cosa ottenebrata o è la voce di Cristo che si è inserita dentro di te e ti ha cambiato e ti ha trasfigurato?
Questo è un punto di riflessione.
Terzo punto: la tua cassa di risonanza è libera e aperta o è ingombra di cose che non vanno bene, che impediscono che il suono si propaghi?
Se io dentro la cassa di una chitarra metto un chilo o due chili di cotone, quello bianco idrofilo, avete presente? ce l'ho la cassa di risonanza? No?
Come non ce l'ho? Certo che ce l'ho!
Ma non funziona, perché non funziona? Perché è ingombra, è ingombra di una cosa che assorbe tutto il suono.
Cosa vuol dire questa cosa che assorbe tutto il suono, cosa simboleggia? L'egoismo, rappresenta l'egoismo!
Se la mia cassa di risonanza è tutta assorbita semplicemente da quello che voglio io, allora vuol dire che io sono ripieno di egoismo, ho il compito di liberare questa cassa di risonanza, non sarò mai catechista, anche se avessi una laurea in teologia?
Anche se fossi la persona più capace di trasmettere con tutti i tipi di metodologia, di strumenti ecc.ecc,? Sì.
Se volete capire come bisogna fare dobbiamo prendere la lettera ai Corinzi al cap.13: l'Inno alla Carità: « Se non ho la carità sono come un bronzo tintinnanante.
Potrei anche parlare le lingue degli angeli, ma se non ho la carità nulla mi giova » e cosi di seguito.
Voglio ricordarvi perché purtroppo il tempo fugge velocemente e noi fra 5 minuti abbiamo il termine di questo incontro, che la carità è qualche cosa di molto più profondo di quello che tu puoi fare.
La carità è quella di Cristo, questo vuol dire che tu in primo luogo tu dovresti desiderare di ricevere la carità di Cristo, imparare a lasciarti amare da Gesù Cristo.
Lasciarsi amare da Gesù Cristo vuol dire aprire il proprio cuore a ricevere tutto l'amore che il Signore vuole dare e per noi l'amore che il Signore vuole dare si chiama misericordia.
Se una persona si sente a posto non riceverà mai la misericordia! Perché? Non crede di averne bisogno!
« Io cambiare? Ma sono perfetto, sono Dio, non ho mica bisogno di cambiare io ».
Imparare a lasciarsi amare da Dio significa imparare a ricevere l'amore misericordioso di Dio che poi diventerà l'amore santificante ma prima è di misericordia.
Se una persona non è disposta ad accogliere la verità su se stessa come potrà ricevere la misericordia di Dio, se uno non pensa di avere bisogno della misericordia come fa a riceverla, siete d'accordo con me?
Quindi questo è molto importante da considerare.
Per essere capaci di essere una cassa di risonanza, eliminare l'egoismo che c'è dentro di noi dobbiamo riconoscere che quella cosa c'è; se quella cosa rimane la cassa di risonanza è menomata, non è in funzione, oppure è limitata, non fa quello che dovrebbe fare.
Noi qui possiamo imparare tante cose su come è fatta la persona umana, su quello che è il progetto di Dio, però la prima cosa che dobbiamo considerare in tutto questo itinerario è che voi non siete qui per caso.
Se siete approdati in questo cammino è perché il Signore vi ha chiamati, si sarà servito di un volantino, di un annuncio sul giornale, di una persona che te l'ha detto, qualunque motivo per cui tu sia qui non sei qui per caso e il Signore ha un progetto meraviglioso per ciascuno di noi.
Il progetto meraviglioso che è per ciascuno di noi è che possiamo essere splendidi, luminosi, ripieni della grazia di Dio. Il Signore ha guardato tutta la città di Torino, ha posato il Suo sguardo su ciascuno di voi e ha detto: « Io voglio fare di te un capolavoro: tu vieni e seguimi ».
Il venire e seguire è un po' come diceva Gesù ai 72 discepoli dopo che erano andati a dire a tutti che c'era il regno di Dio in arrivo, vi ricordate?
Poi ritornavano dal Signore tutti felici e Lui cosa disse: « Ora venite in disparte e riposatevi un poco ».
Quindi l'essere qui, l'essere stati scelti dal Signore significa essere stati scelti per essere prima di tutto discepoli, poi forse anche apostoli, ma prima di tutto discepoli e il discepolo è colui che sta ai piedi del Maestro e beve tutto, ascolta tutto, impara tutto, incorpora tutto.
Il discepolo era colui che vivendo sempre a contatto con il Maestro imparava a camminare come Lui, a vestire come Lui, a parlare come Lui, a mangiare con Lui, chi vedeva il discepolo vedeva il Maestro.
Voi siete qui per quel motivo perché è vero che essendo battezzati noi siamo discepoli di Gesù c'è qualche dubbio su questo?
Ma non tutti i battezzati si mettono alla scuola di Gesù per diventare discepoli di Gesù.
Se io mi iscrivo ad una scuola e non ci vado mai, sono iscritto a quella scuola, però non frequento, non ottengo alcun risultato.
Siete iscritti alla scuola del discepolato di Gesù Cristo ma se non partecipate mai a ciò che serve per formarci come discepoli noi discepoli lo siamo solo di nome e non di fatto, siete qui in maniera di dono, perché il Signore ha posato il Suo sguardo su di voi per rendervi il Suo capolavoro, accrescere l'informazione ma non perché resti informazione: perché diventi formazione, dare una forma diversa, mettere in forma in modo tale che quando togliamo il modello la forma rimanga.
Dovunque sarete nel corso degli anni, potremo anche avere anche strade diverse, dovunque saremo la forma ricevuta resterà se l'avete accolta e desiderata e la forma ricevuta sarà la forma di Cristo, questo vuol dire che chi incontrerà voi dovrà percepire la presenza di Gesù Cristo: per i vostri gesti, per le vostre parole, per la vostra carità fraterna, quella autentica.
Dovunque sarete. Nella vostra famiglia fate riecheggiare la voce, il profumo di Cristo. In parrocchia?
Certo, anche in parrocchia perché una persona vive in tanti ambiti, non vive mica solo in casa, vive in ufficio, vive in ferie, vive nel turismo, vive a teatro, vive al cinema, vive in ospedale, tutte le situazioni che vi toccano sono le situazioni in cui, essendo una cassa di risonanza, dovunque andrete, dovunque sarete si possa percepire il suono della voce di Gesù Cristo.
Allora perché tutto questo accada è importante avere di tanto in tanto un minimo di tempo a disposizione per andare davanti al Signore e dirgli: « Signore Tu mi hai costituito come una cassa di risonanza, c'è qualche cosa che impedisce al suono di sentirsi?
C'è dell' egoismo? Devo togliere questo cotone che impedisce alla vibrazione di risuonare?
Sono una cassa di risonanza sfasciata per cui le vibrazioni invece che rimbalzare si disperdono nel nulla?
Sono una voce che grida nel deserto per cui preferisco starmene da solo per non parlare con nessuno, per non dire niente a nessuno?
Sono uno che invece che radunare disprezzo? Divido?
Che tipo di suono viene percepito intorno a me, qual è la luce che io ho deciso di abbracciare, è la luce nera di Wood che mi permette di vedere tutte le magagne e sottolineo sempre solo quelle o è la luce del Cristo risorto che con il Suo amore infinito ha creato un cuor solo e un'anima sola tra tutti gli uomini e Dio?
Cioè il mio capo è colui che mette in luce tutte le magagne o è colui che tutte le magagne ha riassunto in un unico atto di amore nella crocifissione e resurrezione per amore?
Il cristiano, e voi in particolare, che avete risposto « Eccomi » pensando di fare semplicemente una scuola e invece la scuola di vita è molto di più di una semplice scuola e questa è una scuola di vita, voi avete detto « Eccomi » siete qui, verificate a questo punto di questo anno se ci sono stati dei progressi spirituali, quali sono stati, verificare anche quali sono le difficoltà, onestamente: su questo punto sono migliorato, su quest'altro punto invece c'è qualche cosa da migliorare, da variare, da verificare, e poi prepariamoci veramente a vivere intensamente le solennità della Settimana Santa dal punto di vista liturgico ma sempre più dal punto di vista spirituale per ciò che ogni incontro significa.
Il Signore conceda a ciascuno di noi di vivere intensamente questo tempo ma soprattutto di trarne il maggior frutto possibile.
Passeranno degli anni e noi ricorderemo di essere stati insieme qualche tempo per godere dei Suoi insegnamenti e diremo: « É stata una bella esperienza ».
Sia lodato Gesù Cristo.