Inaugurazione

26-9-2009

Don Mauro Agreste

Indice

1) Siamo giunti a incominciare nel modo giusto questo nuovo anno
2) Abbiamo capito che la cosa più importante, che sta alla base di tutto, è: Gesù Maestro
3) Noi siamo qui per approfondire quello che il Signore ci comunica è straordinariamente grande, importante e bello
4) La Teologia si basa su ciò che Dio ha rivelato, ragionando sulle cose che ci sono sulla Bibbia, trae fuori i tesori che poi entrano a far parte del Magistero
5) Ci vuole un'intelligenza illuminata dallo Spirito Santo, perché lo Spirito Santo è in grado di discernere ciò che è vero, buono, giusto, a Dio gradito e dunque santo.
6) Ecco questa capacità si chiama il discernimento, e ce l'hanno tutti i fedeli perché sono battezzati, dunque lo Spirito Santo è anche dentro di loro
7) Tu hai agito secondo coscienza e quindi hai agito "secondo coscienza", ma non è detto che tu abbia fatto la cosa buona, giusta, a Lui gradita, e santa
8) Allora con l'intelligenza educata sotto la luce dello Spirito, impariamo a discernere.
9) La Chiesa è il Corpo di Cristo di cui Gesù è il capo, significa che nella Chiesa comanda Gesù Cristo, e si serve del suo vicario, al quale affida una potenza speciale di Spirito Santo.
10) Noi quello che facciamo in quest'anno è un grande aiuto, stiamo ricevendo un grande aiuto
11) La necessità di condividere con altri quello che voi avete ricevuto.
12) Tutti quelli che sono a servirvi, sono qui per volontariato
13) Vi adoperate con il vostro modo di fare, con la vostra sensibilità, nel luogo dove siete, per trovare quella persona o quelle persone a cui Dio si aspetta che voi diate quello che avete ricevuto
14) « Essi, non comprendevano quello che Gesù diceva », per loro restava così misterioso.

1) Siamo giunti a incominciare nel modo giusto questo nuovo anno

Siamo giunti a incominciare nel modo giusto questo nuovo anno, che ci vede riuniti, perché il modo giusto è quello che dà, per così dire, il là.

Perché in una orchestra, prima che inizi l'esecuzione, c'è il primo violino che prima si accorda con gli strumenti in cui il la non cambia mai, e poi dopo da il la a tutti, la nota sulla quale tutti gli altri strumenti controllano di suonare la stessa tonalità, perché ci sono molte difficoltà.

Ora il là che noi riceviamo all'inizio di questo anno è costituito da cose importanti.

La prima cosa è essere radunati tutti insieme all'altare del Signore, perché ormai sono cose che siete abituati e avete capito molto bene, al di la del fatto che in tutto questo anno noi avremo modo di riflettere su cose importanti, approfondire, rinfrescare la conoscenza della catechesi ecc… abbiamo capito che la cosa più importante, che sta alla base di tutto, è: Gesù Maestro.

2) Abbiamo capito che la cosa più importante, che sta alla base di tutto, è: Gesù Maestro

Quindi è ben giusto che noi facciamo come faceva Maria, la sorella di Marta, la quale si sedeva ai piedi di Gesù per ascoltare quello che Lui diceva, e noi in questo anno faremo precisamente questo, mediante corsi diversificati; poi più tardi Leandro ci spiegherà come funzioneranno quest'anno i corsi, perché vi sono dei piccoli cambiamenti, o grandi, dipende da come li vediamo.

Ma tutto quello che faremo, voi lo sapete già per esperienza, è più che altro un restare ai piedi di Gesù per accogliere da Lui tutto quello che Lui vuole effondere nei nostri cuori.

Naturalmente siamo ben consapevoli di tutti i nostri limiti, che sono costituiti da tante cose.

Sono costituiti, per esempio, dal grado di salute che abbiamo, ma sono anche costituiti dai limiti che abbiamo, anche dei limiti di tempo.

Certo alcune persone si lamentano che questi corsi siano al sabato mattina, però dobbiamo anche riconoscere che farli in altri orari, o in altri giorni, impedirebbe ad altrettante persone di partecipare, e quindi si cerca, in qualche modo, di trovare una soluzione e poi dopo ci si mette disponibili ai suggerimenti dello Spirito.

3) Noi siamo qui per approfondire quello che il Signore ci comunica è straordinariamente grande, importante e bello

Noi siamo qui, in questo tempo, per approfondire quello che il Signore ci comunica.

Quello che il Signore ci comunica è straordinariamente grande, straordinariamente importante e bello, però non è detto che sia subito comprensibile, anche se è vero, ed è vero, che nella conoscenza di Dio ci sono due pilastri: uno è quello della Rivelazione; e uno è quello dell'intelligenza, della razionalità.

Per questo la Santa Chiesa ha sempre tenuto - come dire? - in somma attenzione il ragionamento sulle cose rivelate, quella che si chiama la Teologia.

4) La Teologia si basa su ciò che Dio ha rivelato, ragionando sulle cose che ci sono sulla Bibbia, trae fuori i tesori che poi entrano a far parte del Magistero

La Teologia si basa su ciò che Dio ha rivelato, però non si ferma li, ragionando sulle cose che ci sono sulla Bibbia, trae fuori i tesori che poi entrano a far parte del Magistero.

Il compito della Teologia non è quello di fare il Magistero, ma è quello di ragionare su ciò che Dio ha rivelato nella Scrittura.

Naturalmente poiché la Scrittura è Parola di Dio, vuol dire che ha una vastità e una profondità e un'importanza che è pari a Dio.

Non si può staccare Dio dalla Sua Parola.

Tant'è vero che, spero che ricordiate, almeno per due motivi: uno se avete letto il Vangelo di San Giovanni; due se vi ricordate com'è la Messa secondo il pensare del 1962, secondo la quale fino a prima del Concilio, dopo la celebrazione della Messa si leggeva quello stesso brano del Vangelo di Giovanni: « In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio ecc » … una presentazione straordinariamente grandiosa di quello che è Gesù Cristo.

Tuttavia anche con le nuove traduzioni - che io non sempre approvo perché risultano essere ancor più involute di quelle di una volta - dire: in principio era la Parola, non è che ci faccia comprendere fino in fondo che cosa vuol dire che la seconda Persona della SS. Trinità è considerata Parola.

Necessita anche questo di una riflessione sulla parola di Dio che è uno studio sulla parola di Dio che si chiama: esegesi.

Ma l'esegesi da sola non è sufficiente a darci il senso profondo di quelle parole, perché con l'esegesi ci viene detto come si diceva questo concetto, nel mondo ebraico, e che cosa voleva dire in quel mondo, ma che cosa vuol dire, invece, agli uomini di ogni generazione il fatto che nel Vangelo Gesù Cristo viene definito Verbum, espressione di Dio?

Tutta quella riflessione su queste parole, che comprende l'esegesi, comprende lo studio critico sulla struttura del linguaggio di allora ecc… ecc… confluiscono nell'ambito della riflessione sulla parola di Dio, che si chiama la Teologia.

5) Ci vuole un'intelligenza illuminata dallo Spirito Santo, perché lo Spirito Santo è in grado di discernere ciò che è vero, buono, giusto, a Dio gradito e dunque santo. Ora il carisma dello Spirito Santo, è affidato a tutti i fedeli battezzati

Questa riflessione sulla parola di Dio, è affidata all'intelligenza; ma l'intelligenza non è grande come Dio, l'intelligenza è la razionalità.

Ci vuole un'intelligenza illuminata dallo Spirito Santo, perché lo Spirito Santo è in grado di discernere ciò che è vero, buono, giusto, a Dio gradito e dunque santo.

Ora il carisma dello Spirito Santo, che in un certo grado è affidato a tutti i fedeli per il semplice fatto che sono battezzati e quindi lo Spirito Santo abita in ciascuno di noi, ci permette di percepire subito quando una cosa la sentiamo vera, e quando abbiamo qualche sospetto cominciamo già a dire: « qui c'è qualche cosa che non funziona bene », l'avete notato?

Magari non siamo in grado, in quel momento, di capire che cosa non funziona bene, però sentiamo che non c'è proprio profumo di gigli, ma c'è anche un po' profumo di zolfo, ma sono mischiati insieme.

6) Ecco questa capacità si chiama il discernimento, e ce l'hanno tutti i fedeli perché sono battezzati, dunque lo Spirito Santo è anche dentro di loro

Ecco questa capacità si chiama il discernimento, e ce l'hanno tutti i fedeli perché sono battezzati, dunque lo Spirito Santo è anche dentro di loro.

Molti di essi non sono stati aiutati, e non sono stati educati a riconoscere, con questo tipo di discernimento, che cosa fare quando avvertono questo senso di disagio.

Tant'è vero che molti di essi, finiscono per agire semplicemente con il buon senso.

Il buon senso non necessariamente porta alla verità, porta semplicemente a fare quello che fanno tutti; ma quello che fanno tutti non necessariamente è ciò che piace a Dio, è vero o non è vero?

Perché? Perché queste persone non sono state educate al discernimento; dunque non è neanche vero quello che viene detto: « Ho agito secondo coscienza, quindi ho agito bene. », no!

7) Tu hai agito secondo coscienza e quindi hai agito "secondo coscienza", ma non è detto che tu abbia fatto la cosa buona, giusta, a Lui gradita, e santa

Tu hai agito secondo coscienza e quindi hai agito « secondo coscienza », ma non è detto che tu abbia fatto la cosa buona, giusta, a Lui gradita, e santa.

Non è sufficiente dire che uno agisce secondo coscienza, perché tutti hanno una coscienza, bisogna vedere di che cosa si è nutrita quella coscienza; perché se si è nutrita di valori mondani, quella coscienza agirà secondo dei valori mondani; se invece si è nutrita degli insegnamenti di Gesù Cristo, quella coscienza sarà in grado di discernere non quello che discernono gli uomini, ma quello che discerne Dio.

Ed è per questo che noi facciamo questo cammino, che a suo tempo - adesso mi pare che siano più di dieci anni, non ricordo bene perché il tempo fugge, e gli anni si accavallano agli altri - mi pare più di dieci anni che abbiamo iniziato questa esperienza, che mi auguro abbia portato dei buoni frutti, non semplicemente dal punto di vista culturale, ma secondo quello che è l'ispirazione ricevuta, soprattutto dal punto di vista spirituale.

8) Allora con l'intelligenza educata sotto la luce dello Spirito, impariamo a discernere.
Questa capacità, è donata a tutti in modo speciale ai vescovi e soprattutto al Sommo Pontefice.
Il Papa ha il suo Consiglio e prima di esprimersi, magari passano degli anni

Allora con l'intelligenza educata sotto la luce dello Spirito, impariamo a discernere.

Dicevo, a proposito di questa capacità, è donata a tutti gli uomini, ma è affidata in modo speciale ai vescovi e soprattutto al Sommo Pontefice che ha il compito di discernere e di confermare nella fede.

Si dice che il Papa ha il potere delle chiavi: quello che apre sulla terra resterà aperto anche nei cieli, e quello che chiude sulla terra resterà chiuso nei cieli.

Perché i papi si sono presi questo potere? No, perché sulla Scrittura, Gesù stesso dice a Pietro: « Tu conferma i tuoi fratelli ».

Allora questo è il suo compito, e il compito che viene assolto da lui in comunione con tutti gli altri vescovi del mondo; cosa vuol dire questo?

E su questo punto state attenti. Vuol dire che se qualche vescovo non la pensa come il Papa, allora il Papa deve cambiare idea?

No, no, il Papa ha il suo Consiglio e prima di esprimersi, magari passano degli anni, dopo essersi consultato, con tutte le persone più rappresentative nell'ambito di questo tipo di servizio.

Cosa vuol dire più rappresentative? Coloro che hanno approfondito questi argomenti e che forniscono il materiale, ma la conclusione su tutte queste riflessioni spetta al Papa.

E i vescovi dicono una cosa giusta solo quando sono in comunione con il Papa.

Dunque vi ricordo che la Chiesa non è una democrazia, non è che la maggioranza vinca, la Chiesa è un corpo unico; non è che se il mio corpo vuole andare a destra, la mia testa vuole andare a sinistra, allora il mio corpo va a destra; no, perché comanda il cervello, non comandano i piedi, è vero o non è vero?

Quando succede quello, uno dice; « ha un problema al cervello », non ai piedi.

9) La Chiesa è il Corpo di Cristo di cui Gesù è il capo, significa che nella Chiesa comanda Gesù Cristo, e si serve del suo vicario, al quale affida una potenza speciale di Spirito Santo.
È stata definita: l'infallibilità pontificia, quando il Papa parla ex-catedra

Dato che la Chiesa è il Corpo di Cristo di cui Gesù Cristo è il capo, significa che nella Chiesa comanda Gesù Cristo, e si serve del suo vicario, al quale affida una potenza speciale di Spirito Santo, che riconosciuta durante il Concilio Vaticano I, è stata definita: l'infallibilità pontificia, che significa che quando il Papa parla ex-catedra dando insegnamenti di morale, e di costume, e di interpretazione sulla Scrittura, non può fallire.

Ora anche tutti i battezzati hanno questo tipo di discernimento, ma non ce l'hanno in questo sommo grado - per tante ragioni - Cosa significa?

Che noi abbiamo, però, tutti gli insegnamenti del Magistero, che sono il frutto di tutto questo lavoro: della Scrittura, dell'intelligenza, della riflessione, della mediazione di tutti i vescovi, della decisione del Santo Padre di dire: « Sì, questa è dottrina sicura ».

Quindi i fedeli, se avessero capito l'importanza di conoscere il Catechismo, sarebbero molto facilitati nelle azioni quotidiane, perché avrebbero avuto un discernimento, una luce che illumina i loro passi, anche in caso dubbio.

Quand'è il caso dubbio? Quello che vi ho descritto prima, cioè che la persona avverte che c'è un disagio, ma non sa capire quale sia questo disagio; perché l'intelligenza e la cultura delle persone è inquinata da tanti altri modi di vedere la vita: il modo liberista, il modo marxista, il modo materialista, il modo animista e chi più ne ha più ne metta; e quindi le persone hanno scambiato il pluralismo con una stratificazione, una cosa vale l'altra.

L'insegnamento del Magistero invece dice, ma anche l'intelligenza lo direbbe.

Siete d'accordo? Se uno è un vero battezzato, e sa che Gesù Cristo ha detto certe cose, e Gesù Cristo è Dio, allora vuole dire che quello che Gesù Cristo ha detto non c'è tanto da discutere, giusto?

Ci puoi ragionare sopra, puoi approfondire per dire: « Ah, adesso ho capito perché », ma anche se non l'avevi capito mica la questione era diversa, era sempre la stessa.

10) Noi quello che facciamo in quest'anno è un grande aiuto, stiamo ricevendo un grande aiuto

Allora noi quello che facciamo in quest'anno è un grande aiuto, stiamo ricevendo un grande aiuto, per diventare capaci di dare un grande aiuto.

Perché con l'uguale misura che siamo stati misurati, misuriamo.

E voglio dire anche questo: gratuitamente abbiamo ricevuto, gratuitamente ci sarà richiesto, e a chi è stato dato molto, sarà richiesto molto di più.

Possiamo dire che a fronte di un po' di vostra buona volontà nell'impegnare il sabato mattina, credo che tutti abbiate testimoniato, in varie occasioni, che avete ricevuto spiritualmente molto, molto, di più, lo potete confermare?

« Sì. »

11) La necessità di condividere con altri quello che voi avete ricevuto. Gratuitamente avete ricevuto non c'è scritto gratuitamente tenete

Questo vuol dire che da una parte mentre custodite una gioia profonda per tutti i doni spirituali che avete ricevuto - io aggiungo: forse - bisognerebbe che cominciaste ad avvertire la necessità di condividere con altri quello che voi avete ricevuto.

Non perché ve lo dico io, ma perché è scritto nel Vangelo: « Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date », non c'è scritto gratuitamente tenete; questo vuol dire che, forse, c'è anche una vostra responsabilità personale, nel cercare qualcuno a cui donare gli stessi doni che avete ricevuto voi.

In alcuni casi vi saranno affidate delle responsabilità nelle vostre parrocchie, magari farete catechismo, ma io vi dico: non penserete mica che tutto il vostro compito si concluda nell'avere una classe di catechismo, vero?

Perché quello che avete ricevuto deve naturalmente riecheggiare intorno a voi, anche se non farete mai catechismo in una classe, vuol dire che farete catechismo a tu per tu con le persone che incontrate.

Una cosa vorrei dirvi: Gesù ha detto: « Non date le perle ai porci », questo vuol dire che non potete dare una bistecca a una persona che mangia gli omogeneizzati; però voi dovete essere capaci non solo di mangiare la bistecca, che son tutti capaci a farla, basta buttarla nella padella, voi dovreste essere abituati ad avere le ricette più sopraffine, l'arrosto più prelibato, che vuol dire lunga preparazione e lunga attenzione; quello che fate in questo cammino.

Vuol dire che voi dovete avere molto di più di quello che poi riuscirete a spezzettare per gli altri; per questo dovete anche essere attenti, se incontrate qualcuno, che vi siete accorti, ha sete di Dio, non potete dare loro tutto quello che avete già ricevuto, perché dovete fare come con il neonato, si parte dal biberon per poi arrivare alla bistecca.

E queste non sono cose che mi invento io, perché le diceva già San Paolo: « Siete ancora dei lattanti … ».

12) Tutti quelli che sono a servirvi, sono qui per volontariato

Allora se voi gratuitamente avete ricevuto - ed è vero gratuitamente avete ricevuto, tutti quelli che sono qui, a servirvi, sono qui per volontariato - perché, come dire?

Donano il loro tempo e le loro energie con gioia, perché quello che abbiamo ricevuto vogliamo che sia anche dentro di voi; però il cammino è quello della pecora che diventa pastore.

La nostra gioia è quello di vedere che non restate allievi in eterno, anche se ci fa piacere avervi sempre con noi, ma che a vostra volta diventiate seminatori, che diventate pastori, che diventate pescatori di anime, perché quello che vi è stato dato avete percepito l'importanza e la ricchezza, e non volete che nessuno ne sia privo.

13) Vi adoperate con il vostro modo di fare, con la vostra sensibilità, nel luogo dove siete, per trovare quella persona o quelle persone a cui Dio si aspetta che voi diate quello che avete ricevuto

E quindi vi adoperate con il vostro carattere, con il vostro modo di fare, con la vostra sensibilità, con la vostra intelligenza, nel luogo dove siete, per trovare quella persona o quelle persone a cui Dio si aspetta che voi diate quello che avete ricevuto.

Non potete essere un seminatore con la testa nel sacco che butta il seme sull'asfalto, perché tanto passano le macchine e lo distruggono; dovete essere il seminatore che intuisce dove gettare il seme; poi parte del seme cadrà di qua, di là ecc … ma una parte cadrà nel buono.

Non potete soffocare una persona con tutte le cose che avete ricevuto voi perché voi siete entusiasti, guardate che se fate così non state dando Gesù Cristo agli altri, state dando voi stessi, perché vi fa piacere che tutti dicano « oh … » e allora diventa questo non un esercizio di catechesi, ma diventa un esercizio di vanità.

14) « Essi, non comprendevano quello che Gesù diceva », per loro restava così misterioso. Intorno a noi è pieno di gente così, potete confermarlo? Le quali non comprendendo che tutto proviene dalla Carità, cioè dall'amore di Dio, sono così confuse. Noi ci fidiamo di quello che il Magistero ci ha lasciato come dottrina sicura

Tutto questo appare dinnanzi ai nostri occhi, e qui voglio avviarmi alla conclusione per molte ragioni, questa frase che abbiamo sentito nel Vangelo di Luca: « Essi, non comprendevano quello che Gesù diceva », per loro restava così misterioso, che non ne comprendevano il senso, e avevano paura a rivolgergli domande su tale argomento.

Intorno a noi è pieno di gente così, potete confermarlo?

Le quali non comprendendo che tutto proviene dalla Carità, cioè dall'amore di Dio, sono così confuse, che si rivolgono presso altri maestri.

Chissà, forse perché intorno a sé non hanno trovato dei cristiani convinti, innamorati di Gesù Cristo e della Sua Chiesa?

Non è così per voi, non è detto che noi siamo in grado di comprendere tutto quello che nella Rivelazione ci è stato dato, e non è detto che noi dobbiamo diventare dei teologi, così approfonditi, da poter conoscere tutto quello che ha detto il tal teologo o il tal altro; detto tra di noi, in fondo, in fondo, a noi interessa quello che dei teologi è diventato Magistero della Chiesa, poi loro facciano il loro compito, noi ci fidiamo di quello che il Magistero ci ha lasciato come dottrina sicura, perché?

Perché la dottrina sicura è la luce di Gesù Cristo messa dentro una parabola che prolunga la strada del nostro cammino.

Concludo con questo esempio che vi ho appena illustrato: se io lascio questa candela da sola, di notte, in questa chiesa, essa rischiara tutto l'ambiente che è intorno, giusto?

Se io dietro questa candela ci metto uno specchio modificato, reso curvo, una forma particolare che si chiama parabolica, che cosa accade?

Che questa luce della candela viene concentrata, moltiplicata e proiettata; così io posso vedere più lontano, non ho solo un chiarore diffuso, ma ho una strada ben delimitata, quello che accade ai fari della macchina che è una lampadina, non è un riflettore pazzesco, è una lampadina con una parabola studiata apposta perché mi possa illuminare 30/40/50 metri più avanti e io, anche di notte, possa viaggiare con una certa sicurezza e prudenza.

Allora quello che fa la catechesi, che si basa sulla Scrittura e sul Magistero, è proprio questo: prendere la luce di Cristo, concentrarla e proiettarla perché io possa camminare sicuro sulla via dei suoi comandamenti.

Sia lodato Gesù Cristo.