13 Luglio 1963
Figli e Figlie, tutti carissimi!
Si può dire che questa è la prima Udienza generale del Nostro Pontificato.
Noi abbiamo già ricevuto molte persone e molti gruppi; ma voi siete i primi a offrire al Nostro incontro questa bella e grande moltitudine, che riflette nel suo numero e ancor più nella varietà dei gruppi che la compongono la cattolicità, cioè l'universalità della Chiesa.
Siate tutti benvenuti e benedetti!
Noi desideriamo che questo incontro imprima nei vostri animi una duplice esperienza spirituale, l'una e l'altra veramente romane.
Quella della paternità del Vicario di Cristo.
Davvero il Nostro cuore è a voi aperto per tutti accogliervi, confortarvi e benedirvi.
Vi diremo con S. Paolo: « Le nostre labbra sono aperte verso di voi …, il nostro cuore si è verso di voi dilatato » ( cfr. 2 Cor 6,11 ).
E poi quella della fraternità, che qui tutti vi congiunge in uno stesso vincolo di fede e di carità.
Anche a questo riguardo, ancora S. Paolo c'insegna: « Tutti voi siete uno solo in Cristo » ( Gal 3,28 ).
Noi vorremmo aver tempo e modo per salutare ogni gruppo ed ogni persona; ma ciò non è materialmente possibile!
Ci limitiamo a dare ad ogni lingua, come Ci è possibile, un paterno richiamo.