7 Aprile 1975
Si rinnova oggi per noi la gioia e la consolazione di ricevere, nelle sue rappresentanti del Capitolo Generale ormai concluso, l'intera famiglia delle Suore di Carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa: famiglia che sappiamo estesa nelle varie parti del mondo nel gioioso esercizio del suo apostolato; famiglia che è e rimane cara al nostro cuore, anche per i titoli personali di ricordo e di collaborazione che datano fin dal nostro ministero pastorale a Milano; famiglia che riteniamo perciò qui tutta presente in spirito, e alla quale mandiamo il nostro saluto, il nostro incoraggiamento, il nostro augurio.
In questo periodo, che si è concluso, voi avete riflettuto a fondo sul carisma proprio dell'Istituto, e vi siete chieste come vi rispondete nei gravi e crescenti problemi della vita religiosa di oggi.
Avete certamente delle difficoltà, che voi non volete nascondervi insieme con i confortanti e numerosi elementi positivi: non avete trascurato nulla nel delineare il quadro completo della sempre numerosa e diffusa Congregazione, nelle sue varie attività, nelle sue esigenze di formazione e di spiritualità, nel suo programma di servizio della Chiesa e delle anime.
E pertanto davvero si dischiude davanti ai nostri occhi stamani, tutto un magnifico spettacolo di anime che unicamente prese dall'amore di Dio, si prodigano nei vari Continenti nelle attività educative della gioventù, in opere sociali, nella collaborazione pastorale, negli ospedali e nella cura dei malati, portando dappertutto il segno sorridente della bontà operosa, che si dona senza chiedere contraccambio: una presenza che riverbera quella, dolcissima e silenziosa, della Vergine Maria, di Maria Bambina, particolare modello di vita consacrata a Dio, umile, povera, gentile, raccolta, generosa.
Nel conformarvi a Lei, dilette figlie in Cristo, non vi manchi mai la consapevolezza che in questa imitazione è il segreto della vostra disponibilità totale alle esigenze della Chiesa di oggi, ed è anche la responsabilità, per ciascuna di voi e delle vostre Consorelle, di attualizzare continuamente nel mondo di oggi, di far sentire presente nelle sue tensioni, il cuore materno e sollecito di Colei che è la Madre della Chiesa.
Avremmo tante cose da dirvi, se il tempo non ci fosse tanto scarso:
come l'attenzione da dedicare in primo luogo alla cura delle vocazioni, problema certo acuto, ma che occorre affrontare su un piano di fede totale:
come la qualificazione professionale delle singole Suore, per rispondere pienamente alle esigenze sia della vita ecclesiale che della legislazione civile, in atto nei vari Paesi ove svolgete la vostra attività;
così ancora l'orientamento assolutamente apostolico, col quale animare tutte le singole opere dell'Istituto, affinché le Suore trovino impulso alla loro costante dedizione pur nella necessaria diversità delle attribuzioni;
e poi lo slancio missionario, che ha dato nuova vitalità alle Suore di Carità;
né vogliamo dimenticare la bellissima e opportuna iniziativa della « Casa di preghiera », nella quale, come in una spirituale Betania, le Suore possono trovare periodi privilegiati di raccoglimento da cui ripartire rinfrancate, come da un'oasi corroborante, verso l'assillo quotidiano della consueta attività.
Ci basti l'aver semplicemente richiamato su tali punti la vostra attenzione: tutto questo, mentre ci dice che l'intera Società ha orecchi per ascoltare « ciò che lo Spirito dice alle Chiese » ( Ap 2,7ss ), ed è perciò aperta a raccogliere i segni dei tempi, ci offre pure il gradito motivo di far nostro per tutte voi l'augurio del Concilio Vaticano II: che le anime consacrate a Dio nelle singole famiglie religiose « possano adempiere con sicurezza e custodire con fedeltà la loro professione religiosa, e progredire nella gioia spirituale sulla via della carità » ( Lumen Gentium, 43 ).
La carità!
È questo il vostro carisma: sappiate attingerla alla perenne fonte della vita trinitaria, per viverla interiormente nell'intimità della grazia e della comunione con Dio mediante la Chiesa, e diffonderla al di fuori come in mille e mille rivoli verso i fratelli, che hanno bisogno di luce alla mente, di conforto alla salute, di solidarietà alla loro sofferenza, nelle sue varie forme.
Ecco, dilette figlie in Cristo, il nostro augurio per il vostro programma quotidiano!
Noi preghiamo per voi la Madonna Santissima, Maria Bambina, affinché interceda per voi le grazie necessarie al compimento fedele di codesta vocazione, mentre di cuore tutte vi benediciamo.