Primo saluto ai giovani
Mercoledì, 14 agosto 1991
1. "Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!" ( Lc 11,27 ).
Insieme con voi tutti, cari giovani, qui riuniti da vari Paesi e Continenti, elevo il mio saluto a Gesù Cristo.
Riconosco in Lui il Figlio di Dio, il Verbo eterno del Padre.
Saluto il Figlio di Maria con le stesse parole con le quali l'ha salutato quella donna in mezzo alla folla, mentre egli predicava.
Saluto Gesù Cristo benedicendo la sua Madre-Vergine, benedicendo la sua divina maternità.
Mediante questa maternità verginale il Figlio di Dio è divenuto uno di noi.
Divenne il nostro Maestro e il nostro fratello, per poter essere, per mezzo della croce, sul Golgota, il nostro Redentore; per manifestare nella risurrezione la potenza dello Spirito Santo, che "dà la vita" ( cf. Gv 6,63 ).
Grazie a questa potenza di Dio, che dà la vita, noi siamo stati "chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente" ( 1 Gv 3,1 ).
2. "Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte".
Insieme con voi pronuncio questo saluto ai piedi di Jasna Gora, sulla soglia del santuario che si è iscritto profondamente nella storia di una nazione, e che, allo stesso tempo, si spalanca a tutte le nazioni e a tutti i popoli dell'Europa e del mondo.
Voi, giovani, sapete già tutto questo: molti di voi non si trovano qui per la prima volta.
Specialmente durante gli ultimi anni avete scelto questa strada quale percorso dei vostri pellegrinaggi a piedi; molto spesso, insieme con i vostri coetanei della Polonia, siete venuti in pellegrinaggio a Jasna Gora.
Con la più viva cordialità oggi vi saluto tutti; e vorrei, come quella donna del Vangelo, salutare le vostre madri e i vostri padri, le vostre famiglie, le vostre comunità giovanili, le vostre Patrie.
Insieme a voi saluto i vostri Pastori, le vostre guide e i vostri animatori.
3. Nel 1984 iniziò nella Chiesa la tradizione della Giornata Mondiale della Gioventù.
Partendo in quell'anno da Piazza San Pietro in Roma, stiamo facendo insieme un pellegrinaggio attraverso il mondo.
Il nostro percorso di pellegrini ci ha portati prima verso l'America del Sud, a Buenos Aires, capitale dell'Argentina.
Dopo due anni siamo ritornati sulla riva est dell'Atlantico, accogliendo l'invito dell'ospitale Santuario di Santiago di Compostela in Spagna.
Lo sviluppo degli eventi, che hanno coinvolto il vecchio continente europeo, fa sì che oggi, ancora una volta dopo due anni, ci troviamo a Czestochowa, in terra polacca.
Ciò che in questo continente, per lunghe decine di anni, era stato forzatamente diviso, deve ora avvicinarsi dall'una e dall'altra parte, affinché l'Europa cerchi l'unità per il suo futuro e per il bene dell'intera famiglia umana, ritornando alle proprie radici cristiane.
Tali radici si trovano sia nell'Occidente che nell'Oriente.
Dall'Occidente ( a Compostela ) ci siamo ora spostati più vicino all'Est, anche se ci troviamo al centro d'Europa.
Si tratta, infatti, di guardare ora al futuro, e questo appartiene a voi, ai giovani.
Occorre che prendiate le grandi strade della storia non solo qui, in Europa, ma in tutti i continenti; e che dovunque diventiate testimoni delle beatitudini di Cristo: "Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio" ( Mt 5,9 ).
4. Cristo, rispondendo al saluto di una donna in mezzo alla folla, dice: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano" ( Lc 11,28 ).
Proprio questo è lo scopo del nostro pellegrinaggio.
Siamo venuti qui per ascoltare, insieme a tutta questa grande moltitudine di giovani, la parola di Dio e compierla.
"Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio" ( Rm 8,14 ).
Signora di Jasna Gora, accetta la nostra moltitudine in pellegrinaggio a questo particolare Cenacolo, che vuol essere come il Cenacolo di Gerusalemme, nel quale tu perseveravi in preghiera insieme con gli Apostoli, prima che lo Spirito Santo cominciasse a condurli fino agli estremi confini della terra.
Accogli la nostra moltitudine dalle molteplici lingue.
Come allora, nel giorno della Pentecoste, accettasti i pellegrini dalle varie nazioni e lingue, accogli così anche noi; degnati di essere con noi.
Degnati di guidarci sulla via della fede alla sequela di Cristo, sulla medesima via, quella stessa in cui lo Spirito Santo ti ha introdotta per prima.
Impetra per noi che "ardano i nostri cuori", come avvenne per i discepoli di Emmaus, mentre Cristo ci parla e ci "spiega le Scritture" ( cf. Lc 24,32 ) affinché le "grandi opere di Dio" ( cf. At 2,11 ) diventino ancora in noi e per mezzo di noi la parte e l'eredità della generazione che entra nel terzo Millennio della storia.
Al termine del suo discorso, il Santo Padre ha salutato i giovani presenti in varie lingue.
Ai giovani di varie nazionalità Vi saluto con affetto, carissimi giovani!
In questa collina di luce, dove forte è l'invito alla fede e alla conversione del cuore, Maria vi accoglie con Materna premura.
Madonna "dal dolce volto", Ella distende da questo antico Santuario il suo sguardo vigile e provvidente su tutti i popoli del mondo, desideroso di pace.
Di questo mondo voi, giovani, siete l'avvenire e la speranza.
Proprio per questo Cristo ha bisogno di voi: per far giungere in ogni angolo della terra il Vangelo della salvezza.
Siate disposti e pronti a compiere tale missione con vero "spirito di figli".
Siate gli apostoli, siate i messaggeri generosi della soprannaturale speranza che dà nuovo slancio al cammino dell'uomo.