Santa Messa celebrata con i Vescovi presenti a Denver

Venerdì, 13 agosto 1993

"… Su questa pietra edificherò la mia Chiesa…" ( Mt 16,18 ).

Cari Confratelli Vescovi,

1. Queste parole di Cristo, che egli pronunciò vicino a Cesarea di Filippo, riecheggiano nuovamente oggi nella Cattedrale di Denver.

Qui in Colorado, ai piedi delle Montagne Rocciose, esse acquistano un particolare significato.

Che cos'è questa pietra sulla quale Cristo edifica la sua Chiesa?

O piuttosto, chi è questa pietra?

È in questo ordine che si pongono le domande suggerite dalle parole di Cristo.

Illuminato dalla grazia della rivelazione, Simone dice chi è Gesù: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente" ( Mt 16,16 ).

Il Padre stesso comunica la verità su Gesù a Pietro, nel quale questa verità prende vita attraverso la sua obbedienza nata dalla fede ( cf. Rm 16,26 ).

"Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli" ( Mt 16,17 ).

Prima Pietro riceve l'intima rivelazione della verità nel suo cuore, poi confessa questa verità con le sue labbra.

Rispondendogli, Gesù dice chi è Simone – "Tu sei Pietro" ( Mt 16,18 ); cioè tu sei pietra.

È la persona di Pietro, nella misura in cui confessa la fede apostolica, la pietra vivente, assimilata a Cristo come fondamento della Chiesa ( cf. Ef 2,20 ).

Questa è la pietra sulla quale Cristo sin dall'inizio edificò la sua Chiesa.

2. Dall'altare della Cattedrale di Denver saluto calorosamente ognuno di voi, che partecipate alla Giornata Mondiale della Gioventù.

Voi siete qui, proprio come me, per fedeltà verso il nostro specifico ministero nella Chiesa.

Siamo qui per stare con i giovani pellegrini, in questi giorni in cui siamo testimoni della grazia dello Spirito Santo, che opera in tanti generosi giovani cuori.

In un certo senso noi, i Pastori, siamo stati chiamati qui dai giovani stessi.

La loro risposta alla Giornata Mondiale della Gioventù indica chiaramente che essi hanno percepito qualcosa di ciò che l'Eterno Padre rivela ai "piccoli" ( cf. Mt 11,25 ).

Essi sono ansiosi di sapere di più, di penetrare più profondamente nel mistero di Cristo e della Chiesa.

Essi sanno che il Padre può aprire loro questa porta, proprio come rivelò il cuore del mistero a Pietro a Cesarea di Filippo.

In questo cammino interiore della grazia noi Vescovi e sacerdoti abbiamo una grande responsabilità.

Siamo sempre pronti ad aiutare i giovani a scoprire gli elementi trascendenti della vita cristiana?

Dalle nostre parole e azioni essi deducono che la Chiesa è veramente un mistero di comunione con la Santissima Trinità e non semplicemente un'istituzione umana con obiettivi temporali?

Attraverso il nostro ministero i giovani qui presenti devono poter scoprire soprattutto che essi sono dei templi di Dio e che lo spirito di Dio abita in loro ( cf. 1 Cor 3,16 ).

Questi sono giorni in cui la luce del Vangelo deve brillare davanti a loro con particolare splendore.

Poiché essi sono la Chiesa di oggi e di domani – la Chiesa che sorge sulla pietra della Verità Divina, sulla pietra della fede apostolica.

La chiesa del Terzo Millennio ha bisogno di essere profondamente radicata nel cuore della nuova generazione dei figli e delle figlie del Dio Vivente.

3. Venerabili e cari fratelli!

Raccomandiamo questi giorni a Maria, la Sede della Sapienza.

Affidiamole tutti i giovani che si sono riuniti qui.

Affidiamole la Chiesa dei giovani in tutto il mondo, in ogni Paese e in ogni continente.

Affidiamo alle sue preghiere noi stessi e i nostri confratelli sacerdoti, tutti coloro che vivono la vita consacrata, tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle nella fede.

Possa lei guidare il nostro mistero qui a Denver.

E possa tutta questa esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù essere per noi un risveglio della fiducia verso le "chiavi del regno dei cieli" che Cristo ha affidato alla Chiesa nella persona di Pietro ( cf. Mt 16,19 ).

Amen.