Come evangelizzare i battezzati

1-12-2007

Don Mauro Agreste

Indice

1. Un mistero che non ha confini, tremendum et fascina
2. Dio è santo ed è il Dio degli eserciti
3. Dio ha spogliato se stesso assumendo la condizione di servo
4. Dio si rende accessibile agli uomini perché …
5. Gesù Cristo ha assunto su di se non solo la condizione umana
6. Io voglio vivere nella ribellione, la conseguenza è l'inferno
7. Ricordiamoci che Dio è infinito
8. La comunione con Dio oltrepassa ogni concetto di beatitudine e di felicità
9. Dio non ha voluto che lo capissimo, ma che lo accettassimo
10. Se hai capito che Gesù ti vuole bene, come glielo fai vedere?

1) Un mistero che non ha confini, tremendum et fascina

Più passa il tempo e più se siamo onesti con un minimo di sensibilità, ci rendiamo conto che siamo inseriti in un mistero che non ha confini.

Balbettiamo sulle cose di Dio, perché leggendo qualche cosa della Scrittura e usando la nostra poca intelligenza pensiamo di avere in tasca il mistero di Dio, in realtà non abbiamo proprio niente.

La luce che ci circonda è talmente forte che noi siamo degli illusi se diciamo che riusciamo a vedere, noi non riusciamo a vedere il mistero di Dio.

Quando si dice la fede in questo mistero tremendum et fascina, un mistero che ti fa tremare da quanto è affascinante.

Tu hai detto tantissime cose, però è una realtà talmente vasta che non riusciamo neanche ad avere una proprietà di linguaggio per esprimere quello che abbiamo intuito.

A mio modesto avviso rimane sempre illuminante la visione di Isaia, quando entrando nel Santo dei Santi ha la manifestazione dei Cherubini, vi ricordate?

Questo testo è rimasto nella liturgia della Chiesa, santus, santus, santus dominus deo sabaot.

2) Dio è santo ed è il Dio degli eserciti

Questa santità di Dio che viene ripetuta, io non credo che si tratti solo di una dichiarazione.

Ricordatevi che Dio è santo ed è il Dio degli eserciti, lo troverei troppo riduttivo, certo è la verità che Egli sia tutto questo, ma a mio avviso pare illuminante poter capire che questa affermazione da parte dei Cherubini sia un'affermazione di stupore nello stesso mondo angelico, il quale da quando esiste contempla lo splendore del volto di Dio, è continuamente stupefatto in ogni istante, di tutto ciò che riesce a godere e percepire dello splendore, della maestà, della santità, della bellezza, della gloria, della verità, di tutto quello che avete in mente che riguardi Dio, la sua onnipotenza, la sua sapienza, la sua profondità, la sua ampiezza, tutto.

Noi abbiamo pochi aggettivi, potremmo parlare per delle settimane per cercare di dire qualcosa di Dio, ma i nostri aggettivi sarebbero troppo pochi e sicuramente molto scialbi, nei confronti di quello che Dio è in realtà.

3) Dio ha spogliato se stesso assumendo la condizione di servo

Quello che Dio ha fatto nel mistero della passione è stato un qualche cosa di folle: ha spogliato se stesso assumendo la condizione di servo divenendo in tutto simile agli uomini.

Vuol dire che Dio ha dovuto velare la sua maestà per poter essere accolto tra gli uomini senza che gli uomini fossero terrificati di Lui.

Perché l'Onnipotente Dio che si fa uomo per essere accolto dagli uomini, non temuto dagli uomini.

Mosè va sul monte Oreb e dice a Dio: mostrami la tua gloria e quando Dio passa dice, tu mettiti in quell'anfratto della roccia, poi io passerò davanti a te con tutta la mia gloria e quando sarò passato ti lascerò vedere le spalle e lo strascico.

E quando Mosè scende dal monte Oreb nessuno poteva sostenere lo sguardo di Mosè, tanto era splendente il suo volto; Mosè ha dovuto velarsi il capo per non terrificare la gente, eppure Mosè non ha visto Dio, ha solo visto lo strascico della sua gloria.

Ora se Dio stesso si fa uomo e sale sulla Croce, vuol dire che ha fatto un'opera di, come dire, il vero pontefice.

4) Dio si rende accessibile agli uomini perché …

L'unico modo per cui l'uomo potesse giungere presso Dio era che Dio si rendesse accessibile agli uomini perché essi andassero verso di Lui senza timore.

Quando ci sono dei bambini piccoli che vedono arrivare in casa una persona che non hanno mai visto, che cosa succede? Si nascondono.

Ma se quella persona si china mettendosi alla loro altezza, allora i bambini cominciano a non avere più tanto timore e magari si avvicinano anche.

Allora come itinerario di riflessione possiamo immaginare questo: Dio si è reso uomo perché gli uomini non avessero terrore di Lui, ma che si avvicinassero a Lui perché questo desiderava.

Ora perché gli uomini potessero avvicinarsi verso di Lui c'era bisogno che qualcuno gli togliesse le catene che tenevano gli uomini prigionieri e come vi ho già detto le altre volte l'unico modo per distruggere le catene era prendere su di sé queste catene e disintegrarle.

Per disintegrare quelle catene bisognava che Lui stesso diventasse la catena, la catena della prigionia, così Lui disintegrando se stesso, il corpo votato alla morte, quella catena si disintegrava e tutto il resto dell'umanità non sarebbe mai più stata schiava di quella catena di morte.

5) Gesù Cristo ha assunto su di se non solo la condizione umana

Gesù Cristo ha assunto su di sé non solo la condizione umana, ma soprattutto la situazione umana, che vuol dire situazione di peccato; in quel momento Lui è diventato il peccato, pur non avendo nessuna colpa, è questo il paradosso.

Il vero capro espiatorio che di sé individualmente, né come uomo, naturalmente neanche come Dio, aveva nessuna colpa morale.

Come Dio assolutamente nessuna colpa, ma come uomo anche nessuna colpa, come individuo Gesù di Nazaret.

Come Gesù il Cristo invece ha assunto su di sé tutte le colpe con tutte le conseguenze delle colpe, di tutti gli uomini, di tutti i tempi; quindi il Gesù storico senza alcuna colpa, il Gesù il Cristo, unto di Spirito Santo ha su di sé tutte le ribellioni di tutti gli uomini fino al punto di essere diventato lui stesso la ribellione, perché tanto l'ha presa tutta su di Lui.

Allora distruggendo il corpo della morte, distrugge anche la ribellione e quando la ribellione è distrutta, voi l'avevate già messa lì la ribellione, l'ha presa Gesù Cristo se l'ha portata via, l'ha distrutta, l'ha incenerita, l'ha disintegrata con la sua morte in Croce e risorge senza più questa ribellione; Gesù il Cristo è vittorioso.

Non solo Gesù persona individuo, Gesù di Nazaret, ma Gesù il Cristo, che aveva preso su di sé la ribellione di tutti gli uomini, l'ha distrutta, risorge, libero dalla ribellione, così se lì non c'è nessuna ribellione chi può andare lì a riprendersi la sua ribellione?

6) Io voglio vivere nella ribellione, la conseguenza è l'inferno

Puoi anche dire a Gesù Cristo: quello che tu hai fatto per me non mi piace, non lo voglio, io voglio vivere nella ribellione, per cui tu rinneghi quello che ha fatto Gesù Cristo e la conseguenza è l'inferno.

Quelli che sono andati all'inferno non hanno avuto la salvezza di Gesù Cristo? Certo!

Loro l'hanno rifiutata, l'hanno rinnegata questa salvezza di Gesù Cristo, per questo si sono scelto il loro capo, non è Gesù Cristo, è satana, ( Rm 6,16 ): il concetto è: ognuno si sceglie il suo capo.

Se poi pensate a quanto veloce sia la nostra fugace apparizione qui sulla terra, è ancora più sconvolgente, perché sappiamo poco su questo mistero, che già ci sconvolge, che tutto questo è aldilà di un sottile velo che si chiama la vita sulla terra.

Tu oltrepassi questo sottile velo di colpo sei immerso in questo mistero incontenibile, senza alcun tipo di confine, quindi un mistero assoluto.

Ci sono tanti dei nostri conoscenti che magari sono morti ieri e sono già immersi in questo mistero sconvolgente, che sono vissuti per degli anni su questa terra, tra mille difficoltà, tra mille domande, tra mille dubbi, un istante dopo che hanno esalato l'ultimo respiro già hanno visto tutto, perché si presentano di fronte a Dio.

Un istante dopo loro potrebbero già comunicare una quantità di esperienza dello splendore di Dio che nessuna mente su questo mondo sarebbe in grado di contenere.

7) Ricordiamoci che Dio è infinito

Ricordatevi inoltre che Dio è infinito, quindi tutte le anime che sono nell'aldilà e che godono della compagnia di Dio, perché sono in Paradiso, per così dire, hanno bisogno di un tempo infinito per conoscere Dio, perché Dio è talmente vasto che non finisce mai.

Ora se Dio non finisce mai vuol dire che Dio è statico o Dio è in continua crescita di gloria in gloria?

Questo vuol dire che tutti quelli che vanno in Paradiso sono, per così dire, destinati a questo tipo di gloria, cioè a una crescita continua in cui di istante in istante non solo la conoscenza di Dio cresce dentro di te, ma anche la gioia di appartenere a Lui.

E tutto questo dura senza alcun tipo di confine, per sempre.

Noi pensiamo troppo poco a queste cose, per questo i problemi della quotidianità ci deprimono, abbiamo bisogno di fissare la nostra attenzione in Gesù Cristo, sapendo quello che Lui ci ha promesso.

8) La comunione con Dio oltrepassa ogni concetto di beatitudine e di felicità

Questo tipo che è molto di più della felicità, noi diciamo felicità o beatitudine, perché abbiamo questi termini a nostra disposizione, ma la comunione con Dio oltrepassa ogni concetto di beatitudine e di felicità.

Essere partecipi di quello che è Dio significa entrare nella divinità, cioè pur restando tu non ti confondi in Dio e restando tu, che è molto meglio, partecipi di una gioia che tu non avresti mai potuto neppure immaginare.

La gocciolina di acqua che si perde nel mare, quando è dentro il mare non è più consapevole di essere una goccia, dice: io sono mare.

Ma l'anima che si immerge in Dio nell'eternità sa benissimo di essere un'anima e sa benissimo che Dio è Dio e quindi ciò che gode è assolutamente molto più vasto di tutto ciò che potrebbe godere quest'anima se si dissolvesse in Dio facendo parte di Dio, perché in quel caso sarebbe Dio che gode se stesso, invece è l'anima che gode Dio restando anima.

È molto di più. A livello di essenza è talmente profonda questa cosa che noi a fatica ne abbiamo una vaga intuizione.

E tutto questo quando? I salmi dicono settanta o ottant'anni i più robusti, sì adesso arriviamo anche ai novanta, cento e dopo sono paragonabili questi pochi anni che viviamo qui anche tra difficoltà, incomprensioni, fatiche ecc. sono paragonabili a tutto quello che Gesù Cristo ha preparato per quelli che lo ascoltano?

Non sono paragonabili.

9) Dio non ha voluto che lo capissimo, ma che lo accettassimo

Per fortuna, meno male che per godere di tutto questo Dio non ha voluto che noi lo capissimo, ma ha voluto che lo accettassimo; non è necessario capire è sufficiente accettare.

È come quando a un bambino dici: se vuoi questo grande regalo devi sapere come si fa a calcolare il volume della sfera.

Il bambino sa calcolare il volume della sfera? Noi lo sappiamo?

Allora al bambino dici: tu devi ripetere quello che ti dico io; gli dici la formula, il bambino la ripete e riceve il regalo.

Il Signore ti dice: vuoi partecipare alla mia gloria? Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvo.

È pazzesco! Tu invochi Gesù e gli dici salvami, qualunque cosa sia capitato nella tua vita, ma tu gli dici veramente salvami, anche se non sai bene che cosa significhi salvami, sai solo che vuoi stare con Lui, che vuoi bene a Lui, che ti dispiace di tutte le cose che non hai fatto o che dovevi fare per Lui, è sufficiente che tu lo dica veramente credendoci, che vuoi stare con Lui, che tu sei con Lui.

Signore ricordati di me quando sarai nel tuo regno.

In verità ti dico oggi sarai con me in Paradiso.

Ora tutto questo voi vedete, certo quello che noi facciamo, approfondiamo la vita cristiana, le opere di misericordia corporale ecc. non sono il prezzo che noi paghiamo per poter comprare il biglietto che ci permette di entrare in Paradiso, è solo una normale risposta.

10) Se hai capito che Gesù ti vuole bene, come glielo fai vedere?

Per dirlo in parole semplici, ma anima mia, se tu hai capito che Gesù ti vuole bene, come glielo farai vedere?

Faglielo vedere dandogli una risposta giusta, tanto non è che tu possa comprarti il Paradiso, non ce la fai.

Però se veramente tu ci credi che Lui ti vuole bene, allora che le tue risposte siano almeno coerenti.

Tu non potrai essere santo come Dio, se non è Dio che ti rende santo, però le tue risposte umane siano coerenti con quello che tu hai saputo che Dio ha fatto per te.

Se Dio ti ha detto: ti salvo. Allora tu dici: grazie signore sono contento e dato che sono contento allora come risposta: amerò il prossimo mio come me stesso, ecc. ecc.

Qualcuno dal posto dice: meno male che interviene la grazia di Dio altrimenti saremmo tutti persi.

Don Mauro risponde: la grazia di Dio agisce dove noi non riusciamo ad agire, questo però non ci deve mettere al riparo di dire: ah! tanto c'è la grazia di Dio.

Tu devi dirle queste cose alle persone: Dio ti ama così tanto che ti vuole con sé, però tu dagli una risposta che Lui possa essere contento! Sia lodato Gesù Cristo.