S.S. Giovanni Paolo II - 25.01.2003
Le idee sociali e la realtà sociale.
Società comunista e socialista .
La Dottrina sociale cristiana e cattolica. La società liberale e mercantile .
Su questi tre antichi pilastri che hanno sostenuto la piattaforma della nostra realtà si è costruita la famiglia come società particolare con tutte le gioie e i dolori umani che si vivono a seguito dell'amore ( o del vincolo di sangue e della obbligatoria vicinanza) in modo del tutto diverso da gioie e dolori fuori dalla famiglia. (V. p.7-9 De Laubier)
È ormai evidente che il potere economico è il dio del nostro tempo. Il padrone.
Si sta radicando per molti motivi ma soprattutto per la nostra assuefazione e pigrizia che cresce con un certo nostro benessere materiale (ma non etico e spirituale) e che l'informazione controllata ,tarata, consolida.
Protestare è legittimo ma inutile e vile quando la protesta non nasce e non è seguita dalla ricerca e dall'impegno di un coerente, cioè praticamente e intellettualmente onesto comportamento economico, etico e religioso.
Pace, allora, prima in famiglia, in condominio, nel quartiere, nella città… e poi pace per il mondo.
La società come la Chiesa è un interdipendente gruppo di persone che sono società e Chiesa solo quando cercano di volersi bene in ogni momento e circostanza .
Con la diffusione dei canali satellitari c'è una nuova presa di coscienza, si capisce meglio che la globalizzazione è soprattutto interdipendenza obbligatoria e che tutti insieme siamo un sistema di valori in ogni senso. (Espansione p.17)
Non possono esserci due visioni del vivere così antitetiche: una visione della vita che considera l'ascesa e la crescita esistenziale,il passare del tempo, solo dai tetti in su senza un agire morale coerente tutti i giorni e un'altra visione crede che comprarsi l'attico con vista sui mortali sia il modo di raggiungere il paradiso, e questo ad ogni costo.
Le crisi che stiamo vivendo evidenziano che il vero e serio e sano maggior bene comune possibile per ogni persona non si ottiene con questa dualità di intenti.
L'incontro e quindi la vera convivenza famigliare e poi sociale è possibile se si arriverà a comprendere che il maggior bene comune possibile passa attraverso una generosa e in un certo senso gratuita distribuzione delle proprie potenzialità materiali, economiche, spirituali , etiche e morali che sono alla base del perché siamo persone tra loro complementari in ogni aspetto della nostra originalità .
Culture, intelligenze , conoscenze, abitudini, etnie sono fatte per integrarsi e scambiarsi il bene e correggersi il male che ognuno porta con sé e l'insieme di cui siamo parte manifesta . (Le caramelle, il sistema metrico decimale, la scrittura la pasta la filosofia scolastica sono in buona parte eredità del mondo Islamico) (H.Cox retro cop.)
Se crediamo che, ad esempio, sia infinitamente più importante il messaggio d'amore che si invia con un cellulare del cellulare stesso e la salute di un cardiopatico sia più importante del valore economico della terapia o che una scelta politica non ha il primario fine della rielezione o che una missione non è un avamposto di un potere ma un servizio non facciamo parte di un altro mondo impossibile ma siamo le sentinelle di una realtà che può soccombere solo senza di noi.
Tutto ciò che ci circonda e di cui siamo informati dal bombardamento mediatico ,per essere davvero compreso non ha bisogno solo di sapere ma soprattutto della forza coraggiosa della carità cristiana e della speranza di cercare di rinnovare ogni giorno in ogni momento con la nostra vita il Vangelo di Gesù Cristo Crocifisso e Risorto.
Così si cresce anche culturalmente e si possono affrontare approfondimenti anche intellettualmente insperati in quanto avremo la forte motivazione della fede che ci spinge ad essere più preparati a scrivere meglio la nostra pagina di Vangelo. ( Bottomore p.188 e seg )
Ricordiamoci sempre che i nostri amati e venerati Santi Torinesi hanno fondato istituti educativi e formativi, ospedali e missioni sempre orientati a favorire e preparare persone per operare nel proprio tempo anche in tempo di guerra per il tempo di pace.
I milioni di ex-allievi delle scuole cristiane devono riflettere e ritornare a valorizzare gli insegnamenti ricevuti.
Abbiamo in questo una grande responsabilità che non può ridursi all'encomiabile sviluppo privato del proprio credere.
La fine della famiglia , la fine del lavoro e la nascita di una società di individui presuntuosi e palestrati in ogni senso che speculano sui deboli e gli ignoranti come può nascere da noi ? Forse non è così.
Non è vero. L'informazione ci fa credere questo ma noi vogliamo una famiglia bella e piena di benevolenza !
Se siamo davvero convinti di questo allora iniziamo a non essere pseudo-cristiani.
Ma credo che questo sia davvero possibile, per tutti, solo mettendo il nostro essere , la nostra vita, nel bene e nel male, in rapporto a Gesù Cristo.