Non abbiamo notizie sulle condizioni di vita dei gruppi ebraici che vivevano nel basso Egitto in epoca persiana.
Qualche informazione circa un gruppo di Ebrei stanziati nell'alto Egitto ricaviamo invece dai papiri di Elefantina, che contengono, in aramaico, notizie risalenti al V secolo: si tratta in parte di lettere, ma per lo più di atti legali, come contratti di compravendita e di matrimonio, documenti riguardanti donazioni, eredità, acquisti e riscatti di schiavi, e operazioni a interesse ( con tassi fino al 60% ).
L'isola di Elefantina sorge sul Nilo di fronte a Sowene ( oggi Assuan ), immediatamente a nord della prima cateratta, che segna il confine fra l'Egitto e la Nubia.
Già nel VI secolo vi era stanziata una compagnia di mercenari ebrei al servizio degli Egiziani.
Questi permisero ai mercenari ebrei di praticare il proprio culto e di erigere un tempio al proprio dio Yahu ( la forma ricorrente nei papiri di Elefantina per indicare Yahweh ): ciò naturalmente contravveniva alla norma deuteronomica sulla centralizzazione del culto e dovette perciò incontrare la disapprovazione dei sacerdoti di Gerusalemme.
Nel 525 a. C., allorché Cambise assoggettò l'Egitto, i mercenari ebrei passarono al servizio dei Persiani.
In conformità con la politica religiosa persiana, Cambise lasciò inviolato il culto di Yahweh praticato nell'isola di Elefantina.
Nel 419 a.C. Dario II diede ordine al satrapo dell'Egitto che nella colonia ebraica di Elefantina si doveva celebrare ogni anno, dal 15 al 21 del mese di nisan, secondo la tradizione, la festa delle « massài » ( dei pani azzimi ).
Accanto al dio Yahu gli Ebrei di Elefantina veneravano il dio Esembetel e la divinità femminile Anatbetel: non sappiamo da dove questa singolarissima triade divina tragga origine.
Quando si rendeva necessario stringere patti con l'Egitto non si rifuggiva dal giurare anche davanti a divinità egizie.
Il sacrificio ebraico dell'agnello scandalizzò i sacerdoti di Cnum, il dio egizio protettore di Elefantina, il cui animale sacro era il montone: durante l'assenza del satrapo Arsam i sacerdoti di Cnum ottennero dal governatore Widrang al permesso di abbattere il tempio di Yahu.
Gli Ebrei di Elefantina indirizzarono allora una richiesta d'aiuto al sommo sacerdote Ioanan, ai sacerdoti e agli anziani di Gerusalemme, ma non ricevettero risposta, dal momento che a Gerusalemme non si era inclini ad appoggiare il culto sincretistico praticato ad Elefantina.
Gli Ebrei di Elefantina si rivolsero allora ai figli di Sanballat, governatore della Samaria, e a Bagoa, governatore persiano di Gerusalemme, dichiarandosi disposti, in futuro, a rinunciare al sacrificio degli animali al fine di evitare lo scandalo.
Bagoa e Delaia, uno dei figli di Sanballat, raccomandarono al satrapo Arsam, che faceva ritorno in Egitto, di concedere il permesso di ricostruire il distrutto tempio di Yahu e di ripristinare il culto.
I papiri di Elefantina contengono sia la petizione degli Ebrei a Bagoa sia la lettera di questi ad Arsam.
All'inizio del IV secolo, dopo che i Persiani ebbero perduto il dominio sull'Egitto, il tempio di Yahu ad Elefantina venne nuovamente distrutto: il gruppo della diaspora nell'alto Egitto scompare così dal nostro campo visuale.
Gli Achemenidi prospetto del periodo persiano:
Ciro | 539-529 | 539 Ciro conquista Babilonia |
538 editto di Ciro - Sesbassar | ||
Cambise | 529-522 | |
Dario I | 521-486 | 520 Aggeo - Zaccaria |
Zorobabele - Giosué | ||
520-515 ricostruzione del Tempio | ||
Serse I | 486-465 | |
Artaserse I | 465-424 | 445-433 primo periodo di attività di Neemia a Gerusalemme |
dopo il 432 secondo periodo di attività di Neemia a Gerusalemme | ||
Malachia | ||
Esdra | ||
Dario II | 424-405 | papiri di Elefantina |
419 editto di Dario II sulla Pasqua | ||
Artaserse II | 405-359 | |
Artaserse III | 358-338 | |
Arsete | 338-335 | |
Dario III | 335-330 | 333 battaglia di Isso |