IV. Lettera di Geremia |
1 Per i peccati da voi commessi di fronte a Dio sarete condotti prigionieri in Babilonia da Nabucodònosor re dei Babilonesi. |
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2 Giunti dunque in Babilonia, vi resterete molti anni e per lungo tempo fino a sette generazioni; dopo vi ricondurrò di là in pace. |
3 Ora, vedrete in Babilonia idoli d'argento, d'oro e di legno, portati a spalle, i quali infondono timore ai pagani. |
4 State attenti dunque e non imitate gli stranieri; il timore dei loro dèi non si impadronisca di voi. |
5 Alla vista di una moltitudine che prostrandosi davanti e dietro a loro li adora, pensate: « Te dobbiamo adorare, Signore ». |
6 Poiché il mio angelo è con voi, egli si prenderà cura di voi. |
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7 Essi hanno una lingua limata da un artefice, sono indorati e inargentati, ma sono simulacri falsi e non possono parlare. |
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8 Come si fa con una ragazza vanitosa, prendono oro e acconciano corone sulla testa dei loro dèi. |
9 Talvolta anche i sacerdoti, togliendo ai loro dèi oro e argento, lo spendono per sé, dandone anche alle prostitute nei postriboli. |
10 Adornano poi con vesti, come si fa con gli uomini, questi idoli d'argento, d'oro e di legno; ma essi non sono in grado di salvarsi dalla ruggine e dai tarli. |
11 Sono avvolti in una veste purpurea, ma bisogna pulire il loro volto per la polvere del tempio che si posa abbondante su di essi. |
12 Come un governatore di una regione, il dio ha lo scettro, ma non stermina colui che lo offende. |
13 Ha il pugnale e la scure nella destra, ma non si libera dalla guerra e dai ladri. |
14 Per questo è evidente che non sono dèi; non temeteli, dunque! |
15 Come un vaso di terra una volta rotto diventa inutile, così sono i loro dèi, posti nei templi. |
16 I loro occhi sono pieni della polvere sollevata dai piedi di coloro che entrano. |
17 Come ad uno che abbia offeso un re si tiene bene sbarrato il luogo dove è detenuto perché deve essere condotto a morte, così i sacerdoti assicurano i templi con portoni, con serrature e con spranghe, perché non vengano saccheggiati dai ladri. |
18 Accendono loro lumi, persino più numerosi che per se stessi, ma gli dèi non ne vedono alcuno. |
19 Sono come una delle travi del tempio; il loro interno, come si dice, viene divorato e anch'essi senza accorgersene sono divorati dagli insetti che strisciano dalla terra, insieme con le loro vesti. |
20 Il loro volto si annerisce per il fumo del tempio. |
21 Sul loro corpo e sulla testa si posano pipistrelli, rondini e altri uccelli e anche i gatti. |
22 Di qui potete conoscere che non sono dèi; non temeteli, dunque! |
23 L'oro di cui sono adorni per bellezza non risplende se qualcuno non ne toglie la patina; perfino quando venivano fusi, essi non se ne accorgevano. |
24 Furono comprati a qualsiasi prezzo, essi che non hanno alito vitale. |
25 Senza piedi, vengono portati a spalla, mostrando agli uomini la loro condizione vergognosa; arrossiscono anche i loro fedeli perché, se cadono a terra, non si rialzano più. |
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26 Neanche se uno li colloca diritti si muoveranno da sé, né se si sono inclinati si raddrizzeranno; si pongono offerte innanzi a loro come ai morti. |
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27 I loro sacerdoti vendono le loro vittime e ne traggono profitto; anche le mogli di costoro ne pongono sotto sale una parte e non ne danno né ai poveri né ai bisognosi; anche una donna in stato di impurità e la puerpera toccano le loro vittime. |
28 Conoscendo dunque da questo che non sono dèi, non temeteli! |
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29 Come infatti si potrebbero chiamare dèi? Perfino le donne presentano offerte a questi idoli d'argento, d'oro e di legno. |
30 Nei templi i sacerdoti siedono con le vesti stracciate, la testa e le guance rasate, a capo scoperto. |
31 Urlano alzando grida davanti ai loro dèi, come fanno alcuni durante un banchetto funebre. |
32 I sacerdoti si portano via le vesti degli dèi e ne rivestono le loro mogli e i loro bambini. |
33 Gli idoli non possono contraccambiare né il male né il bene ricevuto da qualcuno; non possono né costituire né spodestare un re; |
34 nemmeno possono dare ricchezze né soldi. Se qualcuno, fatto un voto, non lo mantiene, ne se ne curano. |
35 Non liberano un uomo dalla morte né sottraggono il debole da un forte. |
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36 Non rendono la vista a un cieco né liberano un uomo dalle angosce. |
37 Non hanno pietà della vedova né beneficano l'orfano. |
38 Sono simili alle pietre estratte dalla montagna quegli idoli di legno, indorato e argentati.
I loro fedeli saranno confusi. |
39 Come dunque si può ritenere e dichiarare che costoro sono dèi? |
40 Inoltre, perfino gli stessi Caldei li disonorano; questi infatti quando trovano un muto incapace di parlare lo presentano a Bel pregandolo di farlo parlare, quasi che costui potesse sentire. |
41 Costoro, pur rendendosene conto, non sono capaci di abbandonare gli idoli, perché non hanno senno. |
42 Le donne siedono per la strada cinte di cordicelle e bruciano la crusca. |
43 Quando qualcuna di esse, tratta in disparte da qualche passante, si è data a costui, schernisce la sua vicina perché non fu stimata come lei e perché la sua cordicella non fu spezzata. |
44 Quanto avviene attorno agli idoli è menzogna; dunque come si può credere e dichiarare che costoro sono dèi? |
45 Gli idoli sono lavoro di artigiani e di orefici; essi non diventano niente altro che ciò che gli artigiani vogliono che siano. |
46 Coloro che li fabbricano non hanno vita lunga; come potrebbero le cose da essi fabbricati essere dèi? |
47 Essi lasciano ai loro posteri menzogna e ignominia. |
48 Difatti, quando sopraggiungono la guerra e le calamità, i sacerdoti si consigliano fra di loro sul come potranno nascondersi insieme con i loro dèi. |
49 Come dunque è possibile non comprendere che non sono dèi coloro che non possono salvare se stessi né dalla guerra né dai mali? |
50 Dopo tali fatti si riconoscerà che gli idoli di legno, indorati, sono una menzogna; tutte le genti e ai re sarà evidente che essi non sono dèi, ma lavoro delle mani d'uomo e che sono privi di ogni qualità divina. |
51 A chi dunque non sarà evidente che non sono dèi? |
52 Essi infatti non possono costituire un re sul paese né concedere la pioggia agli uomini; |
53 non risolvono le contese, né liberano l'oppresso, poiché non hanno alcun potere; sono come cornacchie fra il cielo e la terra. |
54 Infatti, se il fuoco si attacca al tempio di questi dèi di legno o indorati o argentati, mentre i loro sacerdoti fuggiranno e si metteranno in salvo, essi invece come travi bruceranno là in mezzo. |
55 A un re e ai nemici non possono resistere. |
56 Come dunque si può ammettere e pensare che essi siano dèi? |
57 Né dai ladri né dai briganti si salveranno questi idoli di legno, argentati e indorati, ai quali i ladri con la violenza tolgono l'oro, l'argento e la veste che li avvolge e poi fuggono tenendo la roba; essi non sono in grado di aiutare neppure se stessi. |
58 Per questo vale meglio di questi dèi bugiardi un re che mostri coraggio oppure un arnese utile in casa, di cui si serve chi l'ha acquistato; anche meglio di questi dèi bugiardi è una porta, che tenga al sicuro quanto è dentro la casa o perfino una colonna di legno in un palazzo. |
59 Il sole, la luna, le stelle, essendo lucenti e destinati a servire a uno scopo obbediscono volentieri. |
60 Così anche il lampo, quando appare, è ben visibile; anche il vento spira su tutta la regione. |
61 Quando alle nubi è ordinato da Dio di percorrere tutta la terra, eseguiscono l'ordine; il fuoco, inviato dall'alto per consumare monti e boschi, eseguisce il comando. |
62 Gli idoli invece non assomigliano né per l'aspetto né per la potenza a queste cose. |
63 Perciò non si deve ritenere né dichiarare che siano dèi, poiché non possono né rendere giustizia né beneficiare gli uomini. |
64 Conoscendo dunque che non sono dèi, non temeteli! |
65 Essi non maledicono né benedicono i re; |
66 non mostrano alle genti segni nel cielo, né risplendono come il sole, né illuminano come la luna. |
67 Le belve sono migliori di loro, perché possono fuggire in un riparo e provvedere a se stesse. |
68 Dunque, in nessuna maniera è chiaro per noi che essi sono dèi; per questo non temeteli! |
69 Come infatti uno spauracchio che in un cocomeraio nulla protegge, tali sono i loro idoli di legno indorati e argentati; |
70 ancora, i loro idoli di legno indorati e argentati si possono paragonare a un ramo nell'orto, su cui si posa ogni sorta di uccelli, o anche a un cadavere gettato nelle tenebre. |
71 Dalla porpora e dal bisso che si logorano su di loro saprete che non sono dèi; infine saranno divorati e nel paese saranno un vergogna. |
72 È migliore un uomo giusto che non abbia idoli, poiché sarà lontano dal disonore. |