Siracide |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Frequentare i propri uguali |
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1 Chi maneggia la pece si sporca, chi frequenta il superbo diviene simile a lui. | ||
2 Non portare un peso troppo grave, non associarti ad uno più forte e più ricco di te. Come una pentola di coccio farà società con una caldaia? Questa l'urterà e quella andrà in frantumi. |
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3 Il ricco commette ingiustizia e per di più grida forte, il povero riceve ingiustizia e per di più deve scusarsi. |
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4 Se puoi essergli utile, approfitterà di te; se hai bisogno, ti abbandonerà. | ||
5 Se possiedi, vivrà con te; ti spoglierà e non ne avrà alcuna pena. | ||
6 Ha bisogno di te? Ti imbroglierà, ti sorriderà e ti darà una speranza, ti rivolgerà belle parole e domanderà: « Di che cosa hai bisogno? ». | ||
7 Ti farà arrossire con i suoi banchetti, finché non ti avrà spremuto due o tre volte. Alla fine ti deriderà; poi vedendoti ti eviterà e scuoterà il capo davanti a te. |
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8 Sta' attento a non lasciarti imbrogliare né umiliare per la tua stoltezza. | ||
9 Quando un potente ti chiama, allontanati; egli ti chiamerà sempre di più. | ||
10 Non essere invadente per non essere respinto, ma non allontanarti troppo per non essere dimenticato. | ||
11 Non credere di trattare alla pari con lui e non fidarti delle sue molte parole; | ||
12 con la sua molta loquacità ti metterà alla prova e quasi sorridendo ti esaminerà. | ||
13 Spietato chi non mantiene le parole, non ti risparmierà maltrattamenti e catene. | ||
14 Guardati e sta' attento, perché cammini insieme alla tua rovina. | ||
15 Ogni creatura vivente ama il suo simile, ogni uomo il suo vicino. | ||
16 Ogni essere si accoppia secondo la sua specie; l'uomo si associa a chi gli è simile. | ||
17 Che cosa vi può essere in comune tra il lupo e l'agnello? Lo stesso accade fra il peccatore e il pio. | ||
18 Quale pace può esservi fra la iena e il cane? Quale intesa tra il ricco e il povero? | ||
19 Sono preda dei leoni gli ònagri nel deserto; così pascolo dei ricchi sono i poveri. | ||
20 La condizione umile è in abominio al superbo, così il povero è in abominio al ricco. | ||
21 Se il ricco vacilla, è sostenuto dagli amici; se il povero cade, anche dagli amici è respinto. |
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22 Se cade il ricco, molti lo aiutano; dice cose insulse? Eppure lo si felicita. Se cade il povero, lo si rimprovera; se dice cose assennate, non ci si bada. |
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23 Parla il ricco, tutti tacciono ed esaltano fino alle nuvole il suo discorso. Parla il povero e dicono: « Chi è costui? ». Se inciampa, l'aiutano a cadere. |
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24 La ricchezza è buona, se è senza peccato; la povertà è cattiva a detta dell'empio. | ||
25 Il cuore dell'uomo cambia il suo volto o in bene o in male. |
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26 Indice di un cuore buono è una faccia gioiosa, ma la scoperta di proverbi è un lavoro ben faticoso. |
Indice |
13,1-14 | Non essere ingenuo con i ricchi e i potenti |
13,2 | Paragone classico, presente anche in Esopo. |
13,8 | la tua stoltezza: con lat., sir.; il gr. ha: « tua gioia ». - L'ebr. ha: « sta attento a non essere troppo insolente ( ? ), non rassomigliare agli insensati ». |
13,10 | Espressione evidente della ragionata moderazione, non sprovvista di malizia, che caratterizza Ben Sira. - Il consiglio evangelico di Lc 14,8-10, a cui si sarebbe tentati di avvicinare questa massima, di fatto non ha esattamente né lo stesso contenuto né il medesimo motivo. |
13,14 | In BC, i
vv 12.13.14 rispondono al gr.
11b.12.13. Dopo di che, greco 248 e lat. aggiungono: « 14Quando ascolti questo nel sonno, svegliati; per tutta la vita ama il Signore e invocalo per la tua salvezza ». |
13,15-26 | Giusti e peccatori, ricchi e poveri |
13,18 | L'ordine di non frequentare che i propri simili è per Ben Sira in conformità con l'armonia della natura e quindi secondo l'ordine divino. La condanna della ricchezza non è assoluta ( cf. v 24 ); l'autore vuole impedire al povero di lasciarsi sedurre dal ricco, che rischia di schiacciarlo. |
13,21 | Questo v deve forse essere preso in senso metaforico: « vacillare » ( BJ « fare un passo falso » ) può avere il senso di « dire sciocchezze » ( ebr.: « parla »; cf. Sir 14,1 ); il seguito mostra che si tratta specialmente di discorsi. |
13,24 | a detta dell'empio: o forse « secondo l'empietà » ( ebr. « secondo la misura dell'insolenza » ). - La ricchezza non è una colpa, ma solamente un pericolo. |
13,26b | Non si vede chiaramente come questo stico sia legato al precedente, il testo è però poco sicuro. L'ebr. ha: « meditazioni e preoccupazioni: pensieri di tristezza ». |