Davide afferma di essere stato generato nell'iniquità, cioè concepito nel peccato.
Questo non è un riferimento al peccato dei suoi genitori, per esempio che non erano sposati oppure che il matrimonio o il sesso sono sbagliati.
Invece l'intero Salmo è una riflessione da parte di Davide sul suo peccato.
Naturalmente Davide non poteva né agire né pensare in modo peccaminoso al suo concepimento ( Rm 9,11 ).
Lui afferma invece che la sua natura fin dal suo concepimento era peccaminosa ( come Sal 58,3; Ef 2,3 ), anche se solo dopo sarebbe stata manifestata in atti peccaminosi.
Infatti, il peccato è passato da Adamo a tutti ( Rm 5,12 ) tramite la condivisione della stessa natura.