In questo capitolo Saul chiese ad una donna che sapeva evocare gli spiriti di far apparire Samuele, che era morto qualche anno prima.
Una tale pratica dell'occulto era contraria alla Legge di Dio ( per esempio Lv 19,31; Dt 18,10-14 ).
Infatti Saul stesso aveva già cercato di togliere gli evocatori di spiriti e gli indovini dal paese ( 1 Sam 28,9 )
Questo non è la difficoltà.
Saul si era allontanato da Dio, e per lui disubbidire a Dio era normale verso la fine della sua vita, anche se era più ubbidiente prima.
La difficoltà è che poi è apparso qualcuno, "un essere sovrumano che esce di sotto terra" ( 1 Sam 28,13 ), e che aveva la somiglianza di Samuele perché Saul lo riconobbe dalla descrizione della donna ( 1 Sam 28,14 ).
Questo sembra contrario a quello che la Bibbia insegna, che i morti non possono comunicare con i vivi ( per esempio 2 Sam 12,23; Lc 16,26; Eb 9,27 ).
Ci sono alcune possibili spiegazioni.
Alcuni suggeriscono che Satana fece salire Samuele.
Ma se Dio ha detto che nessuno può ritornare dai morti, significa che neanche Satana lo può fare, altrimenti lo farebbe più spesso.
Altri suggeriscono che non era Samuele che apparve, ma un demonio che si spacciava per Samuele.
Il problema con questa teoria è che il brano afferma che era Samuele che apparve, non qualcuno che gli assomigliava.
Probabilmente l'interpretazione migliore è che Dio fece apparire Samuele, non la donna.
Infatti la donna sembra sorpresa da quello che vide ( 1 Sam 28,12-13 ).
Senz'altro, Dio può fare eccezione alla sua legge che i morti non possono passare al mondo dei vivi se vuole, e forse lo fece qui per dare una condanna forte e definitiva della ribellione di Saul.
In questo caso, l'evento rimarrebbe un'eccezione ( e nella Bibbia un'eccezione unica ) e non normale.
Quello che è normale è che non si possono contattare i morti.
Ed anche se la donna potesse fare apparire Samuele, non sarebbe comunque giusto per noi farlo.
La condanna nella Bibbia di quelli che evocano gli spiriti è chiara, sia che ci riescono sia che non ci riescono, perché dobbiamo fidarci della rivelazione che Dio ci dà, non che gli spiriti ci darebbero.