1 Maccabei |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Lettere di Antioco VII e assedio di Dora |
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1 Antioco, figlio del re Demetrio, inviò lettere dalle isole del mare, a Simone sommo sacerdote ed etnarca dei Giudei e a tutto il popolo, | ||||
2 il cui contenuto era del seguente tenore: « Il re Antioco a Simone sommo sacerdote ed etnarca e al popolo dei Giudei salute. | ||||
3 Poiché alcuni uomini pestiferi si sono impadroniti del regno dei nostri padri, voglio rivendicare i miei diritti sul regno, per ricostruirlo com'era prima; ho reclutato un esercito ingente di mercenari e allestito navi da guerra. | ||||
4 È mia volontà sbarcare nella regione, per punire coloro che hanno rovinato il nostro paese e desolato molte città nel mio regno. | ||||
5 Ora ti confermo tutte le esenzioni che ti hanno concesse i re miei predecessori, e tutti gli altri esoneri dai doni. | ||||
6 Ti concedo di batter moneta propria con corso legale nel tuo paese; | ||||
7 Gerusalemme e il suo santuario siano liberi; tutti gli armamenti che hai preparato e le fortezze che hai costruite e occupi, restino in tuo possesso. | ||||
8 Quanto devi al re e i debiti che potrai avere verso il re in avvenire da ora e sempre ti sono rimessi. | ||||
9 Quando poi avremo preso possesso del nostro regno, onoreremo te, il tuo popolo e il tempio con grandi onori, così da render chiara la vostra gloria in tutte la terra ». | ||||
10 Nell'anno centosettantaquattro Antioco entrò nella terra dei suoi padri e si schierarono con lui tutte le milizie, così che pochi rimasero con Trifone. | ||||
11 Antioco si diede ad inseguirlo e quegli dovete fuggire e venne fino a Dora situata sul mare, | ||||
12 perché vedeva che i mali si addensavano su di lui, mentre le truppe lo abbandonavano. | ||||
13 Antioco pose il campo contro Dora, avendo con sé centoventimila armati e ottomila cavalli. | ||||
14 Egli circondò la città mentre le navi attaccarono dal mare; fece così pressione contro la città dalla terra e dal mare, non lasciando più entrare né uscire nessuno. | ||||
Ritorno dell'ambasciatore da Roma in Giudea e promulgazione dell'alleanza con i Romani |
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15 Intanto arrivarono da Roma Numenio e i suoi compagni, portando lettere per i re dei vari paesi. Esse dicevano: |
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16 « Lucio console dei Romani al re Tolomeo salute. | ||||
17 Gli anziani dei Giudei sono giunti a noi come amici nostri e alleati, a rinnovare l'antica amicizia e alleanza, inviati da Simone sommo sacerdote e dal popolo dei Giudei. | ||||
18 Essi hanno portato uno scudo d'oro di mille mine. | ||||
19 È piaciuto a noi di scrivere ai re dei vari paesi, perché non procurino loro del male, né facciano guerra alle loro città o alla loro regione, né prestino alleanza a chi entri in guerra con loro. | ||||
20 Ci è parso bene accettare da essi lo scudo. | ||||
21 Se pertanto uomini pestiferi sono fuggiti dalla loro regione presso di voi, consegnateli a Simone, perché ne faccia giustizia secondo la loro legge ». | ||||
22 Uguali espressioni scrissero al re Demetrio, ad Attalo, ad Ariarate e Arsace | ||||
23 e a tutti i paesi: a Sampsame, agli Spartani, a Delo, a Mindo, a Sicione, alla Caria, a Samo, alla Pamfilia, alla Lidia, ad Alicarnasso, a Rodi, a Faselide, a Coo, a Side, ad Arado, a Gortina, a Cnido, a Cipro e a Cirene. | ||||
24 Copia di queste lettere avevano trascritto per Simone sommo sacerdote. | ||||
Antioco VII assediando Dora diventa ostile a Simone e lo fa rimproverare |
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25 Antioco dunque teneva il campo contro Dora da due giorni, lanciando continuamente contro di essa le schiere e costruendo macchine; aveva precluso a Trifone ogni possibilità di uscire ed entrare. | ||||
26 Simone gli inviò duemila uomini scelti per combattere al suo fianco e insieme argento, oro e molti equipaggiamenti. | ||||
27 Ma Antioco non volle accettare niente, anzi ritirò quanto aveva prima concesso a Simone e si inimicò con lui. | ||||
28 Poi gli inviò Atenobio, uno dei suoi amici, a trattare con lui in questi termini: « Voi occupate Giaffa, Ghezer e l'Acra in Gerusalemme, tutte città del mio regno. |
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29 Avete devastato il loro territorio e avete causato rovina grande nel paese e vi siete impadroniti di molte località nel mio regno. | ||||
30 Ora, consegnate le città che avete occupate, insieme con i tributi delle località di cui vi siete impadroniti fuori del territorio della Giudea, | ||||
31 oppure date in sostituzione cinquecento talenti d'argento e, in compenso dei danni arrecati e dei tributi delle città, altri cinquecento talenti; altrimenti verremo e vi muoveremo guerra ». | ||||
32 Atenobio, l'amico del re, si recò in Gerusalemme e vide la gloria di Simone, il vasellame con lavori in oro e argento e il suo grande fasto, e ne rimase meravigliato; poi gli riferì le parole del re. | ||||
33 Simone gli rispose: « Non abbiamo occupato terra straniera né ci siamo impossessati di beni altrui ma dell'eredità dei nostri padri, che fu posseduta dai nostri nemici senza alcun diritto nel tempo passato. | ||||
34 Noi, avendone avuta l'opportunità, abbiamo ricuperato l'eredità dei nostri padri. | ||||
35 Quanto a Giaffa e a Ghezer, che tu reclami, esse causarono rovina grande nel nostro paese: per esse daremo cento talenti ». | ||||
36 Atenobio non gli rispose parola, ma tornò indispettito presso il re, al quale riferì quelle parole e la gloria di Simone e quanto aveva visto. Il re si adirò furiosamente. |
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Cendebèo, governatore della zona litoranea, molesta la Giudea |
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37 Trifone intanto, salito su una nave, fuggì a Ortosia. | ||||
38 Il re allora nominò Cendebèo primo stratega della zona litoranea e mise al suo comando forze di fanteria e cavalleria. | ||||
39 Poi gli ordinò di accamparsi in vista della Giudea e gli ordinò di ricostruire Cedron, rinforzando le porte, e di iniziare la guerra contro il popolo. Il re intanto continuò la caccia a Trifone. |
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40 Cendebèo si recò a Iamnia e cominciò a molestare il popolo, a invadere la Giudea, a far prigionieri tra il popolo e metterli a morte. | ||||
41 Egli ricostruì Cedron e vi dispose la cavalleria e la truppa perché potessero uscire e battere le strade della Giudea, come gli aveva ordinato il re. |
Indice |
15,1-16,10 | Alleanze e vittorie di Simone 15,1 dalle isole del mare: Antioco VII viene a sapere a Rodi della cattura di suo fratello Demetrio II. Essendo stato allevato a Cnido e a Side, riceve il soprannome di Sidete, ma sulle monete si chiama Evergete ( « benefattore » ). |
15,5 | Cf. 1 Mac 13,39. - Antioco qui include, almeno implicitamente, le tasse dovute dai tre distretti ( 1 Mac 15,30s, cf. 1 Mac 11,34+ ). |
15,6 | Il diritto di battere moneta equivaleva alla concessione della autonomia. Di fatto, il privilegio venne ben presto revocato ( v 27 ) e nessuna moneta giudaica finora rinvenuta può essere attribuita a Simone. Sono invece numerose le monete di bronzo di piccolo taglio, con l'iscrizione « Giovanni e la comunità dei giudei »: probabilmente risalgono a Giovanni Ircano, figlio di Simone. |
15,10 | anno centosettantaquattro: è l'anno 138/137. - Le prime monete di Antioco risalgono al 138; il suo sbarco avvenne nell'autunno del 139, su richiesta della cognata Cleopatra Theà. |
15,11 | Dora, o Dor: antico insediamento fenicio a sud del monte Carmelo, era, al tempo dei Seleucidi, una fortezza salda e importante. Questo antico capoluogo del distretto ( 1 Re 4,11 ) era rimasto un florido porto. |
15,16 | Nella intestazione della lettera si nomina un solo console invece di due, come era solitamente per i Romani. Il re Tolomeo qui indicato è Tolomeo VIII Evèrgete II d'Egitto ( 145-116 ). Lucio: Lucio Cecilio Metello Calvo, console nel 142; la sua circolare qui non è dunque al suo posto ( cf. 1 Mac 14,18 ). |
15,18 | di mille mine: si deve forse intendere « del ( valore di ) mille mine ( d'argento ) » - cioè l'equivalente di 44 kg d'oro; tali scudi decorativi sono abbastanza noti -, e correggere 1 Mac 14,24 in cui si legge « del peso di mille mine », che vorrebbe dire circa mezza tonnellata d'oro. |
15,22 | Dapprima nomi di re: Demetrio II, Àttalo II, Ariarate V, Arsace; poi nomi di popoli ( v. 23 ). Attalo II ( 159-138 ), re di Pergamo. Ariarate V ( 162-131 ), re di Cappadocia. A proposito di Arsace, cf. 1 Mac 14,2. |
15,23 | Questa lista riflette bene la situazione politica del medio Oriente verso la metà del II sec. a.C. A fianco di pochi grandi regni c'era una pletora di città ( Side in Panfilia, Sicione nel Peloponneso, ecc. ), di isole ( Delo, Samo, Rodi, Arado, l'attuale Ruad, a nord di Tripoli ) e di territori ( Caria, Licia, ecc. ), praticamente indipendenti, nei quali si trovava un certo numero di colonie giudaiche. Cipro e Cirene erano ancora egiziane, ma Roma non esitava a rivolgersi direttamente agli stati vassalli. |
15,28 | L'acra di Gerusalemme era abbastanza grande per meritare l'appellativo di città ( cf. 1 Mac 1,33 ). Naturalmente Simone si rifiuterà di restituirla o di pagare per essa un tributo, mentre acconsentirà per le altre due fortezze, che non facevano parte della Giudea e neppure dei quattro distretti ( v 29 ). |
15,29 | località: il greco topos, termine molto vago che qui probabilmente indica i quattro distretti o « toparchie » ( cf. 1 Mac 11,57 ). |
15,31 | Un talento corrispondeva a 3000 sicli ossia a circa 33 kg. |
15,35 | esse causarono rovina grande nel nostro paese: o « facevano una grande piaga al nostro popolo e al nostro paese » o, con BJ, « facevano molto male al popolo e desolavano il nostro paese »; « desolavano il nostro paese » è sostenuto da 1 ms; « e il nostro paese » o « e al nostro paese » è portato dall'insieme del greco. |
15,37 | Ortosia: fra Tripoli e il fiume Elèutero. Vi sono state rinvenute 33 tetradracme di Trifone; la rarità di questi pezzi autorizza a metterli in relazione con un suo passaggio. Trifone fuggirà fino ad Apamea dove verrà ucciso ( a meno che non si sia suicidato, se si crede a Strabone piuttosto che a Giuseppe Flavio ). |
15,39 | Cedron: oggi Qatria, è a 6 chilometri da Iamnia e 25 chilometri da Modin. |
15,41 | Cedron: l'attuale Qatra, 5 km a sud-est di Iamnia. |