Nel Nuovo Testamento, siamo comandati di sottometterci al governo ( Rm 13,1-5; 1 Pt 2,13-17 ).
Però, il contesto dell'Antico Testamento era diverso: lo stato politico di Israele era il regno di Dio, per cui sottomettersi al re d'Israele era giusto, ma non era necessariamente giusto sottomettersi ad altri governi.
Quindi non possiamo trasportare l'etica cristiana al mondo dell'Antico Testamento.
Nel caso di Ester, partecipò ad un "concorso di bellezza" per trovare la nuova regina.
Questo forse non era la cosa giusta da fare per una ragazza ebrea, e neanche fare parte dell'harem del re.
È vero, probabilmente Ester era costretta a parteciparci, ma avrebbe potuto decidere di non ubbidire, una disubbidienza per cui senza dubbio sarebbe stata punita, come succedette alla regina Vasti.
Dall'altro lato, Ester infranse la legge quando entrò dal re senza essere chiamata ( Est 4,11,16 ), ma accettò la punizione che eventualmente avrebbe ricevuto.
In realtà, non siamo in grado di giudicare se Ester agì bene o meno, perché l'Autore non ci dice se le sue azioni erano giuste o sbagliate.
Il testo non dà la risposta, per cui non è la domanda giusta da porre al testo - il messaggio del libro non dipende dal fatto che Ester fosse giusta o ingiusta.
Quello che Ester ci insegna, invece, è che Dio può usare una donna come Ester, sia che agisce bene sia che agisce male, per compiere i suoi propositi, come può usare anche uomini malvagi come Assuero e Aman.
Non possiamo essere sicuri se Ester agì secondo la volontà morale di Dio, ma sappiamo che agì secondo la sua volontà sovrana.