Filemone |
Il biglietto indirizzato da Paolo a Filèmone è sostanzialmente una lettera di raccomandazione.
Uno schiavo di nome Onèsimo, fuggito dal padrone Filèmone, incontra Paolo che sta in prigione; l'apostolo gli annuncia il Vangelo e lo rimanda al suo padrone con un breve scritto.
A Filèmone l'apostolo chiede di accogliere il suo schiavo come fratello nel Signore e quindi di non punirlo per la sua fuga.
Indirizzo, saluto e ringraziamento ( 1-7 )
Richiesta in favore di Onèsimo ( 8-20 )
Notizie e saluti ( 21-25 ).
Forse è questa l'unica lettera scritta da Paolo interamente di suo pugno.
Un episodio di carattere domestico offre all'apostolo, che si trova in carcere, l'occasione di riflettere sul rapporto tra Vangelo e libertà cristiana.
L'origine Paolo scrive questa lettera dal carcere, ma non siamo certi di quale prigione si tratti.
Gli studiosi tendono oggi a orientarsi su Èfeso; in questo caso la data più probabile sarebbe da collocare verso la metà degli anni cinquanta.
Resta possibile anche l'opinione tradizionale: prigionia di Roma nei primi anni sessanta.
di questa breve lettera è Filèmone, ricco cristiano di Colosse, convertito dall'apostolo insieme alla sua famiglia.
È possibile che la lettera sia stata fatta conoscere anche all'intera comunità colossese.
Riferimenti incrociati tra questa lettera e quella scritta ai cristiani di Colosse lasciano pensare che i due scritti siano stati composti nel medesimo tempo.
Don Federico Tartaglia
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