Marco afferma che la venuta di Giovanni il battista era secondo quanto è scritto nel profeta Isaia, e poi cita Ml 3,1 con possibilmente un riferimento anche a Es 23,20 ( Mc 1,2 ), seguito da una citazione da Is 40,3 ( Mc 1,3 ).
Era una pratica comune nell'esegesi dei testi biblici dai Giudei di collegare in questo modo diversi brani delle Scritture, quando c'era un pensiero o anche solo una parola in comune ( un metodo chiamato testimonium ).
In quei casi, non era la norma dare il riferimento a tutti i brani inclusi, come si fa adesso, e come io faccio qui - soprattutto perché i capitoli e i versetti non esistevano.
Invece, era nominato solo il primo libro di quelli citati, oppure il libro principale, oppure un libro che rappresentava quelli citati.
In questo caso, Marco nomina il libro della parte principale della citazione o forse il libro citato più importante ( Isaia ), a cui dà un'introduzione con alcune frasi di Esodo e Malachia.
Non fa, quindi, quello che noi avremmo fatto per citare un libro, ma usa il tipico metodo di citazione di scrittori di quel periodo.
Per un altro esempio, vedi il commento su Matteo 27,9-10.
Noi invece erriamo se imponiam su un autore i nostri metodi di citazione.