Gesù con la sua venuta inaugurò il regno di Dio, un regno in cui non c'è più né malattia né morte.
Per questo motivo, un effetto naturale del suo arrivo sulla terra era la guarigione di molti, e la risurrezione di altri - di almeno tre persone di cui abbiamo racconti nei Vangeli.
Ma sebbene il regno fosse inaugurato, non venne completamente; per questo dobbiamo aspettare la seconda venuta di Gesù.
Per questo motivo non tutti furono guariti, né tutti risuscitati, e quelli che risuscitarono morirono di nuovo ( tranne, naturalmente, Gesù stesso ).
Quindi i santi che risuscitarono alla morte di Gesù furono un segno dell'arrivo del regno di Dio, un saggio di quello che sarebbe successo alla risurrezione generale.
Furono un segno molto appropriato per quel momento della storia, perché i Giudei ( o almeno molti dei Giudei ) si aspettavano un Messia che avrebbe inaugurato questo regno con la risurrezione dei morti, ma non che il Messia l'avrebbe inaugurato con la sua morte.
Così la risurrezione dei morti convalida il fatto che Gesù era il Messia, nonostante la sua apparente sconfitta alla croce.
In questa spiegazione, presumo che questi santi morirono di nuovo, come presumo anche Lazzaro, la figlia di Jairo, e il figlio della vedova di Nain morirono dopo essere risuscitati.
Ma la Bibbia non lo dice.
Però, siccome Cristo nella sua risurrezione è la primizia di quelli che sono morti ( 1 Cor 15,20-23 ), mi sembra giusto dire che nessuno risorse definitivamente ( cioè senza morire di nuovo ) prima della risurrezione di Gesù.
Nel caso dei santi di questo brano, è possibile mettere la punteggiatura in un altro modo e tradurre, "Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si schiantarono, le tombe s'aprirono.
E molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono e, usciti dai sepolcri, dopo la risurrezione di lui, entrarono nella città santa e apparvero a molti".
Cioè, possibilmente la risurrezione dei santi era dopo la risurrezione di Gesù, non alla sua morte, e in quel caso è possibile che non morissero più.