2 Giovanni |
L'autore, dopo aver lodato i destinatari del suo scritto perché camminano "nella verità" ( v. 4 ), ribadisce il comandamento, "che abbiamo avuto da principio" ( v. 5 ) dell'amore per Dio e per il fratello.
Interviene poi la raccomandazione contro "il seduttore e l'anticristo" ( v. 7 ), coloro cioè che hanno una dottrina errata sull'incarnazione di Gesù Cristo: gli ingannatori devono essere esclusi dalla vita della comunità.
Saluto ( 1-3 )
Camminare nella verità ( 4-6 )
I falsi maestri ( 7-11 )
Conclusione ( 12-13 ).
In apparenza lo scritto ha la forma di una lettera, ma in realtà non sappiamo chi sia il "Presbìtero" che scrive, né la "Signora eletta da Dio e i suoi figli" ( 1,1 ), destinatari dello scritto.
Il rapporto tra le parti in dialogo è poco immediato e ciò che conta è la dottrina.
La somiglianza con la prima lettera di Giovanni è appena attenuata da qualche espressione un po' diversa: probabilmente si tratta, nei due scritti, dello stesso autore.
Alcuni ritengono che il "Presbìtero" ( v. 1 ) sia lo stesso Giovanni, figlio di Zebedeo; altri invece vedono in questo appellativo un personaggio diverso dall'apostolo, ma della stessa cerchia giovannea e particolarmente autorevole.
La "Signora eletta da Dio" e i "suoi figli" ( v. 1 ) sono i credenti di qualche comunità a cui si indirizza l'autore.
Don Federico Tartaglia
Card. Gianfranco Ravasi
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