2 Timoteo |
Nella seconda lettera a Timòteo le esortazioni al discepolo per una testimonianza coraggiosa ( 1,6-14; 2,1-13 ) si intrecciano alle istruzioni pastorali e agli avvertimenti contro i falsi maestri ( 2,14-4,5 ).
L'immagine di Paolo in catene per il Vangelo è arricchita di tratti autobiografici ( 1,15-18; 3,10-11; 4,6-18 ).
L'apostolo esprime la ferma convinzione di aver condotto la buona battaglia e di essere vicino a ricevere da Dio il giusto premio, ma nutre pure una certa trepidazione per il futuro della Chiesa, ancora agli inizi del suo cammino ( 2,8-10).
Indirizzo e saluto ( 1,1-5 )
Le sofferenze per il Vangelo ( 1,6-3,9 )
Il traguardo della fatica apostolica ( 3,10-4,18 )
Saluti ( 4,19-22 ).
La seconda lettera a Timòteo si presenta come il testamento spirituale di Paolo, mentre si trova in carcere in attesa di essere condannato ( 1,17; 4,6-8.16-18 ).
Insieme a 2 Pt 1,20 la lettera contiene l'affermazione biblica più importante circa l'ispirazione della Bibbia ( 3,16 ).
Un discepolo e collaboratore di Paolo, probabilmente, ha consegnato allo scritto pensieri e sentimenti dell'apostolo durante la sua ultima prigionia, o anche dopo la sua morte, utilizzando forse brevi scritti dell'apostolo stesso.
In altre parole, vale per la seconda a Timòteo quello che si è detto della prima.
La lettera è indirizzata a Timòteo, ma è stata intesa, fin dai primi tempi, come rivolta anche all'intera comunità cristiana e, in particolare, ai suoi responsabili.
Don Federico Tartaglia
Card. Gianfranco Ravasi
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