Amore adorante |
B42-A1
Compito consolante e difficile ad un tempo analizzare la bellissima Divozione, metterne in rilievo lo spirito di solenne riparazione affinché ci nasca in cuore, gemma preziosissima, il divoto amore a quel Gesù piagato che adoprò la sua onnipotenza per affermare e attestare il suo amore infinito per noi.
Ed è, infatti, e innanzi tutto una solenne, ufficiale riparazione a quel silenzio empio, sistematicamente anticristiano, dell'eliminazione del nome di Dio e della persona adorabile di Cristo Re: Re per diritto divino, perché Dio è re, perché conquistò il mondo ricomprandolo a prezzo del suo Sangue preziosissimo.
Riparazione per placare la giustizia divina e attirare così una infinita misericordia anche sugli sciagurati che lo tradiscono, purtroppo sapendo quel che fanno.
Riparazione per l'estendersi grave e mondiale della rinascita del costume pagano.
Era logico come conseguenza della eruzione di superbie e della cupidigia del piacere.
Spettacoli teatrali e cinematografi punto innocenti, letteratura erotica sono un sintomo esterno certo e rivelatore di un male gravissimo, intimo, di una vera e mortale morbosità.
Ma, ahimé! c'è ben altro da riparare.
C'è quella negazione corrente e pratica di Cristo legislatore nella vita sociale mondana di tanti cattolici, amici di diritto e complici di fatto.
Sentite il lamento del Papa: « … al complesso di tanti mali si aggiunge l'ignavia di coloro che malfermi nella fede abbandonano miserevolmente Cristo, oppresso dai dolori! … ».
Eccoci arrivati alla riparazione più commovente, quella resa da un amore compassionevole e generoso ad un amore infinito, sconosciuto, poco amato, a un Cuore Divino, dilaniato dalla lancia dell'ingratitudine umana.
È il cuore del figlio che piange e si strugge di dolore dinanzi alla dolorante visione del padre morente.
È l'anima che, in uno slancio ineffabile, leva il suo grido.
Volumos hunc regnare super nos!
Vi è una meravigliosa unità e perfetta armonia nel disegno riparatore di questa Divozione.
Si può dire che tutta l'opera riparatrice gravita attorno a questi due concetti: trasformare il Golgota in un trono di gloria, coprire e dominare la tempesta di bestemmie con l'Osanna.
Il Papa, parlando dell'Azione Cattolica, applaude « il sempre più diffuso e operoso spirito di apostolato, che cerca di condurre le anime al Cuore Divino è di ridare al Cuore stesso di Cristo Re il trono e lo scettro nella famiglia e nella società ».
La sorgente di questo spirito di apostolato? Oh! ai piedi di Gesù contemplando l'angoscia pungente e mortale del Maestro Divino, ascoltando l'eco lontano di quel « Sitio » angosciato, che è nei secoli pace radiosa, motto e programma di tante vite.
Avanti! Gesù ha sete, sete di anime e noi leniremo l'inestinguibile divino lamento.
Prostrati ogni giorno ai piedi dell'amabile nostro Gesù Crocifisso, recitiamo a questo scopo la nostra bella Divozione, e alzandoci confortati e riconfermali, proponiamoci una vita che sia riparazione e amore.
Ricordiamo: la salvezza della Società sta solo e sempre nelle Piaghe del nostro Dio Crocifisso.
Propaghiamone la Divozione nel mondo.