L'ultima ora |
B57-A4
Nel pronunciare queste poche sillabe, l'anima mia ha come un senso di sconforto e di timore indefinito.
Da un lato bramerei che quell'ora venisse presto per dar fine a tanti dolori fisici e morali che mi flagellano, specialmente per la tema di rendermi cattivo con il peccato; ma mi rianimo poi ripensando che Gesù salì faticosamente il Calvario con la Croce sulle spalle, con la corona di spine confitta in capo, affine di salvare l'umanità e me in particolare; … una luce copiosa scende nella mia mente, una fiamma d'affetto investe l'anima mia: anch'io desidero soffrire per « compiere - come afferma S. Paolo - quel che manca della Passione di Gesù ».
La mia ultima ora verrà … più presto che mi possa immaginare.
Ero ancora fanciullo e già vidi la morte colpire un mio compagno di scuola, un intimo compagno di banco, di lavoro.
Altri, nell'ascendere arditi l'erta della giovinezza, piegarono come fiori troncati dalla falce.
Mentre gli anni avanzeranno, altri ancora che con me vissero e vivono, se ne andranno nella vita eterna.
E anche per me sonerà quell'ora … che sarà l'ultima: ma quando? Non so.
Come? Non lo so? Oh, dubbio accasciante! Verrà, … ecco quanto so di certo!
Siccome vivo … dovrò morire in un'ora a me sconosciuta. Ma come sarà per me quell'ultima ora?
Mi spegnerò con la certezza della patria celeste? mi spegnerò dicendo il mio ultimo « Ti amo, Gesù Crocifisso? ».
Non lo so … con certezza, ma pure il mio cuore mi dice che se la mia vita sarà unita alla tua santissima vita, o Crocifisso, mio Gesù, la mia ultima ora sarà lieta come il passaggio dalla vanita alla gloria, sarà il sospirato addio alla terra e il vicino presagio del Cielo.
Questo a condizione: che io segua sempre Tè, mio amato Crocifisso, i tuoi divini esempi, il tuo insegnamento.
Dove posso io trovare massime più consolanti, più luminose, più eccitanti di bene di quelle sgorgate dalle tue labbra?
O Crocifisso Gesù, io desidero che la mia ultima ora sia come quella di tutti i santi, quindi parlami all'anima con gli eccitamenti che solo tu puoi darmi.
Fammi comprendere che per piacerti devo essere umile, che per esserti grato non devo cercare la vacuità delle cose mondane, ma la virtù, la virtù velata dal nascondimento, dall'oblio degli uomini.
Tutto è vanità in questo mondo, vanità le ricchezze che possono venir meno, vanità un nome illuminato dagli onori, vanità accontentare i sensi e tutti i desideri che mi tormentano l'anima.
O Gesù Crocifisso, fammi comprendere che devo distaccarmi ogni giorno più da quanto passa, da quanto oggi splende per spegnersi domani.
Distaccami Tu il cuore da ciò che è materia per occuparlo di quanto è spirito ed immortalità.
Se io sarò con Tè in croce nel dolore, se io starò sempre con l'occhio fisso alle tue sacratissime piaghe, l'ultima mia ora sarà quella del godimento celeste, sarà l'ora del trionfa, e della ricompensa eterna.