Amore santificante |
B62-A7
In punto di morte, quando i congiunti e il mondo ci abbandonano, l'unico amico che ci resta fedele è il Crocifisso.
La nostra mano languida e intirizzita dal freddo di morte non avrà più le strette degli amici terreni, ma cercherà di stringersi al Crocifisso soltanto.
Ecco alcuni esempi storici.
San Pietro Tommasi, legato della Santa Sede, giacendo moribondo in Famagosta, si fece collocare ai piedi del suo letticciuolo la Croce che veniva portata davanti ai Legati Pontifici.
Ciò fatto, svanirono dalla sua presenza alcune visioni di demoni che erano apparsi in quel luogo.
Avendogli alcuni signori suggerito di prendere un po' di ristoro, stese le mani alla croce e rispose: "Io piglio di questo frutto di vita che mi regge e mi sostenta ed io cui confido: voglio lui e niente altro".
Allora trasse la croce tra le sue braccia e non valendo a reggerla la carezzava e baciava nel miglior modo che gli era possibile.
S. Lorenzo Giustiniani, Patriarca di Venezia aveva settantaquattro anni allorché compose la sua ultima opera intitolata I gradi di perfezione, e compiutala appena, fu preso da violenta febbre.
Vedendo i suoi servi affaccendati in assettargli un letto, disse loro, tutto turbato: "Che volete voi fare? Voi gettate il vostro tempo.
Il mio Signore è morto disteso sopra una croce, Non ricordate voi che San Martino diceva nella sua agonia che un cristiano deve morire sulla cenere e sul cilicio?"
E volle assolutamente essere coricato sulla paglia.
Mentre i suoi amici piangevano intorno a lui, egli esclamava nei suoi rapimenti di gioia: "Ecco lo Sposo; andiamogli incontro!".
Indi sollevando le mani al Cielo, soggiungeva: "Signore, Gesù, io ne vengo a voi!".
Altre volte si abbandonava ai sentimenti di quel santo spavento che ispira il pensiero del giudizio di Dio.
Avendogli detto un amico, che egli doveva essere penetrato di gioia, perché andava a ricevere la corona, ne fu conturbato e rispose: "La corona è pei soldati coraggiosi, non pei codardi come me".
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S. Giovanni Berchmans, religioso della Compagnia di Gesù, studente del Collegio Romano, stava per morire nel più bel fiore dell'età sua, quando chiese il suo Crocifisso, la Corona del Rosario e il Libro delle sue regole.
Accostò il Crocifisso al libro, intrecciò fra le braccia della croce la Corona ed esclamò: "Queste tre cose mi furono e mi sono carissime, con queste volentieri morrò".
Gesù, Maria, e il nostro dovere sempre eseguito ecco la nostra speranza in morte.
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L'abate Armando Rancè sfinito dalla malattia di cui mori, si consolava ripetendo: "Oh! eternità; quale gioia, o mio Dio essere in eternità con voi".
Gli fu presentato un Crocifisso, lo baciò con tutta l'effusione del cuore e baciò anche la testa di morto che sta conficcata sotto i suoi piedi; in atto di sottomettersi a quella sentenza di morte che fu pronunciata contro di tutti e che stava per eseguirsi contro di lui.
Rimettendo il Crocifisso in mano ad un religioso che lo assisteva, notò che questi baciò il Crocifisso ma non il teschio e gli disse: "Perché non baciate, o Padre, anche la testa di morto?
Baciate senza paura l'immagine della morte, di cui voi non dovete temere la presenza, perché essa finisce il nostro esilio e le nostre miserie e ci unisce a Gesù Cristo".
Il religioso obbedì subito e prese l'invito del santo abate come la profezia della propria morte, che venne infatti poco dopo quella di lui.
Un monumento a un Rabbino che offrì un Crocifisso ad un moribondo cattolico
Il 2 Settembre u. s., fu inaugurato a Taintrux, nei Vosgi, un monumento destinato ad onorare la memoria del grande Rabbino di Francia Abramo Bloch, ucciso nell'agosto del 1914 da un proiettile tedesco, nell'atto in cui compiva un gesto altamente nobile ed umano.
I tedeschi avevano incendiato un fienile che serviva da ambulanza.
Esso veniva rapidamente evacuato, allorché uno dei feriti che si trovava in uno stato gravissimo si rivolse al grande Rabbino Abramo Bloch e, prendendolo per un sacerdote cattolico, gli domandava un Crocifisso per poterlo baciare prima di morire.
Il Rabbino andò a cercare un Crocifisso e lo porse al morente; ma in quel momento un proiettile di grosso calibro scoppiava presso lui uccidendolo.
Il monumento è stato elevato dai francesi d'ogni religione sul luogo stesso dove avvenne la patetica e tragica scena.
La santità è necessaria quanto la vita; dunque Iddio la dona a ciascuno di noi secondo il suo stato e secondo i suoi sforzi per acquistarla.
Se ci abbisognano dei miracoli egli ne farà.
Fr. Exupérien delle S. C.
Avrai piccole croci! io sono sempre con le; non pretendo da te grandi penitenze, mi basta che fu faccia la mia volontà.
( Gesù a Fr. Leopoldo ).