« La Messa dei Poveri » |
B67-A7
Riportiamo due lettere della « Pasqua » p. p. dell'Opera della « Messa dei poveri »; esse diranno il bene che i nostri catechisti anziani compiono a tanti derelitti!
Torino 21 Aprile 1935 XIII.
Egregio Confratello,
È Pasqua, Pasqua di Risurrezione e di gioia!
E come alla entrata di Gesù in Gerusalemme dal popolo si cantava: Osanna al figlio di Davide, noi poveri osiamo levare le nostre voci dicendo: Osanna ai Confratelli di San Vincenzo.
« Benedictus qui venit in nomine Domini », e benedetti siate voi, che nel fulgido motto: Charitas Christi urget nos, sapete sobbarcarvi a sì eroiche opere di carità e abnegazione.
« Il mio cuore sentiva amarezza; cercavo chi avesse pietà di me e non vi fu; chi mi consolasse e noi trovai; anzi mi si nutrì di fiele, mi si abbeverò di fiele, mi si abbeverò di aceto disse Gesù, e noi come Lui, sino a ieri trovammo tutto ciò nel mondo, e l'animo nostro esulcerato era pronto alla ribellione, ma ora trovammo un'oasi di pace e d'amore fraterno.
Benedetta la santa opera di redenzione e di pace verso tanti umili, tanti sfiduciali e reietti e disperati; e che Dio ( solo Lui può farlo ) vi ricompensi in questa vita e nell'altra.
Le preghiere che umilmente eleviamo a Dio apportino a Voi le migliori soddisfazioni dell'apostolato di bene e d'amore.
Buona Pasqua, parte dal nostro cuore! Buona Pasqua ripete l'eco del nostro animo!
I vostri Poveri.