Il grande amico |
B68-A1
Avete un Crocifisso come vi comportate con Lui?
Lasciatelo il minor tempo possibile, mettetelo sul vostro tavolino quando scrivete, sui vostri ginocchi quando lavorate, per poterlo guardare di tanto in tanto, e quando dormite tenetelo fra le vostre mani.
Certamente non vi è niente di più santificante che la Comunione frequente e l'adorazione del SS. Sacramento: ma non si può avere sempre Nostro Signore Gesù Cristo sostanzialmente presente nel cuore, non si può essere costantemente ai suoi piedi; ma si può sempre avere la sua immagine con noi, ed essa dirà tante cose!
Se la mattina, alzandovi baciate il Crocifisso con amore, e promettete a Nostro Signore di portare la Croce durante tutto il giorno;
se durante la meditazione tenete la Croce tra le mani e vi proponete di immolarvi sull'altare del Sacrificio di Nostro Signore;
se per risvegliare in voi il fervore, portate di tempo in tempo le mani sul vostro Crocifisso:
se lo stringete fortemente nei momenti di angoscia, di pene, di lotte o di tentazioni; al momento di partire per compiere qualche buona azione, l'adorate ricordandovi che ancora Gesù Cristo andate a soccorrere nella persona dei poveri e dei piccoli;
se al momento di praticare qualche austerità baciate le piaghe divine che sono le fontane di vita per la Chiesa, e le sorgenti della nostra purificazione;
se la sera vi inginocchiate ai suoi piedi per rendergli conto della vostra giornata,
del vostro orgoglio in confronto dei suoi abbassamenti, delle vostre vanità in confronto delle sue umiliazioni, della vostra poca fedeltà in confronto delle sue angosce, della vostra poca cura in presenza del sangue sparso sopra il suo corpo divino, del vostro egoismo dinanzi al suo amore infinito, della vostra impazienza, dei vostri mancamenti di carità in confronto della pazienza da parte di Gesù, ah! mi pare assai difficile, che il Crocifisso non diventi per voi un confidente, un amico.
Nostro Signore vi amerà, vi istruirà, vi fortificherà per mezzo della sua immagine, e in un commercio continuo uniti al vostro Dio, per mezzo di questo silenzioso intermediario, sentirete come una trasformazione di tutto il vostro essere; non sarà solamente il legno, il metallo che riprodurranno per voi i lineamenti del Salvatore, ma questi si stamperanno in un modo vivente nella vostra anima.
Sentirete la più efficace azione di Colui che per voi è morto sulla croce.
Vorreste trasformarvi in Lui stesso per poter dire come S. Paolo.
« Vivere è per me Gesù Cristo ».
E la vostra vita, prendendo un carattere nuovo, vi scoprirà i nuovi orizzonti della scienza cristiana, e vi lascerete trasportare dall'amore, e tutta la vita, tutta la scienza, tutta la fortuna si riassumeranno per voi in queste due parole: « Gesù Crocifisso ».
Vi devo confessare che il più solenne momento è per me la sera prima di addormentarmi.
Non si fa allora nessuno sforzo per pensare a quel buon Maestro la cui immagine si tiene fra le mani.
Gli si domanda perdono delle proprie colpe, e si resta veramente colpiti da quel perdono che cade dall'alto della Croce.
Si pensa al male che il peccato gli ha fatto, al tempo che si è perduto, alle grazie ricevute.
Si ringrazia di tutti i benefici; gli si fanno delle promesse; si arrossisce di essere in un comodo letto, - quando invece lui è morto sulla croce; ci si eccita ad amarlo, a riparare il tempo perduto; si adora Dio Padre presentandogli suo Figlio, si invoca lo Spirito Santo che Egli ci ha inviato, si prega per la Chiesa, nata sul Calvario, si ha il rossore di essere cattivi cristiani, poi si prende coraggio nel pensiero dell'amore e della potenza di un Dio, e se il sonno non è ancora venuto, si trova il tempo corto in simile compagnia.
Ecco qualche idea, per cui io desidero portarvi ad un commercio intimo con il Crocifisso.
Voi avrete Gesù presente nello spirito e nel cuore; che volete di più?
Pregate la SS. Vergine affinché vi insegni come dovrete baciare le Piaghe del suo divin Figlio, e come rivestirvi del coraggio e dell'ardore che devono distinguere le anime spose di un Dio.
Che la Croce sia il vostro bene, il vostro spirito, la vostra vita e la vostra ricompensa.
P. Emanuele D'Alzon
Il Padre d'Alzon, fondatore degli Agostiniani dell'Assunzione, fu uomo di grande valore religioso, sia per i suoi scritti, sia per le sue opere apostoliche.
S.S. Pio IX di v. m. gli confidò le missioni nella Russia; e la sua Congregazione allora nascente, spese in questa gigantesca Opera la più grande attività spirituale.
Col suo motto « Venga il tuo Regno » si fece apostolo della stampa, e fondò a Parigi coi Padri Picard e Bailly la Casa della buona stampa, destinata a far barriera alla stampa perversa.