I Santi! |
B68-A3
Pieno di fiducia nel prezioso Sangue del Crocifisso, San Camillo de Leilis, ricevette il Santo Viatico e nell'atto di comunicarsi ripeté a voce chiara ma interrotta dai singhiozzi: « Domine non sum dignus », indi soggiunse: « Io confesso, Signore mio, di non avere mai fatto niente di buono e di essere un miserabile peccatore; però non mi è restato altro che la speranza nella vostra divina misericordia e nel vostro prezioso Sangue ».
E per accrescere questa sua fiducia, ordinò al confessore che gli facesse dipingere un quadro da lui ideato.
In esso doveva figurare il Crocifisso con ai lati due angeli aventi nella destra un calice d'oro per entro raccogliere il Sangue che dalle Sacre Piaghe sgorgava; di sopra lo Spirito Santo in forma di colomba e l'Eterno Padre con due Angeli che gli offrivano il Sangue preziosissimo in remissione dei peccati di Camillo; a pie' della Croce, a destra, la SS. Vergine in atto di pregare per lui e a sinistra S. Michele Arcangelo, il difensore delle anime nell'estremo cimento.
Dopo alcuni giorni gli fu portato il quadro, e, fissando in esso avidamente gli sguardi, si avvide che il pittore tra la Vergine SS. e la Croce, aveva raffigurato esso Camillo, in atto di aspettare una goccia di quel Sangue, e che di più aveva fatto uscire dalla sua bocca quelle parole: « Parce, Domine, parce populo tuo, quem pretioso Sanguine redemisti ».
A tal vista egli proruppe in questa dolce esclamazione: « Voi sapete, o Signore, che questa non è stata la mia intenzione; ma poiché Dio ha voluto così, questo è segno che tanto più devo sperare che mi dobbiate salvare ».
Rivolto quindi alla Madonna: « Madre SS. - disse - impetratemi grazia dal vostro Figliuolo, che io patisca volentieri il mio male e, se questo non basta, me ne mandi dell'altro ».
Teneva il quadro nelle sue mani e baciava or l'una or l'altra di quelle sante figure, accompagnando i baci con teneri colloqui: « Signore, diceva, al Crocifisso, io ti raccomando quest'anima la quale hai ricomprato col tuo prezioso Sangue ».
E alla Vergine: « Oh! Madre pietosa, per quella costanza che mostrasti, essendo in piedi sotto la Croce, vedendo il tuo Figliuolo crocifisso e morto, impetrami grazia che questa anima mia si salvi.
Eterno Padre, esclamava poi, ecco qui il tuo Santissimo Figliuolo; Ti prego per il Suo prezioso Sangue a perdonarmi ed a salvare l'anima mia ».
E avendo sentito sonare la elevazione dell'Ostia nella S. Messa, esclamò più forte che poté e battendosi il petto: « Signore, fatemi misericordia per il vostro prezioso Sangue ».
Il Beato Giacomo da Bevagna, dell'Ordine di San Domenico, uomo di grande virtù e di vita santa, pativa angustie di spirito e abbattimenti interni per il timore che aveva di non giungere felicemente al porto della eterna salute, benché avesse praticate molte eroiche virtù e avesse avuto dal Signore dei segni manifesti del suo amore.
Un giorno che, desolato ed afflitto più del l'usato s'era posto con grande umiltà e fervore nella sua stanza dinanzi a una divota immagine in rilievo del SS. Crocifisso, ecco che il Signore miracolosamente fece scaturire dal sacro Costato dell'immagine stesso, un copioso rivo di sangue, che tutto asperse e bagnò il Beato Giacomo, e al tempo stesso gli disse, con somma dolcezza: « Questo sangue sia in pegno e in segno della tua salvazione ».
A questa vista e a queste voci si dissipò ogni timore, si sentì il cuore indicibilmente ricreato e proseguì più che mai a battere la strada delle virtù che lo condussero ad alta perfezione.
Il corpo di lui si conserva ancora intatto nella chiesa dei Padri di San Domenico in Bevagna.
* * *
S. Maria Maddalena de' Pazzi, vide in maniera sensibile l'effusione del Sangue di Gesù Cristo, ossia l'applicazione che Dio ne fa per mezzo dei sacramenti.
Si legge infatti nella sua vita: « Più volte avvenne che stando in estasi in luoghi molto lontani dalla chiesa, diceva alle Consorelle: Il P. Confessore sta in chiesa confessando le monache e io vedo il Sangue di Cristo discendere dal Cielo sopra quelle anime e voglio andare ancor io a ricevere di questo Sangue.
E andava a confessarsi, e le monache si partivano per andarsi a confessare ancor esse e trovarono essere vero che il Padre stava confessando in Chiesa.