Confessione e direzione |
B70-A2
( Continuazione v. num. precedente )
Tante volte s'è detto che coloro che parlano facilmente di Direzione, tanto più se riferiscono ad altri sia quanto hanno detto al Padre Spirituale, sia quanto il Direttore ha detto all'anima: costoro sono quelli che meno capiscono la Direzione e meno ne fanno frutto: è ignoranza, è leggerezza.
S. Francesco di Sales insegna che i veri Direttori di coscienza sono rarissimi, e che bisogna cercarselo tra diecimila Confessori.
Orbene vi sono tante anime che a tutti i costi vogliono trovare un vero Direttore e in ogni confessionale … è un grandissimo errore ed una specie di tentazione di Dio.
Non trovandolo ogni volta che si confessano ed ovunque, tali anime si scoraggiano, rimpiangono quello che forse avevano prima, quand'erano a casa o altrove, si credono sole e sperdute.
Invece bisogna aver pazienza anche in questa cosa, pure tanto importante pel progresso spirituale e uniformarsi anche a questa disposizione della divina Provvidenza.
Mettendosi così in pace, l'anima non ci rimetterà punto nella perfezione: il Signore che è sempre buono con quelli che lo cercano sinceramente, può in mille modi diversi provvedere Egli stesso al bisogno di una Guida spirituale.
Ciò posto bisogna farsi un'idea giusta della Direzione.
Eccola: La Direzione non è questo o quel Ministro di Dio, al quale mi confessavo una volta, nel quale sentivo tutta la confidenza e, obbedendolo, ne rimanevo tranquilla e in pace.
La Direzione piuttosto sono quelle norme ch'egli mi dava a posta per me, a guisa di un medico che rilascia a ciascun suo malato una ricetta personale da prendere.
Ora queste norme le porto sempre con me ovunque mi trovi e, seguendole, io agisco sempre per obbedienza a quel tale Direttore, quantunque forse già morto, oppure io non possa più avvicinarlo.
Dopo quel tale Direttore, m'incontrai in altro, il quale pure mi comprendeva bene e mi regolava lo spirito, ed anche da questo secondo Confessore io ebbi norme e regole pel mio spirito, regole e norme che ricordo e seguito a tenere.
Dopo il secondo potrebbe essere ancora d'averne un terzo, presso il quale anche mi sono trovata bene, per le nuove norme ricevutene …
Ecco dunque in pratica che cos'è la Direzione: questa non è il tal Confessore o il tal altro, ad es. per S. Chantal non è San Francesco di Sales o S. Vincenzo de' Paoli, ma le norme che la Santa ottenne da queste sue Guide, a cui seguitò ad obbedire per tutta la sua vita.
Dunque la Direzione è l'assieme delle norme ricevute da quel Concessore o da quei Concessori, in cui l'anima sentiva tutta la confidenza per aprirsi candidamente come una bambina alla sua mamma, seguendo le quali norme l'anima si sentiva in pace, sia per combattere le tentazioni, sia per praticare le virtù.
Tali norme costituiscono come una dotazione spirituale dell'anima, da conservarsi sempre in cuore gelosamente ( come Maria SS. faceva delle parole di Gesù ), ed alle quali sempre si appiglia per camminare avanti nella perfezione fino alla morte.
Dichiarata la vera essenza della Direzione, spogliata di tutto l'elemento umano, epperò transitorio, facilmente si presenterà al pensiero la difficoltà: intanto per l'avvenire, io non ho più una Guida …
A questa preoccupazione si risponde con dire: primo che non è vero, perché, come dicemmo, la Direzione non è il Sacerdote o i Sacerdoti che ci hanno guidati per un tempo, ma sibbene le norme direttive per noi, ricevute dal medesimo o dai medesimi; secondo, perché dalle stesse norme avute altre volte possiamo ricavare le norme per i casi presenti nostri, quando sono simili.
Infatti, dalle norme vecchie spesso si può anche arguire come regolarci per casi nuovi che possono occorrere, qualora siano simili ai passati, quando si può pensare: per tale caso che m'occorre ora, posso applicare quanto mi venne detto in passato a riguardo di casi simili.
Questo è un ragionamento per analogia, di cui ciascuno può benissimo servirsi prudentemente per indovinare la risposta che si otterrebbe ancor presentemente, se si potesse ancor oggi consultare l'antico Direttore, che tempo fa mi consigliava, e intanto l'anima e sempre regolata dall'obbedienza.
Che se, mancando ogni analogia fra caso vecchio e caso nuovo, non si può trovare la norma che presentemente si desidera, si può provare a proporre il caso al Confessore attuale e chissà che non si resti serviti bene come una volta da altri.
Crediamo che possa facilmente verificarsi il caso di trovare un altro Direttore in un Confessore, non abbastanza ancor conosciuto fin'ora, e che d'allora innanzi l'anima confidente, sopratutto in Gesù, che è poi sempre non solo il primo, ma l'unico Direttore, avrà trovato un'altra Guida.
Ma in questo o in altro modo la divina Provvidenza provvede all'anima, se sta fermamente convinta che Gesù non verrà meno di aiuti a quanti sinceramente lo cercano per amarlo e seguirlo.
( Continua )
Can. Luigi Boccardo.