Messa del Povero |
B83-A7
L'Opera della Messa del Povero, sita in Via Villa della Regina, 21, guidata dalle RR. Suore della Carità dell'Opera Pia Lotteri e dai Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, si va trasformando a poco a poco in un'Opera di vera Redenzione dei Mendicanti, per mezzo di sacrifici, che solo Gesù Crocifisso potrà ricompensare.
Dei dirigenti non diciamo di più perché la loro umiltà ce lo vieta.
Ma quando il Signore chiamerà qualcuno di essi al magnifico premio celeste che tiene loro preparato, allora a comune edificazione e per spronare altre anime a camminare sulle loro tracce, si potrà certamente rendere palesi i loro sacrifici e le loro virtù.
Ed ecco perché nella rubrica della « Messa del Povero » vogliamo riportare un nome: « Suor Caterina » degno di rimanere impresso nella mente e nel cuore dei nostri poveri.
Suor Caterina non è più tra noi con le sue spoglie mortali, ma vive col suo spirito tra i poveri che ha beneficato per vent'anni, vive con i suoi grandi esempi di carità, di fede e di zelo ardente, continuando così la sua opera di consiglio e di aiuto.
Nel giorno della sua dipartita da noi, i poveri mendicanti che essa per un ventennio aveva beneficato, non avevano più parole, poiché il dolore vivo e sentito li rendeva muti e profondamente afflitti.
E allorché si trattò di recare al carro funebre la spoglia mortale della benefica Suora, vollero caricarsela sulle loro spalle e accompagnarla in gruppo fino al Camposanto, per dire con le loro lagrime e fervide preghiere, quanto erano riconoscenti del bene da essa ricevuto.
Il Sig. Verro, uno dei vecchi della « Messa del povero » volle elogiare pubblicamente la bontà della cara scomparsa.
Uno dei presenti uscì in queste eloquenti parole: « Ci pare di assistere a quelle sepolture di cui si legge nella storia dei primi tempi della Chiesa in cui si lasciava per testamento che i poveri e i beneficati dovevano essere la ricchezza e lo sfarzo della loro sepoltura ».
Il Signore che protesta nel Santo Vangelo di non lasciare senza premio un bicchier d'acqua perché dato in suo nome, qual ricompensa non avrà riserbato per la cara Estinta che ha lenito tanti dolori, confortate tante pene, provveduto a tanti bisogni, praticate tutte le opere di misericordia a prò dei poverelli?
L'esempio di carità della indimenticabile scomparsa sia a tutti noi di sprone a sollevare le miserie del povero, e a cercare con avidità santa quelle soddisfazioni indescrivibili che si provano nel far rifiorire la gioia sul labbro di chi non ha mai sorriso.
Torino, li 16 - I - 38.
Rev.ma Madre,
Domenica ult. scorsa, per il vostro gradito invito, ho potuto assistere alla Santa Messa dei poveri nel locale annesso a codesto Istituto, ricevendone oltre alla più cortese accoglienza, anche un vero conforto spirituale in quantoché potei ammirare alcuni Signori di buona volontà svolgere ammirevolmente la loro opera di Cristiana carità in favore di tanti reietti, naufraghi della vita, tutti in attesa della benefica consolazione di cui sono prodighi quei buoni cooperatori.
Io la ringrazio, Reverendissima e buona Madre, di avermi additato un luogo così ricco di ristoro spirituale, esprimendo tutta la mia riconoscenza, estesa anche a tutte quelle elette creature che contribuiscono al buon andamento di codesta Santa Istituzione.
Ho anche ascoltato con piacere la spiegazione del Vangelo, detto con bella forma, in tono piacevole per cui rimasi vivamente entusiasta, dello stile dell'ottimo Sacerdote Celebrante.
Per la prossima Domenica non mancherò certamente di ritornare come non mancherò mai finche piacerà al Signore.
Rev.ma Madre, se le sarà dato il caso di avere qualche Indumento specialmente scarpe, calzoni, giacca per me, sarà un'altra opera di carità, essendo a piedi nudi e con le ginocchia scoperte. Grazie.
Accolga il mio umile e riverente saluto e mi sia permesso di ricordarla sempre nelle mie preghiere.
Con tutta umiltà mi sottoscrivo dev.mo Sansalvadore Cesare Via Ormea 29 - Torino