Casa di Carità |
B85-A12
Torino - Via Feletto, 6 - Telefono 23-657
Per chi ha la ventura di pronunciare, o di sentir pronunciare spesso, il nome della Scuola « Casa di Carità » esso non produce più quasi effetto alcuno.
Per chi lo pronuncia una prima volta, ed è allo scuro dell'attività svolta da quest'opera, queste tre parole possono apparire come una frase fatta.
Ma colui che, sia pur di rado, rifletta su di esse e conosca i metodi, gli scopi e l'organizzazione di questa scuola, può, ben a ragione, dire che mai titolo fu meglio appropriato.
Perché appunto la carità è, in questo caso, doppiamente ricevuta e restituita.
Ricevuta dai Benefattori con mezzi concreti che permettano il sostentamento e l'avviamento, di quest'opera nella sua parte materiale, indispensabile in tutte le opere terrene.
Ricevuta massimamente da Dio per mezzo della sua grazia, sollecitata da tutti i componenti la « Casa » con l'amore intenso che nutrono per Lui e alimentata con la fiducia illimitata nella Divina Provvidenza.
Grazia che dona la forza d'animo di sostenere le piccole crisi: immancabili, con animo sereno e affidamento in noi stessi e nel prossimo.
E la Divina Provvidenza guida i generosi benefattori cui stanno a cuore le sorti della Scuola.
Queste carità sono restituite dai dirigenti alla schiera di allievi che frequentano la « Casa di Carità ».
Le ingenti spese, proprie di tutte le scuole di tipo professionale, assorbono tutte le elargizioni fatte dai donatori.
Gli insegnamenti sono svolti da ottimi capi tecnici nel ramo pratico e nel campo teorico da professionisti di provata capacità, che sacrificano volentieri molte ore di sonno e si creano magari piccoli grattacapi pur di insegnare, come essi dicono nella loro rara modestia, quel « poco » che sanno.
I medesimi svolgono la loro attività completamente gratuita con abnegazione e con una pazienza degna di Giobbe specialmente quando insegnano nelle classi dei minori, dove gli allievi sono per lo più giovani irrequieti.
Gli allievi sono rappresentati nella quasi totalità dei figli del popolo, ai quali, senza la « Casa di Carità » sarebbe inibito, o quasi, un grado di istruzione un po' elevato indispensabile ai giorni nostri.
Fra gli insegnanti vi sono inoltre parecchi ex - allievi, i quali, terminato il loro corso di studio, presi dallo stesso nobile ideale dei dirigenti, si fanno a - loro volta ardenti promotori di tale cristiana attività.
Essi si dedicano con amore intenso a quest'Opera, che già fece di loro dei beneficati e riescono a comprendere meglio di tutti i bisogni e le difficoltà e i sentimenti degli allievi che già furono loro.
Ora, se lo scopo dell'Opera iniziata dall'Unione Catechisti del SS. Crocifisso, è di educare lo spirito e l'intelletto dei giovani e di perfezionarlo negli anziani, il suo massimo ideale è di vedere innalzarsi dalla legione di questi allievi il maggior numero possibile di quelli che, ispirati dalla « Carità Divina » e in possesso di quella vocazione che fa di ogni dottrina un ideale, vogliono continuare con fede ed entusiasmo questa Opera, che, a detta di alcuni e per desiderio di molti, dovrà estendersi anche in altri centri operai.
Ezio Ghio - Ex - Allievo.
Si avvicina l'anno nuovo … Manderai la tua consueta offerta alla « Casa di Carità »?
È un sacrificio, ma lo faccio volentieri per amore delle anime di tanti operai.
Deo gratias!
Fra Galdino.