Visita illustre alla "Casa di Carità" |
B89-A6
Non ci è possibile dire con quanta affettuosa gratitudine abbiamo accolto fra noi la Medaglia d'Oro Umberto Visetti, da molti anni amico dell'opera nostra, Zelatore della « Divozione a Gesù Crocifisso », al quale lo stesso Fra Leopoldo di v. m. aveva predetto il ritorno incolume dalla grande guerra.
Egli ha passato in breve rassegna tutte le nostre classi; ha detto ai giovani parole di grande incoraggiamento, additando il binomio Religione e Patria come postulato necessario ad ogni buon italiano, ed infine ha loro mostrato le sue gloriose cicatrici, sigillo glorioso del suo eroismo.
Quanto bene hanno fatto le sue parole a noi e ai nostri giovani! Il profondo spirito cristiano che si manifesta nella rude sua qualità di soldato, si è rivelato mezzo efficacissimo a spronare i nostri giovani nel compimento del proprio dovere.
Ed ora, per edificazione dei nostri lettori, riportiamo in sintesi la Storia epica del valoroso nostro Zelatore.
La motivazione della sua medaglia d'oro conferitagli sul campo di Dengheziè il 9 Ottobre 1937, ricorda il suo eroismo in un aspro e cruento combattimento durato più di undici ore.
Il Cap. Visetti avendo il comando della sua compagnia di colore, venne ferito una prima volta al capo, una seconda da pallottola esplosiva al polso destro; malgrado ciò proseguiva imperturbato ad avanzare, trascinando col valore e con l'esempio i suoi ascari già duramente provati.
Travolto infine da una raffica di mitragliatrici al petto, che gli trapassava i polmoni, cadeva fra le urla dei ribelli, ma con mirabile forza di volontà si rialzava per gridare: « Viva il Re », e, fatti ancora pochi passi, ricadeva svenuto.
Ad un ufficiale sopraggiunto con rinforzi, ordinava di non occuparsi di lui, ma di difendere la posizione così duramente conquistata ed esortava l'ufficiale medico accorso, a rendere prima le sue cure agli ascari che d'ogni intorno coprivano il terreno.
La motivazione conchiude dicendo che lo stesso feroce avversario, percosso da tanto fulgido valore, in uno dei frammischiamenti della cruente pugna, lungi dall'infierire sull'eroico combattente, gli tributava la fantasia che già i suoi avi avevano cantata sul caduto Leone di quel medesimo Battaglione nero.
Umberto Visetti aggiunse così un nuovo decoro alla bandiera dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, a cui è sempre stato legato con tutta la sua distintissima Famiglia, dai vincoli della più stretta carità cristiana e della più generosa dedizione.
L'amato e venerato Fra Leopoldo, che tanto ha pregato per lui sulla terra, continui dal Cielo a proteggerlo e a difenderlo.
La « Casa di Carità Arti e Mestieri » sarà costruita con le offerte delle anime pie « Date e vi sarà dato »