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Scuola Festiva e Serale - Via Feletto 6, - Torino
Professionali Religiose nel quadro della Carta della Scuola
In quest'ultimo periodo ha trovato nuovo impulso la provvida Istituzione della scuola professionale.
È un sintomo ed un buon orientamento.
L'economia industriale - che sotto un certo aspetto - sembrava dovesse livellare le attività dei prestatori d'opera, costringendoli sovente ad un lavoro uniforme e privo di risorse tecniche, ha per contro posto in crescente rilievo la necessità di una mano d'opera quanto più possibile qualificata.
Soltanto i fucinatori di luoghi comuni possono ripetere la formula di una « lavorazione a serie » che riduce il lavoratore ad un semplice automa.
La realtà, quale è venuta determinandosi attraverso anni di esperienze e di emergenza, ha precisato ben altro.
Ne volete la controprova? La potrete facilmente ritrovare nei dati statistici degli uffici di collocamento.
Riscontrerete subito che i disoccupati cosiddetti « cronici », quelli che passano mesi e mesi senza la possibilità di poter rientrare in qualche officina, sono quasi esclusivamente offerti dalla manovalanza, vale a dire di quel genere di operai che non ha acquistato una qualifica od una specialità.
La ragione di ciò è troppo evidente per occorrere di particolare illustrazione.
I perfezionamenti della produzione industriale richiedono da parte di chi lavora una comprensione specifica, un perfezionamento selettivo nel ciclo delle varie forme di attività.
Le scuole professionali rispondono precisamente a codesto scopo e la loro opera s'inserisce beneficamente nell'economia nazionale, inserendo nei quadri dei produttori e dei tecnici un personale preparato, vigile, intelligente.
Per questo sono da salutare con il più vivo compiacimento le iniziative che in questi anni sono fiorite nell'intento di dare grande impulso a questi istituti, che offrono al lavoratore il modo di ascendere le vie difficoltose del progresso individuale, famigliare e sociale con le nozioni acquisite nei corsi diurni o serali.
Anche sotto il profilo della maggiore educazione operaia sono da considerarsi e da apprezzarsi cedeste iniziative.
Infatti il prestatore d'opera, che, dopo una giornata di intensa attività nell'officina, si assoggetta a frequentare delle lezioni serali, sacrificando ore di sonno ed esercitando la propria capacità nello studio di problemi e di argomenti nuovi, da una prova di consapevolezza e di cosciente operosità.
Vi è, poi, per i giovani un altro vantaggio che merita di essere segnalato: quello di orientarlo verso le attività tecniche della produzione, assicurandogli una completezza di dotazione teorica e pratica, che farà di loro operai ricercati, apprezzati e ben retribuiti.
Nel campo delle scuole professionali, i religiosi possono essere designati - senza incorrere in ampliazioni di maniera - come degli antesignani.
Basti - per tutti - il nome di S. Giovanni Bosco: ad indicare una strada percorsa dalla Congregazione Salesiana negli istituti di preparazione tecnica per le industrie e per l'agricoltur.
Considerevole è pure l'apporto dei Fratelli delle Scuole Cristiane.
Tutti gli istituti debbono essere segnalati per la serietà di metodi d'insegnamento, accompagnati da un'attrezzatura tecnica molto pregevole.
Da anni, queste scuole professionali, danno alla Patria, l'apporto di una mano d'opera che ai pregi della conoscenza tecnica, unisce la sicura coscienza dei doveri da compiere.
Il fondamento dell'istruzione religiosa assicura la durevole formazione dei lavoratori.
All'intelligenza si unisce la serietà, alla bravura del mestiere la virtù cristiana.
Quest'anno le iscrizioni alle scuole professionali è aumentata in proporzioni rilevanti.
L'indirizzo che la Carta della Scuola ha segnato per una maggiore aderenza dell'orientamento giovanile alle esigenze dell'economia nazionale, è stato di buon incitamento ed ha realizzato dei buoni risultati.
( da « L'Italia » 7 - 11 - 40 ).