Casa di Carità Arti e Mestieri |
B94-A3
Scuola Festiva e Serale - Via Feletto 6, - Torino
Ogni anno, quasi alla medesima epoca, assistiamo all'entrata ufficiale della nostra balda giovinezza nei ranghi del glorioso Esercito, ma mai come quest'anno essa ha avuto dei riflessi così sentiti nel nostro cuore.
Senza cerimonie grandiose, la nostra gioventù ha lasciato le case ed i cari per il compimento del suo dovere, come si addice a generazioni allevate in un clima ardentemente guerriero che ha bandito dal suo cerimoniale ogni manifestazione men che austera.
Quest'anno i giovani sono partiti non solo per temprare il corpo ad una vita dura, ma per temprarlo alle fatiche della guerra, affinché possano anche loro nella grande prova che la Patria attraversa, dare il contributo delle loro membra gagliarde.
La nostra Casa di Carità ha visto partire molti dei suoi figli spirituali e li ha salutati come una buona mamma cristiana che si preoccupa dei suoi figli e della loro vita.
Raccolti in un'atmosfera di gaiezza ed insieme di famigliarità, i coscritti hanno ricevuto, dalle mani del loro Direttore, un Crocifisso e un libriccino di preghiere che saranno i compagni fedeli di questi nostri giovani.
Oh! giovani, non crediate che quei due piccoli doni, siano dei vuoti segni di un'età passata; sono le certezze di una vita futura.
Nelle difficoltà che vi potrà presentare la vita che avete, cominciato a vivere da pochi giorni, l'unico e vero conforto è quello di un amico vero che al di là e al di sopra dei tentennamenti delle amicizie umane, vi sappia consolare e vi sappia amare.
Ricordatevi della educazione cristiana che, tra le povere mura di una scuola operaia, avete ricevuto e siate sempre fedeli a quanto è stato fatto, sempre disinteressatamente per voi.
Portate intatte ovunque le vostre convinzioni religiose che vi faranno apprezzare dai compagni e dai superiori.
Siete partiti con l'entusiasmo nel cuore, con il desiderio di fare molto per la nostra Patria e noi vi diciamo: non perdete nulla delle vostre disposizioni, se mai miglioratele.
Il contatto duro con una realtà non eroica, potrà farvi pensare che il contributo che avevate pensato di dare alla Patria stia per svanire, ma sappiate che nell'adempimento del piccolo e minuto dovere quotidiano, sta l'eroismo più puro.
La Patria aspetta molto da voi.
Vi ha già chiamato la classe della vittoria: sappiate essere degni di tanto onore.
Lontani dalla scuola che vi ha educato, non la dimenticate.
Ritornate a lei col pensiero ed ella vi accoglierà come vi accoglieva allora.
Tenete accesa nel, vostro cuore la fiamma di amore per i grandi ideali che essa vi ha dato, per essere anche nel servizio della Patria, i migliori.
Mentre migliaia di nostri fratelli sono impegnati in una prova dalla quale rifulgerà più grande la civiltà di Roma, sarebbe un tradimento rimanere inattivi.
Come tutti, ognuno nella sua sfera e nelle sue possibilità, hanno il dovere di aiutare la vittoria a spiegare le ali, voi che avete il privilegio di cooperare più da vicino dovete sentirvi orgogliosi e fieri di tanto onore.
L'Italia sta ricalcando le orme di Roma: a noi essere non indegna progenie dei suoi legionari.
L. G.