La nuova Casa di Carità Arti e Mestieri

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La fondazione

L'opera dei Catechisti dell'Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata non ha mai richiesto forme pubblicitarie per la sua illustrazione: non cerca l'elogio degli uomini, ma tira al sodo e si realizza in forme di apostolato le più necessarie e aderenti alla mentalità ed alle esigenze del tempo presente.

Perciò, pur parlandone in termini prettamente obbiettivi, ne scaturisce un'ammirazione incondizionata senza forzare il tono e senza finire nella retorica.

Nel 1925 i Catechisti fondarono la conosciutissima « Casa di Carità Arti Mestieri » scuola festiva e serale che si è sistemata ormai da tempo al centro di una zona schiettamente operaia, come la Barriera di Milano.

Nel 1925 gli allievi erano 35: nell'anno scolastico or ora cominciato sono 800, e bisogna non tener conto delle 300 domande non accettate per insufficienza di locali.

Questi poveri locali noi li conosciamo: sono prima di tutto la prova migliore di quanto possa l'aiuto di Dio unito con una magnifica abnegazione, poiché si riesce a capire con difficoltà come da mezzi tanto precari ed inadatti si ottengano i risultati che ogni anno vediamo.

Lo scopo

Lo scopo della « Casa di Carità » è duplice: essa viene in aiuto dei lavoratori ai quali offre il modo di specializzarsi per migliorare la propria situazione professionale ed il loro tenore di vita, servendo nello stesso tempo ai datori di lavoro che possono disporre di maestranze più addestrate e maggiormente produttive.

Ma questo è infine lo scopo di ogni scuola professionale; dobbiamo però mettere in rilievo come alla « Casa di Carità » i risultati siano davvero lusinghieri, fatto attestato dalle commendatizie rilasciate dai direttori dei principali stabilimenti cittadini, i quali hanno sotto di sé allievi ed ex allievi della scuola.

L'altro scopo, quello più importante è l'avvicinamento apostolico e la penetrazione religiosa nel mondo operaio.

Sebbene i risultati, su questo terreno, non subiscano un controllo matematico, con piena coscienza affermiamo che il Signore deve essere contento per quanto si fa e per quanto si ottiene.

Nella Pasqua dello scorso anno la piccola cappella della sede di via Feletto ha visto 550 Comunioni di lavoratori, uomini e giovani mentre continuo è l'avvicinamento ai principi religiosi, con la trasformazione conseguente di mentalità tanto assurde quanto diffuse e con l'inestimabile espansione del bene che si sviluppa tra le mura della Scuola attraverso tutto quello che possono dire o fare i suoi allievi negli opifici, negli stabilimenti in cui lavorano.

L'operaio cristiano

Noi crediamo che sia il miglior tipo di scuola per la specializzazione operaia.

Perché questa massa, la quale più di ogni altra ha subito gli effetti deleteri della scristianizzazione massonica ed anticlericale, ma che pure è segno della predilezione di Gesù, umile operaio del suo tempo, non ha soltanto bisogno di conoscere i principi e le distinzioni sottili della tecnica e della meccanica, ma ha bisogno soprattutto di vivificare il suo nobile lavoro con un'impronta soprannaturale, ha bisogno di imparare la penetrazione del proprio spirito per avere della vita una visione più serena, per avere una coscienza certa della propria missione e della propria dignità.

I frutti

La « Casa di Carità » è sostenuta da un corpo insegnante volontario e sperimentatissimo; ha due rami: la Scuola di avviamento professionale di tipo industriale con 5 anni di studio e con un programma eminentemente pratico; la Scuola pratica di aggiustaggio, con 5 anni di studio.

La Scuola di avviamento ha dato ottimi risultati anche agli esami di Stato.

Molti allievi hanno poi conseguito il titolo di Perito industriale e molti ancora sono dirigenti e capi reparto presso importanti stabilimenti come la Fiat Lingotto, l'Aeronautica d'Italia, la Fiat Grandi Motori.

Nella scuola di aggiustaggio, alla parte pratica di officina, si aggiungono lezioni di matematica e di disegno.

Gli allievi eseguiscono lavori di precisione che servono di attrezzatura alla scuola e sono offerti in omaggio alle ditte sostenitrici.

La frequentano 150 giovani operai delle Industrie torinesi e dei paesi limitrofi che aumenterebbero di molto in locali più ampi e luminosi.

Gli abilitati nei due rami sono molto ricercati nelle Fabbriche metallurgiche nelle quali occorrono operai veramente abili.

Un contributo notevole alla risoluzione del problema della mancanza di stampisti, sarà dato che l'apposito corso istituito per crearne.

Questo il quadro schematico della situazione attuale della « Casa di Carità »: 800 allievi, domande non accettate per insufficienza di locali, sistemazione dei laboratori in una ex scuderia ed in un ex fienile, risultati ottimi, e immediata possibilità di miglioramento appena fosse possibile trovare una sede più adeguata.

Senza un soldo

I Catechisti dell'Unione del SS. Crocifisso, non sono stati molto a tergiversare.

Poiché il Signore offre loro una massa sempre più imponente verso la quale esercitare un proficuo apostolato, hanno deciso, senza un soldo in tasca, di iniziare il lavoro per la costruzione della nuova sede.

Il terreno è stato acquistato: sono 10.400 metri quadrati compresi tra via Orvieto, corso Benedetto Brin e via Verolengo nelle vicinanze della Fiat Ferriere Piemontesi, delle Officine di Savigliano, della Michelin, della Frigt, della Simbi e di altre possenti industrie nostre.

Nel cuore delle officine, nel centro del mondo operaio.

La prima spesa è davvero imponente.

Il Duce

La sottoscrizione per coprirla è già cominciata: in testa vi sono 20.000 lire del Duce, destinate dall'Unione Fascista degli Industriali in occasione della sua venuta a Torino; poi varie offerte di privati.

Il problema è stabilito in linea di massima e la realizzazione sarà affidata ad un valente ingegnere e ad una impresa di vaste possibilità.

Gli iniziatori sono convinti che è necessario camminare col passo dei tempi per non rimanere indietro, per non restare surclassati.

Quando si richiedono delle grandi opere, hanno da esser fatte grandi opere, senza timore e senza iattanza, nella fiducia più completa verso la Provvidenza di Dio.

Il progetto

Il progetto prevede un edificio con 100 metri di facciata, aule numerose e vaste, officine, salone, cappella, refettorio, oratorio per gli aspiranti locali dell'Unione del SS. Crocifisso, sede del comando G.I.L., servizi, possibilmente un reparto per la sistemazione di un'altra opera alla quale i Catechisti danno il loro appoggio, la Messa del Povero.

Gli Industriali

Un complesso grandioso del quale non possiamo per ora che fare un accenno del tutto generico.

La direzione intende sviluppare i corsi pratici di aggiustaggio, potenziare il corso diurno preofficina iniziato lo scorso anno, dando quegli indirizzi pratici che verranno suggeriti dai membri del Comitato industriale che fiancheggia la scuola.

Verranno così attuati quei contatti tra scuola e industria auspicati dall'assemblea dei congressisti di Venezia tenuta lo scorso ottobre per studiare i problemi delle scuole professionali: « Appare necessario un rafforzamento quantitativo e qualitativo delle scuole medie e degli istituti professionali, e l'industria dovrà essere pronta a dare ampio contributo agli enti scolastici per le realizzazioni del vasto programma che sarà necessario attuare ».

È questo un voto del Congresso che non deve rimanere lettera morta.

I mezzi occorrenti sono grandi davvero ed è agli industriali ed a quanti comprendono l'importanza dell'opera che i Catechisti del SS. Crocifisso si rivolgono, fiduciosi nell'aiuto di Dio, per avere un appoggio morale e materiale.

La creazione della nuova sede sarà certamente una testimonianza della generosità torinese verso tutto quanto tende a scopi nobili ed alti, ed un segno della protezione divina.

Un umile frate, cuoco nel convento di San Tommaso, fra Leopoldo Maria Musso dei Minori, al quale risalgono gli inizi dell'Unione del Crocifisso, nella preghiera e nella meditazione riceveva lumi dall'alto affermando che l'istituzione che doveva chiamarsi « Casa di Carità Arti Mestieri » avrebbe avuto uno sviluppo superiore ad ogni previsione, ed avrebbe permesso di svolgere un apostolato esteso e profondo.

L'attuazione, della quale stiamo parlando, è una conferma indiscutibile.

Da « L'Italia », 2 Dicembre 1939-XVIII.


Date e vi sarà dato

Con l'offerta di Lire 50 si copre la spesa di un metro quadrato del nuovo terreno per la Casa di Carità Arti Mestieri.

Agli offerenti di un metro quadrato ( anche in rate mensili di Lire 5 ), si spedirà un'artistica immagine di Gesù Crocifisso.

Lo stesso premio spetterà a chi collocherà 50 buoni da L. 1 equivalenti a un decimetro.

Quelli che invieranno due o più metri quadrati, riceveranno l'immagine in elegante cornice.

A tutti la nostra viva riconoscenza cristiana.

Le pie persone che desiderano beneficare l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS.ma Immacolata oppure la Casa di Carità Arti Mestieri ricordandole nel loro testamento, sono pregate di richiedere, l'opportuna, formula al Presidente Generale: Via Feletto, 6 - Torino onde evitare gravi inconvenienti e forse l'annullamento delle stesse sante disposizioni.