Come i bimbi |
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Il miglior modo di guardare la Madonna è certo quello dei bimbi verso la mamma.
Mamma: un nome soave che vuole due baci da tutte le bocche che lo pronunciano; nome che si abbina soltanto al buono che fa parte di noi e che ci ricorda soltanto affetti puri, visioni, liliali, sacrifici nascosti.
Mamma: nome che ritorna negli istanti d'affanno o di gioia, di tedio o di sole, che si pronuncia quando si nasce e quando si muore.
È esagerato pensare alla Madonna come mamma?
È vero che essa è « bella ed alta più che creatura », ma non è men vero ch'essa non cessa di rimanere una creatura, anche se la più perfetta, e come tale nostra migliore rappresentante in Cielo.
E poi Cristo stesso sulla Croce non l'ha data per madre al genere umano?
Pensare alla Madonna come mamma fa bene perché obbliga tutti, anche i caparbi e i superbi a considerarsi, almeno un istante, bambini incapaci di odiare.
E considerarsi bambini è il primo passo per ritornare ad esserlo.
Non sorrida nessuno: è necessario ritornare bambini.
Non già che si debba rifare il nostro corpo come quello dei bimbi, che si debba mutare il nostro regime di vita e vestire il gonnellino, oppure credersi in dovere di giocare a rincorrersi, di tagliarsi i capelli alla maschietta e di mettersi in capo un cappello di carta per poter viaggiare a cavallo di un manico di scopa: ma è necessario riacquistare l'innocenza ed il candore propri dell'età infantile.
Il motivo riassuntivo per il quale ci piacciono i bimbi è quel profumo di Paradiso del quale sono ancora impregnati, avendolo abbandonato da poco.
Poi, con il crescere negli anni, il liliale profumo svanisce mano a mano che vengono « smaliziati », anche se sarebbe meglio dire « spoetizzati », ed è finita.
Ritornare bambini non è limitarci, è piuttosto espanderci specialmente per quanto riguarda la scienza divina ricordando le parole del Salvatore: « Ti rendo lode, o Padre, Signore del Cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai dotti e le hai rivelate ai pargoli ». ( Lc 10,21 )
I bimbi non rinunciano a nulla, se mai è il dotto che pone i suoi affetti e le sue attenzioni ad una parte piccolissima di terra.
Ritornare bambini per non conoscere altro che il bene, per poter credere ancora nella bontà del mondo e degli uomini, divenire bambini per divenire felici.
Uomini anche maturi amavano considerarsi bambini di fronte a Maria.
Un uomo prettamente rude come Fra Leopoldo, non poteva parlare di Maria senza chiamarla « la nostra dolce mammina », e quante volte parlasse di Maria nella giornata noi lo sappiamo.
È bello farsi condurre per mano nel giardino del bene e conversare con una Mamma sì grande e tanto buona.
È madre per tutti Maria.
Il suo nome passa come un soffio di liliale candore sugli animi esulcerati dal vizio, come una carezza su l'animo inquieto; è sempre il ricordo di Maria che riconduce sulle vie del bene, ed è sempre la sua mano l'àncora a cui ci si appiglia nelle quotidiane violente tempeste della vita.
Ritorniamo bambini, e volgiamoci fidenti a Maria, madre nostra.
L. G., Catechista.