Casa di Carità Arti e Mestieri |
B100-A5
In occasione della distribuzione delle pagelle scolastiche di fine anno, il Comm. Leonardo Monti - Fiduciario del Gruppo Rionale « Mario Sonzini » - volle trovarsi fra noi quasi come presa di contatto con la massa imponente del nostri allievi.
Dopo che gli allievi ebbero eseguito il canto dell'inno « Giovinezza », si assise sul palco d'onore dove gli fecero corona illustri nostri Benefattori e benemeriti Insegnanti che ascoltarono con la più viva attenzione la breve relazione di un Catechista, che enunciò nel contempo gli scopi e i mezzi perseguiti dall'Istituzione per l'elevazione morale e professionale degli operai.
Ecco il testo del discordo: Signor Fiduciario, camerati, giovani amici,
È con un senso di intima fierezza che presentiamo oggi al Comandante della GIL e Fiduciario del « Mario Sonzini » la nostra Scuola, tanto più fieri in quanto ci è dato di ricordare in questo momento la Medaglia d'Oro Umberto Visetti, nostro amico e benefattore, che attualmente grande ferito di guerra e prigioniero in Australia ha declinato a favore di altro compagno ferito il diritto di poter ritornare in Patria.
Nella sua lettera, giunta giorni or sono, così si esprime ricordando la nostra Scuola:
« Spero che i Vostri allievi siano ancora aumentati e che possiate fare del buon lavoro in questi tempi particolarmente difficili; e ce n'è tanto bisogno!
Non passa giorno che io non Vi ricordi al Signore; sono certo che Voi farete altrettanto; da bravi, sostenetemi validamente, che la prova è ardua più di quanto possiate pensare ». - Umberto Visetti.
Dopo di Lui è doveroso ricordare i nostri Insegnanti, Allievi ed Ex allievi nonché tutti i Combattenti che con indomito coraggio stanno difendendo gli interessi dell'Italia sul fronte occidentale e in Marmarica.
A loro il nostro ricordo affettuoso e per loro il proposito di voler fortemente sostenere i disagi della guerra fino alla completa vittoria.
Chiudiamo così il nostro 17° anno scolastico, che porta, al suo attivo la seguente statistica:
Allievi iscritti ai corsi: 720
Presenti agli esami: 528
Promossi 334
Quest'ultima cifra sarà certamente aumentata nella sessione di esami di Settembre, quando tutti i rimandati di oggi - riparate le piccole falle dovute il più delle volte non alla mancanza di buona volontà, bensì alla scarsità del tempo o alle difficoltà intrinsechedello studio, che alla « Casa di Carità » viene fatto seriamente tanto dagli Insegnanti quanto dagli allievi - potranno essere ammessi alle classi superiori o diplomati.
Ci sia pertanto permesso rivolgere a nome della Direzione e degli stessi Allievi un sentito ringraziamento a tutti gli Insegnanti che per tutto l'anno consacrarono disinteressatamente le ore libere dall'impiego o dall'officina per unirsi ai Catechisti del SS.mo Crocifisso e di Maria SS. Immacolata - che dirigono e provvedono alla Scuola - per formare le anime alla vita cristiana integralmente vissuta e le intelligenze alla tecnica teorica e pratica che oggi più che mai è il secondo fronte di guerra che deciderà l'immane conflitto che travolge ormai nelle sue spire tutto il mondo.
Lavorare silenziosamente: ecco il motto della « Casa di Carità Arti e Mestieri » che ha coscienza di essere una palestra di virtù religiose, civili e professionali.
Figli del SS. Crocifisso, i Catechisti spiegano senza tentennamenti la loro bandiera, sicuri che tutte le persone di retto sentire conserveranno alla « Casa di Carità » tutta la loro simpatia e il loro incondizionato appoggio morale e materiale.
Memori che il venerato Servo di Dio Fra Leopoldo Maria Musso ispiratore della « Casa di Carità Arti e Mestieri » ne aveva previsto e profetato gli sviluppi fin dal 1920, quando cioè l'odio dei sovversivi faceva strage a Torino, ne conservarono integralmente il nome, che è programma di azione e ragione d'essere della Scuola. « Andare incontro alle masse degli operai con la Carità che promana dal Crocifisso » che il Duce, fin dai primi giorni del suo Governo volle intronizzare nella Scuola, difendendolo con il fascio littorio delle novelle legioni romane.
Casa della carità fraterna predicata da Cristo, che dice ai lavoratori del pensiero di chinarsi verso l'operaio per sollevarlo fino a Lui spezzandogli nel contempo il pane della scienza che apre i cuori dei giovani lavoratori del braccio a comprendere e ad apprezzare il lavoro intellettuale come indispensabile ai bisogni sociali.
La mente ha bisogno delle braccia e viceversa, giacché il divino equilibrio della vita, secondo il concetto cristiano, deve essere dato dall'unione di tutte le forze della Nazione tendenti al benessere collettivo della Patria, che si riversa poi come benessere della famiglia, fondamento naturale di ogni civile consorzio.
Interpretata così la questione sociale, la « Casa di Carità » forma ad essa i suoi figli di adozione, e facilitando loro le vie alle scienze tecniche e professionali, porge l'occasione di sollevarsi nelle sfere del soprannaturale dove solo Dio - che è Amor di vero ben pieno di letizia - è ancora letizia che trascende ogni dolore.
« Casa di Carità Arti e Mestieri » è il nostro nome e il nostro programma che, enunciato oggi in questo cortile festosamente rallegrato dal tricolore, vogliamo svolgere in un'atmosfera di puro amor patrio che sia dedizione assoluta e fedele agli ordini del Duce e del Re Imperatore.