Vita dell'Unione |
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Per la prima volta i catechisti, seguendo l'antica tradizione lasalliana, hanno potuto celebrare i grandi giorni della Settimana Santa con un corso di Esercizi, Spirituali.
Il Giovedì, il Venerdì e il Sabato Santo furono così rivissuti in meditazione e preghiera nella serena pace della Casa di Carità, silenziosa per le vacanze, sotto la guida sapiente di D. Arbinolo, che trasse dai venerandi misteri di ciascuna giornata gli insegnamenti più adatti al piccolo gruppo: l'orazione che cerca ed ascolta il Signore, il dolore che piange e detesta la colpa, l'amore che compatisce, che si slancia, che si dona, che si abbandona, che si consuma.
Al tramonto, la solenne funzione liturgica riassumeva ogni cosa e portava il fervore alla sua massima intensità.
Quasi tutti i catechisti vi hanno potuto partecipare, traendone piena soddisfazione, e restando convinti che onesto primo esperimento deve essere l'inizio di una tradizione da non più abbandonare.
Abbiamo la soddisfazione di constatare che i nostri ritiri mensili, non solo vengono regolarmente organizzati e frequentati, ma hanno sempre un sapore di freschezza e si svolgono in un clima di fervore, scevro di ogni assuefazione e stanchezza, come se fossero ogni volta nuovi.
La Provvidenza ci ha anche procurato dei sapienti predicatori:
Don Favini, salesiano, che il giorno dell'Epifania ( 6/1/57 ) ha trattato in modo piano, ma profondo, con la pacatezza e la sicurezza che vengono da una lunga esperienza personale e collettiva, il fondamentale tema dell'ubbidienza, facendo rifulgere tutta la bellezza di questa virtù e lasciando in ciascuno il sincero desiderio di praticarla sempre meglio;
il venerando padre Cavriani S. J. antico e sincerissimo amico del nostro Fr. Teodoreto e dell'opera sua, il quale nei giorni del carnevale ( 17/2/57 ) ci ha fatto rivivere lo spirito di riparazione;
Mons. Arcozzi Masino che, il giorno di S. Giuseppe ( 19/3/57 ) ci ha parlato della vita interiore, di cui appunto S. Giuseppe e modello e ispiratore.
Ai nostri ritiri, sempre aperti a tutti, parteciparono come sempre molti amici e simpatizzanti, così da trovarci allo stretto in cappella e nella sala delle adunanze.
Alla calda e mistica luce diffusa dal SS. Sacramento, esposto tutto il giorno, si compirono chissà quante inferiori trasformazioni, note a Dio solo, e si levò l'incenso di una incessante preghiera, in cui sono riposte tante speranze.
Dei brevi ritiri di mezza giornata furono inoltre organizzati alla Casa di Carità: quattro per gli allievi catechisti della scuola, due per gli aspiranti e due per gli effettivi delle associazioni di A.C. delle parrocchie viciniori.
Inoltre furono ospitati gli uomini di A.C. per il loro convegno zonale del 10/2/57.
Il primo sabato di ogni mese ha veduto i catechisti, fedeli all'esortazione di Fra Leopoldo ed agli esempi di Fr. Teodoreto, mescolarsi alla folla che riempie il pio e caro santuario della Patrona di Torino.
La visita alla Consolata e una consuetudine ininterrotta che risale agli inizi dell'Unione.
In essa vengono particolarmente raccomandati tutti i membri della nostra famiglia spirituale: catechisti, ascritti e zelatori, e inoltre tutte le persone che, sempre più numerose ed insistenti, chiedono preghiere ai catechisti.
La Via Crucis ogni venerdì a S. Tommaso in Torino, ( il primo venerdì del mese alla Sindone ) e la S. Messa al 27 del mese presso la tomba di Fra Leopoldo ha riunito sempre un bei gruppo fervoroso e perseverante di zelatori, zelatrici e catechisti.
Segnaliamo inoltre alcune delle più importanti manifestazioni annuali dei vari gruppi.
Benevolmente predisposta dal Priore Teol. Imberti, il 27 gennaio u. s. si svolse l'adunanza delle Zelatrici con la consegna delle pagelle del nuovo anno.
In un clima di ardente amore al Crocifisso, si raccomandò alle partecipanti di dare il massimo contributo possibile alla Confraternita della Dottrina Cristiana, dimostrando praticamente uno dei principali caratteri della « Divozione a Gesù Crocifisso », che è quello della apostolicità.
Nella Cappella di N. S. del Sacro Cuore, vicino alla venerata salma del nostro Servo di Dio Fra Leopoldo ebbe luogo il 6 marzo u. s. la cerimonia della consegna delle pagelle alle Zelatrici e agli Zelatori.
Il Rev. Padre Agnello, ricordando che quest'anno si celebra il giubileo della « Divozione delle Piaghe », richiamò gli Zelatori e le Zelatrici presenti ad una rinnovata fedeltà al divino privilegio di essere i diffonditori di quella Divozione in cui s'incentra « il dramma principale del genere umano » perché Gesù Crocifisso rappresenta tutto: « la Chiesa, la Religione, la salvezza ».
« Bisogna far amare le piaghe di Gesù! » insistette con ardente slancio Padre Curato, poiché Nostro Signore disse ad un Santo: « Nessuna cosa mi è più gradita da parte degli uomini che il meditare ciò che ho sofferto per loro ».
« L'apostolato delle Zelatrici - concluse - è umile, sereno, benefico perché come ci conferma la visione di Fra Leopoldo dell'umanità riconciliata con Dio.
Il mondo non troverà pace e salvezza se non ai piedi della Croce ».
Presieduta dal Rev.do Parroco Teol. Paglia, il 31 marzo u. s. si svolse l'adunanza degli Zelatori ( notevole un gruppo di giovani ) e di Zelatrici.
Un Catechista rievoco la genesi, i caratteri ( di penitenza, riparazione, apostolicità, ecc. ) lo sviluppo della « Divozione alle Piaghe », illustrando i rapporti intercorrenti tra il Cruppi degli Zelatori e delle Zelatrici dell'Unione e la Confraternita della Dottrina Cristiana.
Gli Zelatori e le Zelatrici devono essere l'anima della Compagnia della Dottrina Cristiana, contribuendo alla salvezza delle anime per mezzo del Catechismo come catechisti, come pescatori ( incaricati di condurre i bimbi alle lezioni di catechismo, di assisterli durante le funzioni religiose, attendendo alla manutenzione del materiale didattico ed alla pulizia dei locali ) come collettori di offerte per procurare un moderno arredamento all'aula di catechismo secondo le più aggiornate esigenze pedagogiche e didattiche e i premi agli alunni meritevoli.
Il Rev.do Parroco si dimostrò contento del programma e conchiuse l'adunanza prospettando le possibilità di realizzazione secondo le necessità ed esigenze della parrocchia, ed esortando « v a farsi avanti » perché in questo modo si dimostra praticamente quello spirito di sacrificio e di amore a Gesù Crocifisso, di cui la a Divozione alle Piaghe » è come il simbolo programmatico.
L'adunanza del 31 marzo u. s. è stata preceduta, come il solito, dalla Via Crucis nella Cappella del Centro femminile, chiusa dalla benedizione eucaristica e con la preghiera alle SS. Piaghe del Crocifisso e per la glorificazione di Fratel Teodoreto.
La segretaria ha fatto l'appello, letto il verbale, esortato ad intervenire più numerose a dette riunioni »
Si è associato quindi a questa esortazione il R. P. Direttore aggiungendo di diffondere la Devozione al Crocifisso.
Questo, ha detto Egli, è il Libro che parla ad ogni anima, e quelle SS. Piaghe sono come altrettante bocche che desiderano amore riconoscente.
Con altre devozioni possiamo anche deviare, ma questa è quella che assomma tutte le altre e porta sulla strada regale della Croce.
E qui si capisce che cosa sia la Redenzione.
Ci avviciniamo ai Misteri del SS. Crocifisso nella Settimana Santa e perciò v'invito:
1) a partecipare a tutte le funzioni liturgiche con la guida di un manualetto;
2) a diffondere le Pagelline della Divozione al Crocifisso;
3) a distribuire, specie nei negozi, fabbriche, ecc. Immagini del Crocifisso per i 3 minuti di silenzio il venerdì santo;
4) a vedere il film San Paolo sul « Figlio dell'Uomo » che venerdì e sabato sarà proiettato nel nostro cinematografo.
L'adunanza ha termine con le proiezioni sulla S. Sindone e relativo commento.
La Commemorazione del Giubileo della « Divozione » presso il nostro Gruppo di Zelatori e Zelatrici ebbe luogo il 3 aprile u. s. con la conferenza di un catechista.
Giornata di ritiro per la "Messa del Povero" presso San Salvano, Torino, 2 luglio 1944.
Nel gruppo si notano il Can. Merino ( a sinistra ) ed il Can. Bertola ( a destra di chi guarda ),
due indimenticabili promotori della " Messa del Povero ".
L'anno 1956 teste chiusosi ha rappresentato per questa Istituzione una attività rilevante.
Le due sezioni riunite hanno dato queste cifre:
Entrate, per offerte in denaro, capi di vestiario ed in natura L. 1.275.890
Uscite, per sussidi, servizi vari e generi alimentari L. 1.275.890
La percentuale di confronto delle erogazioni da i seguenti risultati:
Servizi di assistenza religiosa 25 %
Sussidi in denaro 4 %
Generi alimentari 51 %
Capi di vestiario 10 %
Servizi di pulizia e vari 10 %
Nel 1956 ha avuto luogo una iniziativa che è rimasta impressa profondamente nell'animo dei partecipanti.
Il 20 giugno, festa di Maria Consolatrice, un ben disposto servizio di autopullman ha prelevato a Torino 80 poveri e li ha trasportati a Fubina frazione di Viù nella valle omonima.
Si tratta di una passeggiata premio riservata a quei frequentanti distintisi per assiduità, condotta e studio.
La felicità era evidentissima in tutti. Nonostante gli anni e le sofferenze passate essi si comportavano come dei collegiali in vacanza, ma con una disciplina e docilità da commuovere.
Il Vicario, Teol. Manassero, ha fatto gli onori di casa al loro arrivo, li ha raccolti nella parrocchiale dove D. Arbinolo ha celebrato la S. Messa che la « schola cantorum » guidata dal C. Grabbi ha reso solenne.
La Via Crucis svoltasi in seguito attraverso il paese fino ad un santuarietto situato su un promontorio ha raccolto gran numero di valligiani.
Il pranzo, consumato poi in un pittoresco ristorante del luogo, ha reso celebre la giornata che si è chiusa a Torino a sorpresa.
Sì, un graditissimo gelato offerto da Suor Anna, Suor Vincenzina e Suor Martino a tutti ha suggellato la festa.
Una seconda manifestazione che va ricordata è quella del 6 novembre.
Nella Cappella del Cimitero di Torino, dove un centinaio di poveri si è dato convegno, il Teol. Formica ha celebrato una S. Messa di suffragio.
Ne sono seguiti il Rosario ed il pellegrinaggio alle tombe di Fratel Teodoreto e di Suor Luisa.
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