Quarantennio

B146-A1

Il Bollettino « L'Amore a Gesù Crocifisso » ha compiuto quarant'anni di vita.

Se ne compiaceranno i nostri fedeli lettori, specialmente quelli che da tanto tempo ci seguono con simpatia, e molto più se ne compiacerebbero coloro che lo hanno fondato, se fossero ancora al mondo: Fr. Teodoreto, Fra Leopoldo ed i primi collaboratori e sostenitori.

La sua umile voce, fra tante peripezie, non ha mai cessato di portare un sommesso, ma fervido messaggio di amore.

L'iniziativa del nostro Bollettino è dovuta al Fr. Teodoreto: ed anch'essa ebbe quell'impostazione di fede e di prudenza soprannaturale che il nostro Fondatore dava a tutte le sue opere, e godette di quella assistenza straordinaria manifestata dal Signore attraverso Fra Leopoldo.

Si era all'inizio del 1917, in piena guerra.

La « Divozione a Gesù Crocifisso » si diffondeva largamente e arrivava anche al fronte, dove combattevano alcuni catechisti, producendo molto bene tra i soldati.

L'Unione, incominciata qualche anno prima con promettenti risultati, sentiva le conseguenze della guerra, che aveva chiamato alle armi tutta la gioventù valida, disperso molte famiglie e paralizzato tante opere.

Fr. Teodoreto pensò di pubblicare un periodico.

Forse sentiva la necessità di un foglio che riunisse i dispersi dalle vicende belliche, e raggiungesse dovunque i suoi giovani e tutta la vasta famiglia degli ascritti e degli zelatori, che ogni giorno aumentava.

Forse intuiva che l'opera da lui iniziata e diretta con la collaborazione di Fra Leopoldo aveva una ricchezza interiore che dilagava oltre i limiti dei quadri organizzativi dell'opera stessa, costituendo un vero e proprio movimento spirituale di un'ampiezza difficile a valutarsi: aveva quindi bisogno di una sua espressione, di un organo che ne guidasse e promuovesse lo sviluppo.

I rapporti tra i due uomini di Dio avevano raggiunto una grande intensità, Fr. Teodoreto espose l'idea al suo santo amico, pregandolo di consultare il Signore.

Ed ecco la prima risposta udita da Fra Leopoldo nella preghiera del 9 gennaio 1917: « Riguardo al Bollettino prima si sistemi ogni cosa e dopo venga pure ».

La cosa da sistemare era il Regolamento dell'Unione, di cui il Fr. Teodoreto stava preparando la seconda edizione, ampliando assai il primo abbozzo del 1914.

L'Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata diventava l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, ed era aggregata alla Società della Gioventù Cattolica Italiana.

Il contenuto normativo si faceva assai più ricco.

Messo a punto il Regolamento, si consultò nuovamente il Signore, con quella ingenua confidenza che traspare da tutta la condotta dei due santi religiosi.

Mi trovavo ai piedi del Santo Altare la sera del giorno 16 aprile 1917 - scrive Fra Leopoldo nel suo diario - per domandare a Gesù per consiglio del Professore Fratello Teodoreto.1

Nelle mie deboli preghiere domandai a Gesù Sacramentato se era conveniente fare un giornaletto affinché la dolce e soave Adorazione venisse a conoscenza degli uomini per la gloria del Signore e per la salvezza di tante anime lontane dal nostro amabile, nostro primo amore e grande Benefattore Gesù Crocifisso, Signor nostro e Dio nostro.

La grande bontà di Dio mi fece sentire: « Fin da questi momenti si metta in opera.

Non temere della provvidenza; essa verrà.

Si approfitti dei denari rimasti » e soggiunse Gesù: « Non sono essi pure per l'opera del SS. Crocifisso? »

Soggiunse di nuovo: « I preti ed i ricchi che aiuteranno questa grande opera, per costoro v'è il Paradiso assicurato ».

Dunque il Signore era contento che si pubblicasse il Bollettino ed assicurava l'intervento della Provvidenza per procurarne i mezzi.

Esso doveva divenire strumento di una grande opera di bene per la quale Fra Leopoldo non cessava di raccogliere le esortazioni che il Signore trasmetteva ai Fratelli, ai Sacerdoti, ai ricchi, ad ogni ceto di persone, affinché tutti collaborassero per la loro parte.

Rimaneva da stabilire il titolo del Bollettino, il programma e tutte le modalità della pubblicazione.

Tutto questo non è lasciato alla decisione degli uomini, ma determinato dall'alto, fin nei particolari.

Ecco quello che scrive ancora Fra Leopoldo nel suo diario: « Viva Gesù e Maria SS.ma - Ore 4 della mattina, 15 maggio 1917 ». S. Giovanni Battista La Salle.

Mentre stavo ai piedi della Croce recitavo le mie preghiere del mattino la Santa Adorazione al SS. Crocifisso.

Finito incomincio il Santo Rosario e qui in questo giorno sacro a San Giovanni La Salle protettore della gioventù e fondatore dei carissimi Fratelli delle Scuole Cristiane.

La SS. Vergine dopo breve tempo prese a dire: « Dirai al Fratel Teodoreto che il giornaletto lo intitoli così : « L'Amore a Gesù Crocifisso ».

La SS. Vergine soggiunge: « Dirai al Fratello Teodoreto che senza indugi si metta all'opera e si abbandoni alla Divina Provvidenza.

L'abbonamento a gratis ».

La SS. Vergine mi ha fatto segnare queste parole: « La carità per venire in aiuto non si rifiuta ».

Ecco dunque fissato il titolo del Bollettino e stabilita la sua gratuità.

Il titolo è assai caratteristico, in perfetto stile con tutta l'opera nata dalla collaborazione di Fra Leopoldo e di Fr. Teodoreto, apertamente religioso, e orientativo della sua programmatica impostazione.

Non è senza significato nemmeno quella data del 15 maggio, festa di S. G. B. La Salle, in cui il santo francescano raccoglie questo messaggio.

Ma il Fr. Teodoreto ha ancora dei dubbi e domanda ulteriori precisazioni.

Queste gli sono immediatamente comunicate.

Seguitiamo a citare Fra Leopoldo.

Il buon Fratello Professar Teodoreto mi consiglio a voler pregare Gesù per sapere il modo come si deve per incominciare ( il Bollettino ).

Se dobbiamo prima parlare delle meraviglie del Signore, oppure della pia Unione.

Gesù disse: « Né l'una né l'altra, ma si deve incominciare dalla Fede che cade a poco a poco e del bene che fanno i catechisti.

Parlare del bene, del vizio da lasciare, delle virtù da praticare, dei castighi che ne verranno e del bisogno estremo di indirizzare la povera gioventù e di custodirla.

I ricchi e i Sacerdoti si diano la mano e lavorino intorno a queste giovani pianticelle per non costringere il Signore Iddio a lasciare cadere le redini da molto tempo sostenute.

Se rendono pesanti le braccia s'incorre in terribili castighi ».

Il Bollettino è quindi l'espressione di un'impresa spirituale assai grave ed importante, qual'è quella di guidare e custodire la gioventù.

Più tardi, quando sorgerà l'idea della Casa di Carità Arti e Mestieri, si ritroveranno espressioni analoghe: « Per salvare il mondo, per formare nuove generazioni, voglio una Casa di Carità, ecc. ».

Il diario di Fra Leopoldo, sotto la data del 24 giugno 1917 dice ancora: Il buon Fratello Professor Teodoreto mi fece pregare il SS. Crocifisso affinché la bontà di Dio volesse dirmi se dobbiamo segnare le offerte sul giornaletto.

Stando in preghiera ai piedi della Croce nella recita del SS. Rosario, Gesù, sebbene mestissimo mi disse: « Le offerte dei benefattori non siano segnate sul giornaletto, ma saranno segnate in cielo ».

Me lo disse con voce debole, per cui io domandai una seconda volta.

Gesù disse come una specie di rimprovero: « Medita la mia mestizia » e mi comandò di segnare subito il detto.

« Le grazie ricevute siano scrupolosamente registrate, le offerte non registrarle. Saranno registrate in cielo ».

La linea da seguire non potrebbe essere tracciata più nettamente e più risolutamente: essa è in pieno contrasto con l'uso generale di riempire le ultime pagine dei Bollettini con elenchi nominativi di offerte.

Il Signore richiama accoratamente la norma evangelica della elemosina segreta, affinché il Padre Celeste, che vede nel segreto, possa dare la sua ricompensa e non sia costretto a dire all'offerente, mosso dalla vanità: « Hai già ricevuto la tua ricompensa ».

Egli vuole, invece, che siano messi più in evidenza i benefizi di Dio, che, troppo spesso, gli uomini ricevono senza accusare ricevuta.

Fr. Teodoreto ebbe l'idea di pubblicare le rivelazioni che Fra Leopoldo andava annotando nel suo diario, dove si trovano insegnamenti tanto preziosi, dati con un tono di così alta spiritualità e insieme cosi suasivo, e ne fece la proposta a Fra Leopoldo.

Ecco la risposta registrata nel diario: Da più giorni il Fratello Professore Teodoreto insisteva perché domandassi a Gesù se i detti li dobbiamo pubblicare, anche anonimi.2

Dopo più giorni Gesù, nella Sua infinita bontà si degnava di farci sentire: « I detti si pubblicheranno senza tema quando sarà l'ora.

Ma al momento c'è tanta ( altra ) materia da pubblicare ».

Non sappiamo se altre pubblicazioni anche di maggiore rilievo siano state guidate in modo così straordinario e con tanta ricchezza e precisione di direttive.

All'umiltà e alla fede del Fr. Teodoreto rispondeva l'abbondanza della grazia.

Ed ecco, dopo tutta questa preparazione, uscire il primo numero del Bollettino, sotto la data del 1° luglio 1917, con il titolo programmatico indicato dalla Madonna.

Nella facciata era riprodotta, quasi plastica rappresentazione del titolo, la caratteristica visione del Crocifisso a Fra Leopoldo, e l'autografo di S.S. Benedetto XV, che, essendo pure stampati sui foglietti della Divozione a Gesù Crocifisso, richiamavano la divozione stessa.

L'aspetto era modesto. Oggi, con le nostre esigenze, lo giudicheremmo fin troppo modesto.

Ma il Fr. Teodoreto venne rassicurato da Fra Leopoldo: 11 luglio 1917 - Il SS. Crocifisso mi fece intendere, riguardo al giornaletto della Pia Unione, che non importa sia elegante, pomposo; sia pure modesto; basta che faccia conoscere, amare il SS. Crocifisso, nostro dolce, soave amore e salute nostra santissima.

12 luglio 1917 - Gesù replico: a Fa contento il Fr. Teodoreto: digli che sono contento del giornaletto ».

27 agosto 1917 - « Dirai al Fratello Teodoreto, riguardo al giornaletto, di non dare ascolto alle dicerie.

Se dicono bene lo prenda in bene e se dicono al contrario lo ascolti e lasci che passi; ma la via è questa, semplice, ma ricca d'amor di Dio ».

Dal che risulta che vi furono dei consensi e dei dissensi, come è naturale.

Gli zelatori e le zelatrici di allora ci tenevano a ricevere il Bollettino, lo leggevano con tanto gusto perché vi trovavano una particolare unzione spirituale ed esprimevano la loro soddisfazione al Fr. Teodoreto.

Tuttavia il frontespizio del Bollettino non piaceva a tutti.

Qualcuno l'avrebbe desiderato più decorativo e propose al Fr. Teodoreto un disegno preparato secondo il gusto del tempo; su di esso spiccava un Crocifisso di autore classico, ma che non rappresentava più la visione di Fra Leopoldo con l'anima abbracciata al Crocifisso.

Ecco ciò che narra in proposito il diario di Fra Leopoldo: Il giorno 14 maggio 1919, verso sera, ore 4, venne il Fratello professore Teodoreto delle Scuole Cristiane portandomi l'effige del Crocifisso ( e cioè il disegno di cui sopra ) se mai Gesù, nella sua bontà, lo approvasse con un detto favorevole, alfine di metterla per copertina sul giornaletto « L'Amore a Gesù Crocifisso ».

Alla sera, più tardi, alle ore 9, mi portai al Santuario, ai piedi dell'altare e pregai Gesù Sacramentato secondo il desiderio del Fratello Teodoreto, affinché a gloria di Dio, Gesù si degnasse di darmi un solo detto, cioè intorno all'effigie dell'Apparizione, e mentre facevo la preghiera della Santa Adorazione, Gesù prese a dire: « L'effigie con l'anima ai piedi della Croce ( abbracciata ) a Gesù Crocifisso sia conservata in memoria dell'apparizione e a ricordo per l'umanità di ritornare alla Croce, a Gesù Crocifisso ».

Non si parlò più di sostituire il caratteristico Crocifisso della visione di Fra Leopoldo, anzi, quando, più tardi, il Bollettino assunse l'attuale forma un po' più decorosa, secondo le maggiori esigenze dei giorni nostri, il Crocifisso della visione venne posto nel massimo rilievo.

Sul Bollettino scriveva il Fratello Teodoreto stesso.

Il suo stile si riconosce, ad esempio, nell'articolo di fondo del primo numero, sebbene non sia firmato.

Ma non pare che egli scrivesse molto: preferì appoggiarsi a collaboratori, di cui il più attivo fu il Prof. Luigi Andrea Rostagno, grande ammiratore di Fra Leopoldo, che divenne presto il redattore principale e lavorò con passione per il Bollettino per lunghi anni.

Egli ebbe il privilegio di eccezionali incoraggiamenti.

Si legge infatti nel diario di Fra Leopoldo: 14 Febbraio 1918 - Facendo la santa adorazione implorai la benedizione di Dio sopra il piissimo Prof. Luigi Rostagno.

Gesù chiaramente disse: « Fai preghiera alla sacra piaga della mano destra e poi va e scrivi: A chi mi fa conoscere con lo scritto, io scriverò nel suo cuore Amore ».

Poi continuo: « Dirai che scrivano parole di fuoco, che parlino del mio amore, perché non è conosciuto ».

13 aprile 1918 - La Verdine mi incarica di dire al divotissimo sig. Prof. Luigi Rostagno che la benedizione celeste scende sul suo capo mentre scrive le cose di Dio.

La quale benedizione possiamo pensare che non fosse esclusiva per il Prof. Rostagno, ma si estendesse a tutti i collaboratori del Bollettino.

Questi non si possono più identificare tutti perché d'ordinario gli articoli non venivano firmati, ma furono parecchi, e dettero per lo più una collaborazione saltuaria: Fratelli delle Scuole Cristiane, catechisti, zelatori, qualche sacerdote.

Il primo gerente e direttore responsabile fu il Prof. Luigi Ughetto, segretario dell'Unione e braccio destro del Fr. Teodoreto, che tenne questo incarico fino al 1925, allorché, per ragioni professionali, dovette trasferirsi fuori Torino.

Dal 1926 fu direttore responsabile lo stesso Fr. Teodoreto, fino alla morte, avvenuta nel 1954; ne assunse quindi la direzione il Presidente dell'Unione.

Il Bollettino fu trimestrale fino al 1922 ed era per lo più di otto pagine; non riuscì però ad uscire con regolarità e molti numeri si riferiscono ad un intero semestre.

Nel 1923 esso divenne bimestrale e tutti i sei numeri dell'annata comparvero puntualmente; dal 1924 al 1932 si ritornò al periodo trimestrale e vi furono nuovamente molti, numeri doppi.

- Con il 1933 il Bollettino divenne decisamente bimestrale: si sentiva la necessità di un contatto più frequente e più regolare con il pubblico.

Per alcuni anni si mantenne regolare, aumentò il numero delle pagine che furono ordinariamente sedici, e adottò anche la copertina.

- Nel 1943 al vecchio cliché della facciata ne venne sostituito uno nuovo riproducente il nuovo quadro del Guglielmino, come già si era fatto per la divozione.

- Nel 1954 assunse la forma attuale con copertina in cartoncino, interamente coperta dal Crocifisso della visione di Fra Leopoldo, e il numero delle pagine aumentò arrivando ordinariamente a trentadue, ed anche superandole.

Particolare interesse presentano i numeri dei primi anni, scritti con semplicità e fervore, secondo le indicazioni di Fra Leopoldo, dove si respira l'aria dei primi tempi e si vedono già abbozzati tutti i temi che saranno ripresi ed ampliati più tardi.

Attraverso le pagine del Bollettino si seguono in parte gli sviluppi dell'Unione e delle sue opere, ma non se ne può ricostruire tutta la storia, perché la documentazione non è completa.

Forse non si ebbe neanche di mira di preparare un materiale completo per la storia, ma piuttosto un fine apostolico.

Non mancò mai la pubblicazione integrale della relazione che nei primi tempi si faceva ogni anno in pubblica adunanza.

Si diede rilievo alle ricorrenze ed agli avvenimenti più importanti di casa:

nel 1932 il decennio della morte di Fra Leopoldo;

nel 1934 il ventennio dell'Unione;

nel 1935 l'affiliazione dei catechisti congregati all'Istituto dei Fratelli d. S. C.;

nel 1937 la traslazione delle reliquie di S. Giov. Battista La Salle;

nel 1939 il XXV di fondazione dell'Unione;

nel 1941 si dedicò un numero speciale alla Casa di Carità;

nel 1943 se ne dedicò uno alla « Messa del Povero » che compiva dieci anni;

nel 1947 si richiamò l'attenzione sul XXV della morte di Fra Leopoldo e sulla nuova sede della Casa di Carità, di cui era iniziata la costruzione;

nel 1948 si sottolineò la traslazione della salma di Fra Leopoldo dal Cimitero a San Tommaso e l'erezione dell'Unione Catechisti in Istituto Secolare;

nel 1949 l'approvazione delle Regole dell'Unione;

nel 1950 il centenario della nascita di Fra Leopoldo e la definizione del dogma dell'Assunzione di Maria SS.ma;

nel 1952 il tricentenario della nascita di S. Giov. Batt. La Salle, con un numero di ben 52 pagine a cui collaborarono molti Fratelli, anche stranieri, con articoli di notevole importanza;

nel 1954 la morte del Fr. Teodoreto;

nel 1955 il suo primo anniversario;

nel 1956 il capitolo generale dei Fratelli e il cinquantennio della « Divozione a Gesù Crocifisso ».

Non mancò mai il ricordo dei membri defunti.

Ecco sfilare le figure care di giovani degni davvero di ammirazione e di esempio, che il Bollettino presentava senz'altro come modelli da imitare: Mario Bossù, Savino Castello, Anselmo Galliano Cotti, Giustino Nicoara, Alberto Zancani, Secondo Bosio, Giovanni Baiano, ecc.

Ne mancò la commemorazione dei Fratelli che avevano collaborato con il Fratel Teodoreto e delle molte personalità benemerite dell'Unione.

Tra i primi Fr. Norberto, Fr. Macedonie, Fr. Lorenzo, Fr. Aquilino, gli On.mi Fr. Junien Victor, e Athanase-Émile, gli Assistenti Candido e Francesco.

Tra le personalità sono ricordati il Cardinale Gamba, che portò l'Unione all'ultima tappa del suo sviluppo, con la forma di vita religiosa; l'Ammiraglio Gian Pietro Sery, il più grande propagatore della divozione, il quale la inviò a tutti i Vescovi del mondo e ne diffuse sistematicamente centinaia di migliaia di copie; Suor Luisa Montaldo, fondatrice della « Messa del Povero » con i canonici Merino e Bertola ecc; ecc.

Sui numeri che vanno dal 1932 al 1939 compaiono gli scritti di Fra Leopoldo, pubblicati a puntate, dal loro inizio fino alla data del 5 aprile 1909.

Per questa pubblicazione si utilizzò il testo curato dal Prof. Rostagno, il quale con lavoro diligentissimo e scrupoloso fece sparire gli errori di grammatica più gravi, che rendevano difficile e talvolta oscuro il testo autografo di Fra Leopoldo.

È garanzia di fedeltà il fatto che il prof. Rostagno conobbe Fra Leopoldo e le circostanze a cui si riferivano i suoi scritti; soprattutto le conosceva Fr. Teodoreto, il quale fu il più autorevole interprete del Servo di Dio e non esitò a servirsi del testo del Prof. Rostagno per l'ultima stesura della sua biografia di Fra Leopoldo.

Un posto importante venne dato agli argomenti catechistici e pedagogici, pur senza seguire un piano prestabilito, ma piuttosto occasionalmente, e così pure alla cronaca delle varie attività : i catechismi parrocchiali, i ritiri mensili, la Casa di Carità, la Scuola festiva di Poirino e quella serale di Via Rosine, la Messa del Povero, le numerose Sezioni dell'Unione che sorgevano e prosperavano presso molte case dei Fratelli in tutta l'Italia e nelle colonie, le giornate del Crocifisso, ecc.

A partire dal 1948 il Bollettino assume decisamente un tono più elevato e dal 1954 migliora anche la sua veste tipografica, come esigono le mutate condizioni dei tempi e grazie alla presenza di nuovi eccellenti collaboratori.

Ma l'impostazione è sempre la medesima, quella indicata da Fra Leopoldo, a cui intendiamo rimaner fedeli, aspettando da questa fedeltà l'efficacia del nostro modesto lavoro; siamo infatti persuasi, ormai anche dalla esperienza dei fatti, che Fra Leopoldo è veramente portatore delle parole del Signore, e le parole del Signore durano in eterno.

C. T.


1 Si riporta integralmente il testo del diario, con le sue imperfezioni grammaticali.

2 Per evidenti ragioni di prudenza, essendo ancor vivo Fra Leopoldo.