Festa dei cuori nell'Astigiano |
B149-A3
Annunciato dal nostro bollettino ( cfr. « L'Amore a Gesù Crocifisso » n. 1-3 Giugno 1958 ) domenica 28 settembre si effettuò il fervido pellegrinaggio in omaggio alla santità del venerato Fra Leopoldo Musso, o.f.m., e del nostro Fondatore Fratel Teodoreto delle S.C.
Vissero entrambi nell'ombra uniti d'intenti e di pensièri, dediti mente e cuore a Dio; ricevettero nella radiosa giornata settembrina la prima dimostrazione di venerazione, deliberata con previdente saggezza dal Consiglio Comunale di Viale d'Asti, paese in cui Fra Leopoldo ebbe la ormai storica visione del « Crocifisso del gran ritorno », e da quello di Vinchio d'Asti ove ebbe i natali il Fratel Teodoreto.
Il giornale di viaggio distribuito a tutti i partecipanti, sottolineava che la duplice mèta rivestiva il carattere di manifestazione di fede e di preghiera ( e si pregò realmente tutto il giorno ), ne illustrava la intenzione apostolica di veder realizzato il divino messaggio lasciateci in eredità dai due Servi di Dio.
Onorarono il corteo con l'ambita loro partecipazione l'Onoratissimo Fratello Niceto Giuseppe, Superiore Generale dei Fratelli delle Scuole Cristiane.
Il Fratel Assistente Leone di Maria, il Visitatore Fr. Alfredo con il suo Ausiliare Fr. Timoteo, il P. Leopoldo Occelli, De finitore Provinciale dei Frati Minori, numeroso stuolo di Fratelli, di catechisti e di ammiratori.
La giornata ha inizio alle ore 7, con la S. Messa celebrata nella chiesa parrocchiale di S. Tommaso; indi autopullmann e macchine prendono il via verso le terre astigiane, nel pieno e limpido mattino.
Ci dirigiamo a Viale d'Asti, dove una cameretta racchiuse un mistero d'amore; fiori e colori dell'incipiente autunno danno grazia ad ogni angolo del paesaggio.
Giungono verso le 9,30 i pellegrini, di cui i più si dirigono alla chiesa parrocchiale per la Messa festiva, devotamente, spiegati i vessilli, attonito e commosso il popolo per l'insolito concorso: una messa di suffragio piena di fascino su questi poggi solatii.
Poi la folla si riversa, nella piazzetta antistante al castello, già proprietà dei Conti Caissotti di Chiusano, ora sede del municipio; splende il castello nella sua candida mole.
Si procede allo scoprimento della lapide ordinato dal Sindaco Sig. Navone Giuseppe; cade il velo, e l'Arciprete Don G. B. Vallerò, benedetto il ricordo marmoreo, pronuncia brevi parole d'occasione.
Gli occhi si affissano sulle linee gravi di storia e di fede che sono incise e dicono: « Nel 1893 - in questo avito castello - Gesù Crocifisso - fece splendere in sogno - a Fra Leopoldo Maria Musso - l'alta visione - del gran ritorno a Dio - che illuminò la via - alla divozione alle Sante Piaghe - all'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata - alle Case di Carità Arti e Mestieri - auspici i Fratelli delle Scuole Cristiane - verso un mondo migliore - Viale d'Asti a ricordo perenne - 28-9-1958 ».
L'On.mo Fr. Nicet - Joseph Superiore Generale dei Fratelli delle Scuole Cristiane, tra il Sindaco e il Parroco di Viale.
La lapide inaugurata il 28-9-8
Il Fr. Agilberto tiene il discorso commemorativo.
Il Parroco di Viale, l'On.mo Fr. Nicet e il Fr. Leone durante il discorso del Fr. Agilberto.
Prende quindi la parola l'oratore ufficiale Fr. Agilberto delle Scuole Cristiane, dicitore forbito ed apostolo del catechismo.
Attraverso la sua loquela alata ed ardente rivivono le virtù del Servo di Dio Fra Leopoldo Maria Musso, discepolo e familiare di Cristo, l'oscuro domestico dei grandi, che transitò ignorato nell'ombra, ma ricco di luce celeste e di conquiste, che non appartenne più a se, e forse non si appartenne mai, da quando comincio a parlargli Dio, che con la preghièra ed il lavoro e soprattutto con la sofferenza, preparò il frutto squisito di questa giornata, suscitò a Dio anime elette, profondendo nelle opere dell'assistenza iana i suoi intimi tesori, figlio di popolo e al popolo amico, com'é sostanza del Vangelo, dottrina e disciplina della Chiesa.
Sebbene le cose da dirsi siano molte e grandi, con queste conclusioni ha termine il discorso, fortemente applaudito pel trascinante suo impeto.
Poscia il Presidente dei Catechisti esprime il grazie più sentito alla civica amministrazione di Viale, e sottolinea il profondo significato della manifestazione voluta per esaltare gli eterni valori dello spirito nell'umile persona di un cuoco, che nella modestia del suo operare era ricordato ai posteri da una lapide, mentre san caduti nell'oblio le ombre! dei potenti che dominarono nel castello.
Segue alla rievocazione una visita ai locali interni del palazzo e alla stanzetta nella quale l'uomo di Dio ebbe in sogno la visione della santa immagine che corre messaggera di bene il mondo un'anima in forma di fanciulla avvinta in adorazione ai piedi del Redentore crocifisso.
Dice un a scritta affissa al muro: « Come cuoco della famiglia Conti Caissotti di Chiusano - il Servo di Dio Frate Leopoldo Maria Musso - ( Musso Luigi ) - per nove stagioni estive - ( 1877-96 ) abitò questa stanzetta - ove ebbe la visione di Gesù Crocifisso - ( 1893 ).
Qui la ricchezza non è di marmi, ma di profonda interiorità e di grazia.
Compiuta la prima parte del pellegrinaggio, i mezzi di trasporto corrono ora sulle vie assolate, in direzione sud, verso le terre natali del Fratel Teodoreto, attraverso le regioni dove germogliarono tante vocazioni religiose, amate figure di atleti di Cristo.
Ecco finalmente Vinchio, gentile e rusticana ad un, tempo, lieta di vita e di serenità.
Riposo, attesa, e nel pieno pomeriggio rosario in chiesa e benedizione eucaristica.
Si compone il corteo che si snoda devoto e ordinato verso la casa natia del Fratel Teodoreto: fanciulli, giovani, associazioni, popolo, vessilli attorniano il Rev. Parroco Don Ugo Brondolo, il Sindaco Sig. Ariane Pietro, l'Onoratissimo Superiore Generale dei Fratelli delle Scuole Cristiane; coi suoi figli di tutto il Distretto di Torino.
Preghiere e inni s'innalzano lungo le vie tranquille.
Percorriamo quella che tante volte percorse lui, dalla casa alla chiesa e che ora porta il suo nome: « Via Prof. Giovanni Garberoglio - Fratel Teodoreto delle S.C. - ( 1871 - 1954 ).
L'inizio del corteo
il Clero e i Superiori dei Fratelli
Il gruppo dei catechisti e dei Fratelli
Il P. Leopoldo Occelli durante il discorso
Davanti alla parrocchiale di Vinchio
Intorno, sotto gli ardori del giorno splendono i filari, nella pienezza del dono i colli e pendici dalle linee piuttosto ripide e violente, si stendono in ampia poesia, canto della terra, orgoglio del viticultare.
Eccoci commossi dinanzi alla casa avita del santo religioso, una bianca e semplice costruzione che appaga lo sguardo e lo allieta.
Benedice la lapide appena scoperta il Parroco: brillano lei linee argentee della dicitura sul nero del marmo; esse dicono: « In questa dimora agreste - il 9 febbraio 1871 - iniziò i suoi santi giorni in terra - Fratel Teodoreto delle Scuole Cristiane - Prof. Giovanni Garberoglio - Religioso esemplare - Educatore eminente dei figli del popolo - Fondatore dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata ».
« Vinchio d'Asti ne addita - la fede la pietà l'ansia apostolica - o quanti qui converranno - al richiamo della sua memoria - 28-9-1958 ».
L'orazione commemorativa è tenuta dal Rev. P. Leopoldo Occelli, discepolo del Fr. Teodoreto, ed è tutta un tributo di religione alla memoria del religioso che abbandonò tutto, per tutto ritrovare, moltiplicato in Dio, sulle vie lucenti della santità.
L'oratore cita caratteristici episodi della vita del Nostro ed è efficacissimo nella illustrazione delle grandi virtù religiose di colui che il paese sente ed ama come figlio e maestro: la povertà, l'illibata purezza, l'obbedienza, l'osservanza regolare; le virtù dell'apostolo: alle anime che precipitano a rovina, come in ogni tempo; alla gioventù che una nefasta tradizione liberale trascina lontano dalla verità, ad opera di una scuola paganeggiante, egli sovviene col suo amore, col vigore radicale della trasformazione e del riscatto.
Il messaggio di redimere il mondo attraverso la « Divozione a Gesù Crocifisso » passa da Fra Leopoldo a lui, secondo l'indicazione del Signore, ed indi all'Istituto dei Fratelli; passa ai discepoli amati, che costituiscono la gloria più pura del Fratel Teodoreto e che formano l'Istituto Secolare dei Catechisti, che sovvengono con sì gran zelo alle parrocchie, che hanno aperto la Casa di Carità Arti e Mestieri, di grande portata sociale.
Il Dott. Tessitore, Presidente, ringrazia con commossa parola l'adunanza che si scioglie alle miti luci del tramonto.
Il panorama della esistenza dei due santi religiosi: contemplato in questo tramonto, dopo tante commosse attestazioni di venerazione affettuosa, può come quello di poche esistenze essere rassomigliato al manzoniano ruscello che, scaturito limpido dalla roccia, non mai intorbidato va a gettarsi limpido nel fiume, il mirabile gurgite della luce divina.