La consacrazione dell'Italia alla Madonna |
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L'Italia intera come nazione si è consacrata per sempre al Cuore Immacolato di Maria, alla sua Regina e Madre celestiale, alla sua Sovrana e Mediatrice potente, alla sua Castellana buona e soave.
Per mezzo di lei sarà più facile al popolo italiano e in particolare a ogni singolo individuo, salire all'unico Mediatore Gesù e al Padre che sta nei Cieli.
Comprendiamo perciò bene il senso di questa consacrazione.
Si dice che una persona si consacra a Dio quando si dedica stabilmente al culto Divino.
Ciò può avvenire mediante un rito, come per esempio l'ordinazione sacerdotale o la professione religiosa.
Ma già per il carattere battesimale ad ogni cristiano viene dato il potere di ricevere gli altri Sacramenti, i quali appartengono al culto di cui Gesù Cristo è il Sacerdote Supremo.
Perciò si può dire che ogni cristiano è di per sé un consacrato.
Quando poi il cristiano liberamente rinnova il proposito generoso di restare per sempre fedele a Dio, di amarlo più intensamente e di servirlo con dedizione secondo gli impegni assunti nel Santo Battesimo c'è come una consacrazione nuova, la quale però non è in fondo che una riconferma della prima e fondamentale consacrazione con cui lo spirito si era donato a Dio.
Se questo rinnovato dono di sé si compie per mezzo di Maria, la consacrazione è fatta direttamente a Lei affinché Ella ci porti e ci doni al Signore e ci aiuti a donarci sempre più sinceramente a Lui.
Ma perché per mezzo di Maria? Perché Essa è la Mediatrice universale presso il suo Divin Figlio.
Iddio ha disposto di darci tutto per mezzo di Maria e senza di Lei nessuno può ricevere Gesù e quindi non può ricevere alcuna grazia.
Quando la consacrazione è intesa in tal senso si capisce che una persona, una famiglia, una diocesi, una nazione consacrata alla Madonna non viene menomamente turbata nelle sue caratteristiche usuali, terrene e umane, né viene stornata dalle sue occupazioni quotidiane; ma si vuol dire che in più essa accetta di legarsi liberamente alla Madonna con vincolo di promessa sacra, con l'impegno di impostare la sua condotta e le sue attività sul binario della legge divina in modo che ogni cosa od azione sia conforme ai comandi del Signore ed escluda ogni infrazione a questa legge stessa.
Ma qui ci troviamo davanti all'ostacolo più grave che minaccia tutte le più sante iniziative.
Chi di noi non si è ancora accorto di una terribile facoltà che il nostro popolo possiede in grado eminente?
Il nostro popolo ha la paurosa facoltà di svuotare del loro vero senso intimo anche le cose più belle e sante.
Si tratta della Santa Missione? Il popolo accorre in massa, ascolta la parola di Dio, segue la processione di penitenza, assiste compunto alla predica dei ricordi, fa confessioni e comunioni … e poi?
Poi dopo pochi giorni o poche settimane è di nuovo freddo, svagato, festaiolo, licenzioso come prima.
Così dicasi del precetto pasquale, di Congressi Eucaristici e altre manifestazioni popolari che lasciano purtroppo il tempo che trovano e dopo aver segnato nient'altro che labili incontri con Dio, lasciano subito ripiombare il popolo in abitudini di vita pagana.
Eppure guai se ci lasciamo invadere dal pessimismo!
Incrociare le braccia è tanto facile e comodo, ma è il più grave peccato che potremmo commettere.
La storia del popolo cristiano e di ogni individuo si può compendiare così: « Cadere, umiliarsi, risorgere », come già diceva l'abate Rosmini.
Bisogna dunque dare al popolo il mezzo per ravvedersi, umiliarsi e risorgere.
Mettiamo tutto l'impegno per fare comprendere e vivere con spirito interiore questo grande atto di consacrazione.
Gesù ha detto: « Dio è spirito e cerca adoratori che lo adorino in spirito e verità. Le mie parole sono spirito e vita ».
È qui che bisogna puntare, e cominciamo noi a far le cose con spirito, dando il massimo valore allo spirito, senza farci schiavi dell'apparato esteriore né entusiasti vacui della bella riuscita esterna.
La Madonna stessa ce ne ha dato l'esempio chiamando a vero rinnovamento di vita con la preghiera e la penitenza.
Ecco alcuni richiami pratici per vivere questa consacrazione e ricavarne gli immensi vantaggi promessi dalla Madonna:
Siamo nel secolo del materialismo ateo. Si è dimenticato che autore di tutto l'universo è Dio e che non può essere che Lui.
Si è dimenticato che l'intelligenza dell'uomo è solo un piccolissimo raggio dell'intelligenza di Dio, e che tutte le invenzioni e scoperte moderne non sono creazioni, ma solo un piccolissimo sfruttamento di ciò che Dio ha profuso a piene mani nella natura.
Bisogna ritornare a Dio con la « Fede » semplice e ardente!
Un atto di fede in Dio, nostro Creatore, nostro Redentore, nostro Rimuneratore è anche un atto di adorazione, che riconosce il suo supremo dominio, la sua infinita maestà, la sua assoluta autorità; ed è anche un atto di amore e un atto di riparazione per tutti coloro che, avvolti nelle tenebre dell'errore, non aprono ancora gli occhi all'eterna Verità che è Lui stesso.
Dio nostro e Dio loro.
La Madonna di Fatima disse ai tre veggenti: « Dite a tutti che non offendano più il Signore che è già troppo offeso ».
E la veggente Giacinta prima di morire: « La Madonna non può più trattenere il braccio del suo amato Figliolo sopra il mondo ».
Diciamolo francamente: il mondo è brutto tanto per l'irreligiosità, le bestemmie, le ribellioni all'autorità, la profanazione dei giorni festivi e del focolare domestico, le lussurie, gli adulteri, gli omicidi, i tradimenti, le rapine e disonestà d'ogni genere …
La Madonna è venuta ad avvisarci prima che sia troppo tardi.
Vuole che la parte buona e sana dell'umanità preghi e faccia penitenza per convertire e salvare anche la parte cattiva e infetta.
E allora preghiamo perché chi prega certamente si salva; preghiamo perché la preghiera è chiave preziosa che apre le porte del Cielo; preghiamo perché la preghiera è la fortezza nostra e la debolezza di Dio: Dio si lascia sempre disarmare dalla preghiera.
E sacrifichiamoci anche.
Francesco e Giacinta, due dei veggenti di Fatima, quantunque bambini innocenti, si sacrificavano assai; nessun sacrificio sembrava grande, dato lo scopo per cui lo facevano: disarmare la collera divina; ottenere la conversione dei peccatori.
Dicevano: « Godiamo tanto nel soffrire per amore di Gesù e della Madonna; Essi amano coloro che soffrono per la conversione dei peccatori ».
Offriamo a Dio le nostre sofferenze fisiche e morali; la dura fatica del nostro quotidiano lavoro; le lotte che dobbiamo sostenere per conservarci virtuosi in mezzo a tanta corruzione mondana.
Offriamoci a Dio quali ostie di propiziazione per la perseveranza dei giusti e la conversione dei traviati.
Ricordiamoci che le città di Sodoma e di Gomorra furono distrutte dal fuoco piovuto dal cielo solo perché in esse non si trovarono neppure dieci giusti.
Dieci giusti sarebbero stati sufficienti a trattenere le braccia della divina giustizia!
Diceva la veggente Giacinta: « Le guerre non sono altro che castighi di Dio per i peccati del mondo ».
« I peccati che conducono più anime all'inferno sono i peccati impuri ».
« Se gli uomini sapessero che cosa è l'eternità, come farebbero presto a cambiar vita! ».
« Se gli uomini si pentono. Nostro Signore perdonerà al mondo, ma se non cambiano verrà il castigo ».
Oh, sentiamo imperioso l'invito della Madonna di farci i parafulmini della nostra povera umanità!
Preghiamo e facciamo penitenza.
Irradiamo intorno a noi il rispetto di Dio, la pratica della Religione, la fedeltà alla santa Madre Chiesa.
« Recitate il Rosario tutti i giorni », disse la Madonna ai tre veggenti di Fatima, e si dichiarò « La Madonna del Santo Rosario ».
Non dimentichiamo che una delle richieste più insistenti della Madonna di Fatima è stata proprio quella della recita del santo Rosario per avere la pace nel mondo e per la conversione della Russia.
Il Santo Rosario è la più bella preghiera mariana, ed è nel contempo preghiera e meditazione.
È preghiera perché comprende la recita del Pater, dell'Ave e del Gloria; è meditazione perché la mente si sofferma ad ogni decina su uno dei quindici più sublimi misteri della nostra santa Religione.
La Madonna, nelle sue varie apparizioni, ha sempre insistito sulla recita del santo Rosario.
A Francesco, uno dei veggenti di Fatima, la Madonna disse: « Verrai sì, in Paradiso, ma dovrai ancora recitare tanti Rosari! ».
S. Francesco di Sales diceva: « Recitare il Santo Rosario è la più dolce mia occupazione e la gioia più pura del mio cuore ».
E il Padre Faber: « Chi ha l'abitudine di recitare ogni giorno il santo Rosario, progredisce meravigliosamente nella via della perfezione e ottiene ogni grazia dalla Madonna ».
Altro desiderio della Madonna è che facciamo la Comunione riparatrice al primo sabato del mese per cinque mesi consecutivi.
Ecco le precise parole dette a Fatima, alla veggente Lucia, il 10 dicembre 1925: « Annunzio al mondo, in nome mio, ch'io prometto la salvezza eterna, con tutte le grazie necessario, a coloro che, nel primo sabato di cinque mesi consecutivi, si confesseranno, si comunicheranno, reciteranno una terza parte del Rosario, faranno un quarto d'ora di meditazione sui misteri del Rosario con l'intenzione di offrirmi un atto di riparazione ».
Veramente grandi le promesse della Madonna!
Se la consacrazione alla Madonna sarà intesa e vissuta così essa non deluderà le aspettative della nostra Madre Celeste e porterà davvero quei frutti di rinnovamento spirituale che ci permetteranno di guardare all'avvenire non più con ansia e timore, ma con sicura speranza e con animo tranquillo.
Allora non v'è dubbio che la consacrazione dell'Italia al Cuore Immacolato di Maria segnerà una data d'oro nell'albo della nostra storia millenaria e cristiana e l'inizio di una epoca nuova.
Per questo scopo appunto e per nulla meno di questo la Madonna è venuta a chiederla con tanta insistenza ed i nostri Vescovi l'hanno compiuta con tanta speranza.