Il Congresso catechistico al Passo della Mendola

B151-A3

25-39 agosto 1959

In uno scenario naturale incantevole, a 1000 metri sopra Bolzano, si è svolto il 1° Convegno Catechistico Nazionale indetto dalla rivista salesiana « Catechesi ».

I problemi trattati e discussi, quali il Catechismo nelle Scuole, nelle Parrocchie, il testo di religione, riforma del Catechismo di S. Pio X, le Suore catechiste, la formazione dei catechisti, prospettive per un rinnovamento nell'insegnamento catechistico, i catechismi attivi, i sussidi didattici, la lavagna, le filmine, i quadri ecc. hanno messo in evidenza, con tutta franchezza, i risultati e le manchevolezze del Catechismo in Italia, oggi.

Le diverse Diocesi rappresentate hanno esposto i loro problemi, le loro difficoltà, le loro attuazioni, i loro desideri.

Gli atti del convegno sono pubblicati su « Catechesi » a cui rimandiamo i lettori per le conclusioni, gli studi, i voti.

Per noi catechisti laici era riservata la sola relazione finale concernente la formazione.

Nel corso delle lezioni un nostro confratello ha potuto esporre all'assemblea il problema dei catechisti che svolgono la loro missione a fianco del Sacerdote.

In primo luogo è stata fatta notare la necessità urgente di un adeguato approfondimento della figura e della funzione del catechista laico dal punto di vista teologico, pastorale e canonico.

In particolare è stata sottolineata la necessità di giungere ad una autorevole definizione del carattere sacro e vocazionale della condizione del catechista.

Per riguardo alla formazione di questi catechisti cosidetti volontari, è stato inoltre rilevato come oggi essi abbiano pochissime possibilità di formarsi in modo adeguato, mancando le istituzioni che li sorreggano e che li animino per cui, dopo alcuni anni di pur lodevole e generosa attività, abbandonano l'insegnamento del catechismo.

Presso l'Azione Cattolica vi sono attività marginali e di ripiego, in concorrenza con il mondo esterno e le scuole cattoliche non hanno ancora pensato, in modo efficiente, al problema.

Il nostro Istituto Secolare, sorto proprio per l'apostolato catechistico, si è sforzato di attuare un programma serio di formazione risolvendo il problema della perseveranza con il legame dei voti per quelli che intendono dedicarsi generosamente alla sublime missione; di più, per dar modo anche alla formazione di famiglie veramente cristiane, ha previsto i catechisti padri di famiglia per quei membri che sono chiamati allo stato matrimoniale.

Invitato dal Presidente dei lavori, S. E. Mons. Tinivella Vescovo di Teggiano - che pubblicamente ed a più riprese ha manifestato il suo alto compiacimento e la sua profonda stima per l'Unione Catechisti e per la santità dei Suoi Fondatori - il nostro confratello ha riassunto poi, tra l'attenzione generale, l'attività del nostro Istituto Secolare alla Casa di Carità, in Italia e all'Estero, presso alcune case di Fratelli delle Scuole Cristiane, insistendo sulla necessita che tale Istituzione si propaghi e chiedendo che le scuole tenute da religiosi - le più idonee a tale compito - si sentano moralmente obbligate alla formazione di catechisti.

Alla mozione ha risposto Fr. Agilberto, Direttore di « Sussidi », concordando in tutto con l'oratore e affermando solennemente che se il compito della formazione dei catechisti non è affidato alle scuole tenute da religiosi, a chi deve essere affidato? e se le scuole cattoliche non curano tale importantissimo compito, c'è da domandarsi che cosa ci stanno a fare?

Concludendo, si può affermare che l'esito del Primo Convegno Catechistico è stato positivo per i problemi trattati e per le questioni sollevate; c'è da augurarsi che tante nobili iniziative non rimangano allo stato di desiderio e che le relazioni ed i voti non si chiudano in polverosi archivi.