Grazia ricevuta per l'intercessione di Fr. Cecilio |
B178-A10
Fr. Enrico Trisoglio
Credo mio stretto obbligo di riconoscenza dichiarare quanto segue.
Nella seconda metà del 1970, a pochi mesi di distanza, mi sono trovato dinanzi a due situazioni assai gravi che concernevano persone a me carissime.
In entrambi i casi - che vertevano su campi totalmente diversi - ho visto come sollevarsi una tempesta cupa che minacciava di tutto travolgere: le notizie si rincorrevano una più desolante dell'altra, le testimonianze avevano a loro appoggio le prove più documentatamente ineccepibili e la speranza si presentava sempre più come un'evasione irreale.
In entrambi i casi mi rivolsi a Fr. Cecilio con il quale ero stato a due riprese in comunità intrattenendo sempre i più affettuosi rapporti, basati sulla stima profonda e sulla più fraterna cordialità.
Gli parlai come solevo fare quando mi era accanto: lo invitai ad intervenire, ma subito e radicalmente, dimenticando il proposito che gli avevo spesso sentito scherzosamente ripetere di volersi riposare in cielo per qualche decennio a riscatto dei tanti sonni perduti in terra.
E Fr. Cecilio intervenne subito e radicalmente.
Immediatamente le cose incominciarono a cambiare; di mezza giornata in mezza giornata le notizie si susseguirono opposte alle precedenti.
Le prove negative - che pure erano sembrate inoppugnabili - si andavano di momento in momento scolorendo e venivano accantonate da altre positive.
Nel giro di una settimana tutte le nubi erano fugate ed era tornato a risplendere un sole che lasciava trasecolati.
Avevo affidato i due casi a Fr. Cecilio ed in tutti e due scorsi con estrema evidenza il suo stile.
Non posso parlare di miracoli in senso tecnico: certo per me lo furono in senso morale.
E non dovetti neppure pregare a lungo, fare novene!
Gli parlai solo con la franchezza di un fratello … ed egli interruppe generosamente ( come sempre ) il suo riposo di ricupero ed intervenne.
Dal modo ho immediatamente riconosciuto la firma.