Notizie dal Vietnam |
B196-A10
Nel silenzio di quasi tutta la stampa sui tragici avvenimenti che accompagnarono e soprattutto seguirono la triste vicenda della guerra del Vietnam crediamo opportuno riportare le seguenti notizie che ci sono giunte in via assolutamente confidenziale.
Saranno taciuti nomi e particolari che potrebbero far risalire alla fonte, per evidenti ragioni di prudenza, ma possiamo assicurare che sono notizie con tutto il crisma della verità.
« … ora l'animo mio è ben lontano dal lavoro che svolgo in Italia »; scrive un religioso sudvietnamita che si trova in Italia, « Trovarsi dall'oggi al domani tagliato fuori dai parenti e dagli amici è un'esperienza terribile!
Le parole sono vane e la realtà sorpassa l'immaginazione.
Come Lei ha ben compreso, questa realtà è assai più complessa di quanto ci lasciano capire i mezzi di comunicazione.
Ogni Vietnamita è profondamente turbato dai fatti che si registrano in questi giorni storici per il mio Paese.
Salvo che per i comunisti vittoriosi, gli avvenimenti di queste ultime settimane rappresentano per i Vietnamiti del Sud un'amara delusione, un immenso disastro, una tragedia dalle conseguenze incalcolabili, giacché segnano la fine di uno stato di cose, cioè la guerra, ma aprono in modo violento un'epoca nuova per il nostro popolo, l'epoca del comunismo integrale, trionfante, assoluto.
… Può darsi che non vi siano degli atti selvaggi, come in Cambogia, poiché il Vietnamita ha un altro temperamento, ma il comunismo nel nostro Paese non potrà che essere più totale e virulento.
Per questa ragione, voglia pregare molto e domandare preghiere intorno a Lei per i nostri fratelli e i cristiani del Vietnam.
Essi hanno bisogno del nostro soccorso.
… Poco, prima della caduta di Saigon, 30 aprile 1975, abbiamo saputo che uno dei nostri religiosi aveva lasciato il Paese; non ne abbiamo saputo più nulla e nutriamo speranza che si trovi con qualche altro, tra i rifugiati via mare in qualche luogo.
Ho una lettera collettiva scritta dai miei otto nipoti datata il giorno in cui il Presidente Thieu ha dato le dimissioni ( 21 aprile ).
Essi mi dicono che è la fine e ognuno vuole dirmi: "Arrivederci, forse in Cielo", mi dicono.
Saigon: 13 aprile 1975:
« Voi sapete della perdita di tutte le province degli Altopiani e dell'Est.
Ci rimane un terzo del territorio ».
Banmethout: Due case senza notizie.
Radio Viet Cong afferma che una scuola funziona di nuovo.
Sarà vero? Gli aviatori dicono invece che la scuola è una rovina.
Un militare fuggito afferma di aver assistito alla fucilazione di 11 cittadini ai piedi del portabandiera della scuola ».
Huè: senza notizie.
Un solo giovane religioso è riuscito a fuggire su una barca all'ultimo momento.
È giunto a Saigon dopo aver percorso parecchie centinaia di chilometri via mare.
Oltre un milione di rifugiati cercano scampo sulle imbarcazioni, cannoneggiate dai Viet Cong.
Quarantotto religiose sono annegate.
I Viet Cong infiltratisi tra i profughi e i militari spingono i civili ad affrettarsi alle navi.
Ressa inverosimile, si calpestano i più deboli.
Poi si corre all'aeroporto: decollo impossibile.
Pleiku: Oltre 4.000 vetture corrono sulla pista dell'aeroporto.
I Vie Cong massacrano e bruciano tutto.
Quattro suore con 50 orfanelle fuggono.
All'arrivo alla città di Tuyhoà sono in due.
Una suora impazzisce; un'altra è agonizzante all'ospedale.
Nhatrang: Uguale imboscata dei Viet Cong.
I nostri … sono giunti al Sud.
Ma dieci di essi con 48 montanari hanno avuto … molto caldo.
Essi non hanno fatto in tempo a fuggire e ora si trovano in un campo-profughi e soffrono di tutto, specie la sete.
Disordini dolorosi.
I Viet Cong travestiti da soldati nazionalisti sparano.
Dura tre giorni.
Infine un ufficiale interviene e fa fucilare più di 100 soldati pirati.
Poi abbandona la città ai Viet Cong.
Nhatrang è nel centro del fuoco.
Dalat: sono fuggiti versò Saigon eccetto uno di cui non si hanno più notizie.
Gli Anziani sono a Saigon, poco sicuri, con 100.000 profughi.
Piraterie anche qui.
I Vescovi sono rimasti al loro posto.
I Viet Cong puntano su Saigon a colpo sicuro.
Preghiamo per questi nostri fratelli e per tutte le vittime dell'odio e della barbarie umana.