Crociata della sofferenza |
B210-A7
Anno XVII - Lettera N. 63 - Gennaio 1979
« Adorate il Signore Gesù nei vostri cuori pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto ». ( 1 Pt 3,15 ).
Fratelli,
nell'ispirato insegnamento di Giovanni Paolo II, così attuale e così ricco di speranza, un pensiero pare dominare la riflessione che il Papa ci invita a fare sull'uomo.
Un pensiero che esprime una realtà e che apre il cuore alla fiducia: « L'uomo è un essere che cerca.
Tutta la sua storia lo conferma. Anche la vita di ciascuno di noi lo testimonia.
Molti sono i campi in cui l'uomo cerca … fra tutti questi campi ve n'è uno, il più profondo.
È quello che penetra più intimamente nella stessa umanità dell'essere umano.
Ed è il più unito al senso di tutta la vita umana.
L'uomo è l'essere che cerca Dio.
E perfino, dopo averlo trovato, continua a cercarlo.
E se lo cerca con sincerità, lo ha già trovato » ( Udienza generale - 27 dicembre 1978 ).
È una grande verità che lo Spirito ci ricorda per voce del Vicario di Cristo, ed è come una porta spalancata sull'umanità che ci circonda.
Una umanità che, a considerarla superficialmente, ci pare sempre più incredula e scettica, sempre più lontana da Dio, sempre più immersa nell'agitazione e nella visione materialistica della vita e dei rapporti.
La parola di Dio ci dice che sotto a questa apparente indifferenza, sotto a questa superficiale ostilità ci sono degli esseri in ricerca, delle anime in tensione verso qualcosa o meglio verso Qualcuno, verso Colui che ci ha creati per sé e che ci lascia « inquieti », finché non ci riposiamo in Lui.
Ognuno ha i suoi problemi, le sue ansie, i suoi segreti pensieri che nessuno conosce.
Quante volte il nostro giudizio sulle persone che incontriamo è lontano dalla realtà.
Anche la persona che ci pare più insensibile, quella che giudichiamo più lontana da un pensiero di fede, quella che crediamo più scettica ad ogni discorso di fede, anche quella persona, mi dice il Papa è « una persona che cerca, è un essere che cerca Dio », come lo cerco io.
Ogni uomo ha sete di Dio.
Tutta la Scrittura risuona di questo grido che Si è fatto sentire tremila anni fa: « O Dio, Tu sei il mio Dio! All'aurora io Ti cerco. Di Tè ha sete l'anima mia.
A Te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senza acqua! » ( Salmo 63 ).
« Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a Te, o Dio!
L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente ». ( Salmo 42 ).
Così canta il Profeta.
E a chi gli chiede per due volte: « Dov'è il tuo Dio? » il Salmista risponde: « Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio! » ( Salmo 42,6 ).
Ma bisogna cercare Dio nella vita di ogni giorno, negli incontri più usuali.
Alcuni cercano Dio dappertutto tranne che nella loro casa, nelle loro occupazioni di ogni giorno, nell'andamento monotono della loro vita, negli incontri casuali.
Qualunque lavoro, qualunque avvenimento è lavoro, è avvenimento di Dio.
Talvolta dimentichiamo completamente che, sebbene Dio sia in cielo, è anche nel nostro cuore, e in qualunque ambiente della nostra casa.
Non buttiamo via la nostra esistenza in sogni, non stiamo ad aspettare le grandi occasioni di sacrificio, che forse non verranno mai.
Non pensiamo: « Oh, se solamente avessi le possibilità che hanno gli altri, che persona meravigliosa sarei! ».
È un inganno. La nostra santità consiste nell'approfittare delle circostanze presenti, nel fare le cose che Dio ci chiede ogni giorno, nell'accettare le sofferenze, i sacrifici, gli avvenimenti legati alla nostra situazione, alla nostra condizione, alla nostra età.
Quanta difficoltà, ma anche quanto merito nel saperci accettare come siamo!
L'ora che tu vivi, il compito che adempì, l'uomo che incontri in questo momento sono per te, oggi, i più importanti della tua vita.
Sono le tessere del mosaico della tua vita che tu solo devi sapere collocare perché in te e nella tua vita si realizzi il meraviglioso disegno di Dio.
Ed è sempre un meraviglioso disegno perché è, per mezzo tuo, un disegno di Dio che si compie.
Non tutte le tessere sono luminose o dorate: ci sono anche le tessere oscure che forse non comprendiamo perché siano così buie, finché non le abbiamo inserite accanto a quelle dai colori più vivaci o finché non siamo riusciti ad illuminarle con la luce che viene dalla Croce di Gesù, finché non siamo riusciti a tingerle con il caldo colore dell'amore.
Amare sempre, avere sempre qualcuno da amare in Dio, avere sempre qualcosa da donare, da fare: è questo il segreto per essere perennemente giovani, qualunque età si abbia, perché la fede conserverà sempre giovane lo spirito, la Speranza conserverà sempre giovane la volontà, l'Amore conserverà sempre giovane il cuore.
Ma Cristo stesso è colui che conserverà sempre giovane la nostra vita.
È Lui, la Fonte di acqua viva, di cui ha sete la nostra anima, è Lui che il nostro cuore cerca che solo potrà dissetarci, che solo potrà soddisfare e appagare i desideri del nostro cuore.
« Apriamo, spalanchiamo il nostro cuore a Gesù » come ci invita Papa Giovanni Paolo II.
Apriamogli la nostra mente, il nostro cuore, la nostra vita: lasciamolo entrare in ogni avvenimento di ogni giorno, facciamone il confidente di ogni pena, l'amico di ogni gioia, il sostegno di ogni speranza, il centro e il fine di ogni affetto.
In Lui proiettiamo ogni nostro pensiero, ogni nostra preoccupazione, ogni nostra sofferenza.
Con Lui parliamo delle nostre difficoltà, dei casi della nostra vita, delle persone che stanno a cuore e di quelle che ci fanno soffrire, a Lui affidiamo i nostri problemi, non per scaricarli e liberarcene, ma per cercarne in Lui la possibile e meno dolorosa soluzione.
Questo significa testimoniare sempre a chi ci chiede ragione della nostra fede, quale è la speranza che è in noi.
Il Servo di Dio Fratel Teodoreto, di cui ricorre il prossimo 13 maggio, il 25° anniversario della morte, soleva ripetere ai giovani che avvicinava: « Specialmente voi giovani, non accontentatevi di godere Dio; la vita circola più abbondante, più potente in voi e, secondo la legge di ogni vita, essa deve passare più largamente ai diseredati di questo mondo.
Date largamente il vostro spirito: se avete un nobile ideale, fatene parte e non rifiutate il pane della verità a coloro che, alla vostra porta, basiscono di fame.
Date il vostro cuore: che il mondo indifferente ed ostile sappia che voi lo amate, che vivete per il suo bene.
Il cuore apre le porte rimaste chiuse, per mezzo delle spinte vigorose della convinzione.
Dove ha attinto il Cristianesimo la potenza con la quale ha trionfato, se non nella forza del suo amore?
Date, nella misura del possibile, i vostri stessi beni: le anime valgono un prezzo infinito, ed in confronto alle medesime tutto è vile.
Datevi in ogni occasione, e specialmente ai più infelici, ai più poveri, e nella necessità, date la vostra stessa vita: tutta la nostra esistenza sia profumata dalla divina Carità.
Il nostro ideale consista nel fare il bene attorno a noi, nello spenderci, nel sacrificarci per gli altri, nel dimenticare noi stessi.
Circondiamo ogni creatura con la nostra ardente carità.
Si sappia che l'unica nostra ambizione è di diffondere il bene ».
È un programma di vita che il Servo di Dio ha realizzato nella sua vita.
È un programma di vita che possiamo fare nostro in ogni situazione di salute o di malattia, di attività o di inattività.
L'amore non ha bisogno di grandi gesti per manifestarsi: talvolta basta una parola, basta un sorriso, basta un piccolo atto, una piccola attenzione.
E quanto bene possiamo diffondere attorno a noi, come possiamo rendere testimonianza della nostra fede e della nostra speranza!
La Vergine Immacolata, Madre della divina Grazia, sostenga la nostra fede e la nostra speranza, affinché nella carità sappiamo offrire con gioia e con generosità per lo scopo della Crociata e dia a tutti voi, carissimi fratelli e sorelle, tanta serenità.
Preghiamo perché i cristiani sappiano attingere da Gesù Crocifisso quell'immenso amore che ha dato la vita per i suoi amici.
Ricordiamo nelle nostre preghiere e nelle nostre offerte di sofferenza le seguenti intenzioni che ci sono state raccomandate:
- le vocazioni all'apostolato fra la gioventù;
- la Comunità lasalliana affinché nell'unità ritrovi un nuovo slancio apostolico;
- le vocazioni per l'Unione Catechisti;
- il Gruppo famiglie dell'Unione Catechisti perché viva e diffonda la spiritualità familiare;
le intenzioni degli iscritti P.C.P. ( Pesaro ), S.D. ( Catania ), M.C., P.S. ( Acireale ), B.M. ( Mantova ), G.F. ( Faenza ), D'A.R-, C.C. ( Vibo Valentia ), S.C., P.L., Q.G. ( Catania ), T.P. ( Savona ), P.A. ( Licata ), B.C. ( Palestro ), F.G.L., L.S., P.R., B.A. ( Torino ), T.C., R.M. ( Parma ).
Ricordiamo nelle preghiere di suffragio:
le anime buone di Fr. Ernesto Moretti, Fr. Michele Giorda, Fr. Michelangelo Novarino ( Torino ), V.G. ( Licata ), Suor V.B. ( Vallecrosia ), M., L.L. ( Torino ), fratelli e genitori di A.A., familiari di M.V. ( Acireale ) e le anime più abbandonate del Purgatorio.
Fate conoscere a persone particolarmente sofferenti nello spirito, la Crociata: è un'opera di apostolato anche questa.
Ricordiamo a questo proposito che la Crociata ha carattere esclusivamente spirituale: l'adesione non comporta nessun altro obbligo oltre quello della offerta settimanale delle sofferenze per le Vocazioni Sacerdotali e Religiose mediante la pratica della Adorazione a Gesù Crocifisso; inoltre richiede la recita di una "Ave Maria" per le intenzioni particolari raccomandate dal Centro.
È quindi un impegno da prendersi liberamente e coscientemente.
La Vergine Immacolata ci guidi a Gesù Crocifisso e Gesù viva sempre nei nostri cuori!
Ringraziamo di cuore quanti ci aiutano a sostenere le spese di stampa e di spedizione del materiale e della lettera della Crociata, utilizzando il C.C.P. 2/8395 intestato a Unione Catechisti.
Non se ne pubblicano i nomi perché solo da Dio abbiano la ricompensa.
La Presidenza