Crociata della sofferenza |
B238-A6
« Disse alla Madre: " Ecco tuo figlio ". Disse al discepolo: " Ecco la tua Madre " » ( Gv 19,26 )
Fratelli, « Sappiate trasformare tutte le vostre sofferenze in fonte di forza e di fiducia per vivere la fede »; con queste parole Papa Giovanni Paolo II si rivolgeva ai sofferenti in uno dei suoi pellegrinaggi apostolici.
Lo scopo di questa esortazione è quello di invitare a « vivere la fede », e « vivere la fede » è pensare a Gesù come a uno che vive, oggi, in mezzo a noi, che è nel mondo e che tra milioni di altre persone vi ha scelte: è, infatti, già essere dei scelti da Lui il solo conoscerlo.
Vivere la fede è pensare a Gesù, come al solo amico il cui sguardo penetra nella nostra vita più intima, anche in quella inaccessibile a chiunque altro e forse ignorata da noi stessi.
Egli ha i suoi progetti su di noi.
Viviamo in un tempo in cui non è difficile incontrare il Cristo: l'abbandono in cui è lasciato sovente, lo presentano al nostro amore, alla nostra partecipazione alla sua solitudine.
Così accadde alla Vergine Maria ai piedi della Croce, nella solitudine, nell'abbandono, nella tristezza: « La Madre di Cristo stava, in piedi, in preda al dolore, presso la Croce e piangeva dal profondo del cuore, mentre il Suo amato Figlio era lì appeso » ( Stabat Mater ).
Il Vangelo, in S. Giovanni ce ne da la descrizione: « Stavano presso la Croce di Gesù, Sua Madre, la sorella di Sua Madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala.
Gesù, allora vedendo la Madre e lì accanto a Lei il discepolo che Egli amava, disse alla Madre: " Donna, ecco tuo figlio! ".
Poi disse al discepolo: " Ecco la tua Madre! ".
E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa » ( Gv 19,25-26 ).
« " Ecco tua Madre! " così dice il Signore Crocifisso anche a noi.
Voi stessi malati, sofferenti, avete visto il volto pieno di dolore, le dolenti ferite del Salvatore Crocifisso.
Voi guardate perplessi alla Croce alla quale è appeso il Corpo di Gesù, martoriato e sfigurato.
Voi guardate assieme a Maria, a quel legno del martirio che noi solo con gli occhi della fede possiamo riconoscere come l' " albero della vita ".
Guardiamo con gli stessi occhi della fede anche al nostro personale destino.
Con il discepolo Giovanni prendiamo anche noi Maria, la Madre del Salvatore, come nostra Madre, e apriamo con il suo aiuto gli occhi alla fede.
Con il suo aiuto sopporteremo più facilmente il peso delle nostre sofferenze.
Maria è al nostro fianco perché Essa ha sofferto con il suo Divin Figlio, secondo la profezia del vecchio Simeone: " E anche a te una spada trafiggerà l'anima " ( Lc 2,35 ).
Il cuore materno di Maria è trafitto dal dolore: perché nessuno è cosi vicino al figlio come la sua propria madre.
Ma il Padre celeste, che non abbandona gli uomini neanche nelle tribolazioni più estreme, ha donato alla Madre di Gesù la forza di resistere sotto la croce e di partecipare alla Passione di suo Figlio » ( Giovanni Paolo II ).
Nell'Adorazione alle Cinque Piaghe di Gesù, noi ci uniamo a Maria Santissima e l'invochiamo « Vergine dolorosissima! »: è l'espressione della nostra volontà di partecipare con Lei alla Passione di Gesù.
Non è solo un incontro con Gesù Crocifisso, ma è una volontà di essere vicini a Gesù e Maria che soffrono, avendo presenti le loro sofferenze e unendo le nostre alle loro.
Quanto sollievo ci reca talora il poter condividere le nostre pene interiori con qualcuno che ci comprende e che sinceramente prende parte alle nostre pene interiori e ci ascolta con animo di amico!
Forse sovente dimentichiamo, nella Adorazione alle Piaghe di Gesù, questo aspetto di unione a Maria Santissima: teniamolo più presente, ci può essere di grande conforto e di grande aiuto, può essere una fonte di forza per accettare con più fede i pesi della vita, e, attraverso la preghiera e la meditazione, unirci più consapevolmente alla Passione e alla Morte del Signore.
Con questa paziente sopportazione delle pene e delle fatiche quotidiane, santifichiamo noi stessi e contemporaneamente la Chiesa e il mondo.
« Il dolore accettato per amore di Cristo è sempre un dolore salvifico ».
Esso è una chiamata e una missione, offerta a noi dalla Provvidenza divina.
La Lieta Novella di Cristo non può certo eliminare la sofferenza, non l'ha fatto neppure per Sua Madre, per gli Apostoli e per le anime che più gli erano vicine nella sofferenza: anzi proprio ad essi ha chiesto una maggiore partecipazione alla sua Passione redentrice e l'ha detto a loro esplicitamente: prendi ogni giorno la tua croce e seguimi.
Pensiamo in mezzo a quante tribolazioni, sofferenze di ogni giorno e di ogni genere sono passati i Santi che la Chiesa ci propone come modelli di vita: essi più di ogni altro parteciparono alle sofferenze di Gesù e di Maria.
L'esempio delle sofferenze della Madre di Gesù e dei Santi possono rendere anche le nostre sofferenze più sopportabili perché ci consentono di entrare più profondamente nel loro significato salvifico e ci aiutano a meglio comprenderne la presenza nella nostra vita.
« Nella sofferenza permessa o destinata dalla Provvidenza divina incontriamo il mistero impenetrabile della stessa Morte e Passione e Resurrezione di Cristo.
È il suo appello ad un tipo tutto particolare di sequela, la sequela della Croce, accanto e in unione a Maria Santissima.
È in definitiva Cristo stesso che ci invita ad accettare la sofferenza come il suo giogo, quasi indicandoci una strada per seguire le sue orme.
Soltanto l'accettazione, lo stare accanto a Lui, come Maria sul Calvario, può trasformare profondamente ogni dolore umano.
Esso diventa una partecipazione personale alla Passione espiatrice e salvatrice di Cristo.
Egli continua negli uomini la sua stessa Passione.
Per questo la Chiesa si volge sempre, senza stancarsi, ai sofferenti.
Fate partecipare del tesoro della Redenzione, che possedete attraverso la vostra con-sofferenza con Cristo, il mondo minacciato sempre più dal peccato, dal male: fatene partecipe il vostro prossimo che ha perduto di vista e non ha ancora trovato la luce della Redenzione, il senso divino della vita.
Sostenete la Chiesa, voi che soffrite: diventate sorgente di forza per la Chiesa e per l'Umanità » ( Giovanni Paolo II ).
Da Maria Santissima imploriamo la forza che ci renda possibile accettare le nostre sofferenze nello spirito di Cristo.
Solo così esse non ci opprimeranno, non diverranno una fonte di disperazione e di abbattimento, ma saranno una fonte di forza e di fiducia.
Con Cristo, uniti a Maria Santissima, offriamo il sacrificio di tutte le pene e le avversità per la salvezza del mondo.
Cerchiamo il senso delle nostre sofferenze nella santificazione della nostra vita, delle nostre famiglie, della Chiesa, delle anime consacrate per cui le offriamo e che sono lo scopo della nostra Crociata.
Affidiamole a Maria Santissima, la Madre della Chiesa, perché conforti la Chiesa con sante e numerose Vocazioni, preghiamola di restare accanto alle anime consacrate che hanno perso l'entusiasmo e la generosità della loro donazione.
Resti accanto a loro come è rimasta accanto a S Giovanni, li sostenga, li aiuti, li illumini, riporti nei loro cuori la pace dopo la bufera della tentazione e dello scoraggiamento.
Maria, la Madre della Chiesa, è particolarmente al loro fianco, nel loro servizio apostolico, come lo fu accanto agli Apostoli, disorientati e avviliti dopo il dramma della Croce.
Preghi ancora oggi con essi come pregò per i primi Apostoli dopo la gioia della Risurrezione fino a che lo Spirito Santo ridoni loro il vigore e il coraggio della predicazione al mondo pagano di Gesù e di Gesù Crocifisso.
Cari amici, fratelli e sorelle che sopportate il peso più pesante della Croce, sostenete con le vostre forze, che Dio certamente vi da assieme alle sofferenze, offrendo preghiere e sofferenze, le anime consacrate e ogni vocazione a cui Dio chiama ognuno di noi per il bene della Chiesa, che siamo noi.
E Maria resti anche accanto a voi: ricorrete a Lei frequentemente, sentitela come un membro della vostra famiglia, come l'ha resa Gesù sulla Croce quando Le disse: « Donna, ecco tuo figlio » e in quel « figlio » eravamo compresi tutti e ognuno di noi. Prendiamola quindi, come il discepolo prediletto nella nostra casa.
È una Mamma: il cammino ci sarà più facile e la sofferenza meno faticosa.
Maria, che stava ai piedi della Croce, implori dal suo Figlio la fede, la pazienza, la speranza, la carità che ci sono necessarie.
Maria Santissima, Madre della Chiesa, ai piedi della Croce, abiti accanto a noi, nelle nostre famiglie, accanto alle anime consacrate per cui preghiamo.
Ricordiamo nelle nostre preghiere e nelle nostre offerte di sofferenza le seguenti intenzioni che ci sono state raccomandate:
- le vocazioni all'apostolato tra i giovani e i sofferenti;
- le vocazioni dell'Unione Catechisti;
- le intenzioni degli iscritti alla Crociata della Sofferenza: O.M. ( Ciriè ); P.G. ( Minervino Murge ); S.P.C. ( Minervino Murge ); E.G. ( Vibo Valentia ) per la sua salute fisica e spirituale; P.C. ( Terruggia ) per sé e per i suoi cari; M.P.M. ( Pianezza ); G.C. ( Schio ); M.R. ( Nicolosi ); M. D'A.G. ( Catania ); G.C. ( Aci Bonaccorsi ); R.C. ( Grugliasco ); B.T. ( Chivasso ); C.A. ( Torino ); B.R.G. ( Frassineto Po ) per persone ammalate; M.E. ( Torino ); M.C. ( Catania ); S.C. ( Catania ); P.F. ( Catania ); famiglia A. ( Catania ); S.G. ( Catania ); V.A. ( Modena ); B.M. ( S. Mauro Torinese ); Sac. C.P. ( Catania ) per la sua salute; M.C. ( Vibo Valentia ) per la sua famiglia; P.G.B. ( Comiso ); e tutte le altre intenzioni degli iscritti alla Crociata della Sofferenza.
- l'anima di Fr. Eusebio Calegaris, di Giovanni Battista Bergamasco, di Carlo Bircio ( Torino ) e i defunti per cui si chiedono preghiere: Jole F.V. ( Mantova ) in suffragio del marito; Fontanarosa Santina ( Catania ); G.R. ( Marina d'Anderà ) per i suoi defunti; Carmela e Pietro ( Aci Bonaccorsi ) in suffragio; Franchino Angela ved. Bertolo ( Torino ); Amato Elisa ( Torino ); Diego Bonavia ( Catania ); Ugo Bassi ( Mantova ); Antonio Sacco ( Vibo Valentia ); A.A. ( Mantova ) per i suoi defunti; R.F. ( Avigliana ) per i suoi defunti; R.G. ( Marina di Andora ) per i suoi defunti; Eleonora Reganati ( Catania ); e tutti i defunti della Crociata della Sofferenza.
La Vergine Immacolata ci guidi a Gesù Crocifisso e Gesù viva sempre nei nostri cuori!