Messa del Povero |
B240-A5
Annunciare ai Poveri la lieta Novella e cioè il messaggio evangelico, rientra nel più ampio impegno della Chiesa di tutti i tempi ed ha una sua particolare rilevanza ai nostri tempi.
L'azione evangelizzatrice, catechistica della Chiesa di Dio nel mondo di oggi rinnova, attraverso l'insegnamento del Magistero, la chiamata dei laici ad un impegno più concreto di evangelizzazione, la preparazione al Convegno sulla Catechesi del 1988, l'esortazione a farsi catechisti presso ogni ceto sociale e presso gli uomini di ogni età.
In questo spirito, la Messa del Povero, fedele all'impegno di circa 60 anni fa, cerca di portare ancora il suo piccolo contributo nell'evangelizzazione dei più poveri e dei più diseredati, senza tuttavia trascurare le loro impellenti necessità materiali e sovente la loro miseria, illuminata dalla preghiera di Gesù al Padre: « Ti ringrazio Padre, Signore di tutto l'universo.
Ti ringrazio perché hai voluto far conoscere a gente povera e semplice quelle cose che hai lasciato nascoste ai sapienti e agli intelligenti.
Sì, Padre, così tu hai voluto » ( Mt 11,25-26 ).
La parola di ringraziamento sgorga spontanea nel cuore se riandiamo con il pensiero alla attività svolta anche quest'anno a favore dei Poveri, con la Messa del Povero.
È un ringraziamento a Dio per quanto il Suo Spirito ha operato in mezzo ai Poveri tramite l'assistenza religiosa e l'aiuto materiale che è stato consentito offrire a loro.
Ed essa trova un riscontro nelle parole che gli assistiti confidano sovente nei momenti di incontro personale con gli animatori dell'Opera.
Per molti la Santa Messa, la preghiera, le parole di alimento spirituale, che formano il nucleo fondamentale e lo scopo per cui è sorta l'Opera circa 60 anni fa, è un punto preciso di riferimento e un richiamo di cui sentono intimamente l'esigenza.
Gli stessi fratelli stranieri, non cattolici, che si fermano con noi ci fanno rilevare che anche per loro è questo un richiamo al valore fondamentale della vita, la vita spirituale: « Siamo fratelli perché anche per noi il vostro Dio è lo stesso anche se lo chiamiamo Allah! E ci sentiamo uniti a voi nella preghiera ».
In questo spirito, nonostante alcune difficoltà che affidiamo alla Provvidenza Divina, si è svolta l'attività della Messa del Povero nell'anno 1985-86, nella Sede di Via Colombini 10, presso l'Opera Pia Lotteri, ogni domenica e ogni festa.
Pressoché invariato il numero dei frequentatori che si aggira sulle 130-140 presenze fino ad un massimo di 180.
Consistente il nucleo degli abituali amici che da anni ritroviamo, a cui si aggiungono di volta in volta un certo numero di amici fluttuanti che costituiscono il nuovo tipo di povertà determinato dai mutamenti sociali dei nostri tempi.
Impegnata e costante la presenza di chi si dedica a questo servizio ogni domenica e significativa la collaborazione tra appartenenti a gruppi diversi: Suore di due Congregazioni ( Figlie della Carità, presenti fin dall'inizio e promotrici prime dell'Opera, e Suore di Nostra Signora ), Fratelli delle Scuole Cristiane e Catechisti dell'Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata impegnati nell'Opera dal loro Fondatore Fratel Teodoreto delle Scuole Cristiane fin dal 1983, volontarie e volontari giovani e meno giovani ammirevoli per la loro fedeltà e la loro generosa dedizione, unite ad una fraterna comprensione e ad un amorevole interessamento ai problemi degli amici Poveri, e da quest'anno i Padri Camilliani, essendo stato trasferito il sempre ricordato Don Franci, Salesiano ( i Salesiani furono con noi fin dai primi tempi ).
Don Franci fu con noi per molti anni e si dedicò all'Opera con autentico spirito sacerdotale apostolico, conquistandosi la più volte dimostrata simpatia e l'affetto di tutti i Poveri per la sua disponibilità, per la sua premurosa ansia apostolica, per la sua attenzione sempre fraterna ai problemi e alle necessità degli amici Poveri.
Ne abbiamo sentito molto la mancanza ed è festa per noi ogni volta che ancora può venire tra noi, celebrare per noi e dirci quelle sue parole dettate da un profondo sentimento apostolico e da un impegno sofferto nella missione evangelizzatrice.
Lo svolgimento della attività è stata normale: ci si ritrova sempre alle 8 e si ha così modo di parlare, di sentire i loro sfoghi, le ultime notizie su amici ammalati o in particolari condizioni, le loro confidenze e di dire una parola di amicizia, di conforto, di speranza anche se non sempre è possibile risolvere problemi che si trascinano da anni e davanti ai quali ci sentiamo sinceramente e dolorosamente impotenti.
Alle 9,30 la parte principale: preghiera, Santa Messa con appropriata omelia adatta alle loro necessità e alla loro comprensione.
Segue il pranzo, accuratamente preparato da Suor Vincenza che da oltre 30 anni si dedica con amore materno alla Messa del Povero: oltre che ottima cuoca, i Poveri riconoscono in Lei anche un rifugio e un importante punto di riferimento per ogni necessità, per ogni sfogo, per ogni confidenza.
E ci si lascia sempre con un fraterno e cordiale saluto che li accompagni e li sostenga nel ritorno alla vita monotona di ogni giorno e già con l'attesa del prossimo incontro.
Particolare rilievo venne dato alle principali festività: a Natale fu tra noi per la Celebrazione Eucaristica Mons. Franco Peradotto, Vicario Generale della Diocesi che volle manifestare la sua commozione e il suo apprezzamento per l'attività che la Messa del Povero svolge: la piccola e povera cappella-sala era addobbata a festa e un artistico presepio preparato da Suor Vincenza rinnovava tra noi il ricordo del primo e di tanti Natali.
Molto attesa e pienamente riuscita la consueta gita-pellegrinaggio del 21 giugno che ci portò, quest'anno, al Santuario della Madonna della Guardia di Genova: fu, per i circa 100 partecipanti, giornata di distensione e di fraterna allegria, allietata da canti e da preghiera, con la S. Messa celebrata nel Santuario e un lauto pranzo alla marinara in ristorante.
Pellegrinaggio al Santuario di N.S. della Guardia ( Genova 21 Giugno 1986 )
Anche l'incontro del 15 agosto per un ferragosto meno triste e meno solitario diede ai Poveri e ai volontari l'occasione di passare qualche ora assieme in serenità, nella città assolata e deserta.
Le brevi riflessioni e la succinta esposizione delle attività di quest'anno, ancora una volta, ci inducono a rivolgere alla Provvidenza Divina il nostro più commosso e sentito ringraziamento per quanto di bene abbiamo ricevuto e forse anche dato e per i mezzi di cui abbiamo potuto disporre se il bilancio si chiude con leggero margine di attivo in lire 30.965.000.
E il ringraziamento si estende a quanti, con la loro sensibilità e generosità hanno contribuito a sostenerci: per essi ogni volta c'è un ricordo nella preghiera.
« La Croce risponde alla domanda sul valore della sofferenza, la Risurrezione, al quesito sul senso della morte » ( Giovanni Paolo II ).
Per questo, a fondamento dell'Opera rimane sempre la Adorazione a Gesù Crocifisso e la Santa Messa, che rinnova tra noi il Sacrificio della Croce e la realtà della Risurrezione di Cristo, sempre vivo in mezzo a noi.
La Vergine Immacolata, Madre buona e premurosa, alla quale eleviamo sempre il nostro pensiero, il nostro canto e la nostra preghiera ci ha assistiti e aiutati nel nostro cammino di quest'anno: a Lei continuiamo ad affidare la nostra gratitudine e la Messa del Povero.
Il Responsabile.