Verso la gloria degli altari

B253-A1

3 marzo 1990

Giovanni Paolo II promulga il decreto sulla eroicità delle virtù del servo di Dio venerabile Fratel Teodoreto F.S.C. ( prof. Giovanni Garberoglio, 1871-1954 ) educatore dei figli del popolo, fondatore dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, propagatore dell'Adorazione a Gesù Crocifisso, apostolo della Casa di Carità Arti e Mestieri

Verso la gloria degli altari

Sull'Osservatore Romano del 4 marzo u.s. sono stati pubblicati vari decreti concernenti le cause dei Santi, fra cui quello riguardante il nostro Fondatore, Fr. Teodoreto f.s.c.

Ecco lo stralcio che ci riguarda:

« Oggi, 3 marzo 1990, alla presenza del Santo Padre, sono stati promulgati i seguenti Decreti riguardanti: … « le virtù-eroiche del Servo di Dio Fr. Teodoreto ( al secolo Giovanni Garberoglio ) religioso dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane; nato a Vinchio d'Asti il 9 febbraio 1871 e morto a Torino il 13 maggio 1954 ».

La notizia tanto attesa è venuta: il Papa ha riconosciuto e dichiarato ufficialmente che il nostro carissimo Fondatore, Fr. Teodoreto f.s.c., ha esercitato durante la sua vita le virtù, in grado eroico, e d'ora in poi sarà chiamato « Venerabile ».

È il passo decisivo e fondamentale per la beatificazione e canonizzazione.

Deo gratias, Deo gratias! Ma noi eravamo sicuri che sarebbe arrivato.

Il primo pensiero venuto in mente a chi scrive è la parola di N.S. Gesù Cristo: « chi si umilia sarà esaltato ».

E Fr. Teodoreto è un modello di umiltà.

Di quella vera, senza alcuno slittamento.

Abbiamo avuto la fortuna eccezionale di poter frequentare spessissimo, quasi ogni giorno, il nostro carissimo Fondatore, e di ascoltare le sue conferenze nelle adunanze e nelle giornate di ritiro, dove Egli illustrava ed esortava alla vita interiore con uno stile semplicissimo, ma con una efficacia profonda.

Mi veniva in mente l'esclamazione delle folle che ascoltavano Gesù: « nessun uomo ha mai parlato come quest'uomo ».

Per me era così. Forse era una grazia speciale data a me solo e non intendo dare alle mie parole altro significato fuorché quello delle mie esperienze soggettive.

Però non è fuor di luogo accennare qui che i superiori davano sempre al Fr. Teodoreto la direzione dei loro ritiri ed esercizi spirituali.

La mia vita ebbe un forte cambiamento.

Non venivo da lontano, come si dice; andavo già a messa ogni mattina da diversi anni, ma qualche cosa di profondo cambiò in me quando conobbi il Fr. Teodoreto e decisi di non lasciare più l'Unione Catechisti.

Forse parlo troppo di me, ma non so come esprimere meglio la mia riconoscenza e illustrare non con parole generiche, bensì con dei fatti la grandezza e i meriti del Fr. Teodoreto.

Ne voglio restringere i suoi meriti alle mie esperienze.

Egli è assai più grande.

Una esperienza unanime di tutti coloro che l'hanno conosciuto è quello della sua umiltà, che animava tutti i suoi atti e coloriva tutta la sua vita, insieme ad una gentilezza e affabilità inalterabili che incoraggiavano senza lasciar penetrare alcun riverbero all'amor proprio.

La sua attività di Fratello delle Scuole Cristiane non si limitò all'insegnamento nella scuola, pur così importante e prezioso, ma si allargò ai problemi del dopo-scuola.

Aprì dei corsi serali per i giovani lavoratori e soprattutto studiò il problema della perseveranza dopo la scuola.

Fu in questo intento che rifulsero le sue doti eccezionali di uomo e di apostolo, e che nacque l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e Maria SS. Immacolata.

Tra il proposito e la realizzazione di questa trascorsero dieci anni: la comunità non l'aveva capito e non lo assecondava, ma lui non smise mai il proposito concepito.

Rifletteva, pregava e cercava consigli. Voleva esser certo di compiere la volontà di Dio e ne cercava i segni dovunque sperava di ricevere qualche luce.

Basta pensare ai suoi rapporti con Fra Leopoldo O.F.M.

Durante la mia vita, ormai lunga, ho avuto occasione di assistere alla nascita di parecchie iniziative, nate senza dubbio con ottime intenzioni, ma che presto si spensero.

Fr. Teodoreto aveva imparato la lezione.

Non si lamentò mai di nessuno.

Non si propose mai nulla, fuorché di compiere la volontà di Dio e la cercò in tutta la vita, dapprima nella sua vita interiore e poi nell'attività apostolica.

Ebbe sempre una diligente attenzione a non comparire, a restare nell'ombra.

Non godeva di perfetta salute, specialmente negli ultimi anni, ma nessuno udì mai da lui un lamento.

Di qualche religioso santo si disse che era nel suo Ordine la Regola vivente.

Non esitò ad affermare, anche sostenuto dalla testimonianza dei suoi confratelli, che la stessa cosa si può dire del Fr. Teodoreto, il quale insisteva nelle sue conferenze ai catechisti di essere anche loro fedeli alle proprie regole.

Non gli mancarono le spine, ma non ne parlava mai e continuava a sorridere, salvo i casi in cui venisse offeso il Signore.

Ora, che non è più visibilmente tra di noi, cerchiamolo nelle Regole che aveva composto per noi.

Sarà il più bell'omaggio e il più gradito regalo che gli potremo fare.

Ecco un modello perfettamente imitabile ( con la grazia di Dio ), senza alcuna manifestazione straordinaria, salvo la tenacia fino all'ultimo.

Ed ecco anche un protettore nuovo in Cielo, con cui potremo parlare con molta fiducia e confidenza.

Ringraziamene il Signore.

C. T.


Alla figura del nostro Venerabile Servo di Dio sarà dedicato un numero speciale del Bollettino