Commemorazione a Vinchio d'Asti del ven fr. Teodoreto |
B263-A7
Secondo la simpatica consuetudine ormai da anni instauratasi a Vinchio d'Asti, patria del ven. fr. Teodoreto, domenica 12 settembre 1993 ha avuto luogo, organizzata dal rev. sig. Curato, don Aldo Rossi, la celebrazione in onore dell'insigne Figlio, con processione, discorso commemorativo e S. Messa nello spazio antistante la casa natale.
Come al solito, numerosa la partecipazione degli abitanti, dei Fratelli delle Scuole Cristiane e dei Catechisti dell'Unione fondata da fr. Teodoreto.
Da segnalare che un 'ala della casa natale è stata ristrutturata, a cura di fr. Ugo Torchio, ricavando al primo piano una cappella raccolta e devota, rivestita in legno, in cui campeggiano tre statue pure in legno, raffiguranti il Crocifisso tra Maria Santissima e l'apostolo S. Giovanni.
Riportiamo il discorso tenuto per l'occasione da fr. Felice Proi, visitatore della provincia dì Torino dei Fratelli delle Scuole Cristiane.
Rendendo grazie agli organizzatori di questo appuntamento, sta maturando la tradizione di trovarci qui nella seconda domenica di settembre.
Ben indovinata la scelta.
Fatto nel mese più caratteristico per questa terra impreziosita dal suo peculiare prodotto, quello delle sue vigne.
Con questa nostra annuale convocazione intendiamo ravvivare la memoria di un figlio di questa terra: fratel Teodoreto Garberoglio.
Uno, non il solo, ma forse colui che ha realizzato più di tutti la pienezza di fede e di apostolato educativo fino all'eroismo.
Il mio attuale ricordo intende questa volta cogliere solo un aspetto, apparentemente marginale, della sua esistenza.
Quella che affonda qui le radici storiche.
Egli fu figlio della generazione dei vostri nonni, delle generazioni passate.
In questi tempi in cui il rapporto uomo-ambiente, uomo-natura trova come non mai un grande riconoscimento, siamo sollecitati a scoprire il valore delle concrete situazioni di cui la vita delle persone si alimenta.
Oggi, che tanto si discute di realtà terrestri e di ecologia, suscita ammirazione quanto qui è patrimonio da sempre: semplicità, sobrietà e austerità di vita hanno custodito i doni preziosi a voi elargiti dal Signore.
Gli uomini usciti di qui, e in particolare quelli che come fr. Teodoreto hanno fatto una scelta di vita consacrata, sono una riprova di quanto questa vostra terra sia stata un sano humus in cui si sono potuti sviluppare i germi che poi sono maturati in vite di ineguagliabile valore morale e spirituale.
Mi rivolgo a voi, in particolare a voi mamme e papa, nonne e nonni che qui siete nati e vissuti.
É giusto che sentiate la fierezza di questi colli, di queste case, di questi orizzonti.
Certamente oggi i tempi sono cambiati, in parte in meglio, ma non sempre e non in tutto.
Processione a Vinchio d'Asti in onore del ven.fr. Teodoreto.
É passato oltre un secolo da quando quel bambino Giovanni Andrea Garberoglio qui vedeva i natali e cresceva, attingendo nelle tradizioni del paese, e soprattutto familiari, quello spirito di semplicità e tenacia che lo prepararono alle future maturazioni fino alle soglie della santità cristiana.
E indubbio che oggi saranno meno numerose le « mamme Eleonora » ( tale era il nome della madre ) che sanno seguire tutto il giorno con dedizione marito e figli, e poi, alla sera, a conclusione della fatica giornaliera, convocano tutta la famiglia per la recita del Rosario in comune.
A fornirci altri particolari della adolescenza di Giovanni sarà il nipote, figlio della sorella Teresa, che divenne anche lui religioso con il nome di fr. Bonaventura.
Da lui sono stati tramandati a noi gli episodi della infanzia e adolescenza.
Sappiamo, per esempio, che ancora giovanissimo, sotto la guida di uno zio materno ( M. Giolito ), divenne un bravo suonatore di chitarra in grado di accompagnare le canzoni popolari, soprattutto quelle in onore della Madonna, verso la quale sentì sem pre particolare devozione.
( E sarei curioso di sapere quale di queste camerette della sua casa natale si era riservato per le sue tortorelle ).
Noi pensiamo che ben più alte saranno le melodie che il vostro concittadino oggi farà risuonare nella Casa del Signore.
É ben lecito che abbiate una santa soddisfazione, voi di questo paese, perché qui, in questa casa, su questa stupenda altura ( Bricco Saraceno ), sono sbocciate alla vita dapprima le sue 4 sorelle, poi suo fratello, e infine lui, ultimo della nidiata della casa Garberoglio, e qui, o nelle vicinanze, i suoi 18 nipoti e tanti pronipoti.
Il papa Bartolomeo fu sempre fiero della sua numerosa nidiata.
Per poter attendere meglio alla cura della famiglia, più volte rifiutò la carica di sindaco offertagli in seguito ai molti anni trascorsi in qualità di consigliere comunale.
Papa e mamma, coltivatori di questa terra per razza e tradizione, seppero educare in Giovanni, oltre che una sana e solida struttura di carattere, soprattutto una fede autentica, messa a fondamento di una vita sostanziata di spirito cristiano.
Cari padri, madri, nonni e nonne, e voi tutti confratelli della Unione e figli del De La Salle, certo invochiamo come protettore questo figlio, ma anche vogliamo celebrare e ringraziare il Signore per il dono che questo paese di Vinchio ha dato alla Chiesa, alla Famiglia Lasalliana e alla società, per quello che ha saputo operare nella sua lunga e laboriosa vita.
Fr. Felice Proi, visitatore.
Ricorre quest'anno il 40 ° anniversario della morte del ven. fr. Teodoreto, avvenuta il 13 maggio 1954 nel collegio S. Giuseppe in Torino.
La circostanza sarà commemorata la vigilia, giovedì 12 maggio p.v., alle ore 17.30, presso la Casa di Carità Arti e Mestieri, in corso Bendetto Brin 26, Torino, con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta da Sua Ecc. mons. Piergiorgio Micchiardì, Vescovo ausiliare di Torino.
Prima della S. Messa, la figura del venerabile sarà illustrata con alcune testimonianze.
I lettori del nostro bollettino sono calorosamente invitati ad intervenire, e ad estendere la partecipazione ad amici e conoscenti, per diffondere la conoscenza del ven. fr. Teodoreto.